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NaplEST due miliardi di investimento per valorizzare la periferia a est di Napoli

Napoli - (Ign) - Previsti 15mila nuovi posti di lavoro per tre anni e novanta ettari di parco. L'idea nasce da un gruppo di imprenditori privati senza ricorrere a finanziamenti pubblici. Saranno interessati i quartieri di Ponticelli, Poggioreale, San Giovanni e Barra

Napoli, 7 giu. - (Ign) - Oltre due miliardi di euro di investimento, 15mila nuovi occupati per tre anni e novanta ettari di parco. Sono solo alcuni numeri del progetto 'NaplEST ' Viva Napoli vive!', nato dallo slancio di un gruppo di imprenditori privati che, senza ricorrere a finanziamenti pubblici, hanno scelto di valorizzare con una serie di interventi mirati la zona est di Napoli. In particolare, i quartieri coinvolti dall'iniziativa saranno Poggioreale, San Giovanni, Barra e Ponticelli. Aree che purtroppo hanno vissuto momenti di grande difficoltà. Oggi, grazie allo spirito imprenditoriale di alcuni 'napoletani doc', è possibile assistere a un progetto che permetterà di far risorgere Napoli.NaplEST mette in risalto il coraggio di imprenditori che proprio in un territorio disagiato hanno deciso di investire rischiando capitale privato. I progetti rappresentano circa il 30% di quelli in gestazione nell'area. Oltre a centri commerciali, aree portuali e soluzioni abitative, sono numerose le caratteristiche che rendono 'NaplEST - Viva, Napoli vive!' un progetto imprenditoriale senza precedenti. Prima di tutto un parco della musica, una struttura tra le più grandi d'Europa, che permetterà un rilancio anche dal punto di vista culturale dell'area coinvolta. Inoltre, tutte le costruzioni saranno realizzate avendo un occhio di riguardo al verde, cercando di aumentare 'i polmoni' della città partenopea.Non va dimenticata poi la grande attenzione che sarà dedicata ai giovani, autentici motori della rinascita partenopea. Come rileva la ricerca, curata dal professor Luca Meldolesi, Ordinario di Politica Economica all'Università Federico II di Napoli e Presidente del Comitato nazionale per l'emersione del lavoro non regolare, ?questo tipo di intervento può innescare qualcosa di positivo nell'area orientale della città? a patto che si riesca a collegarlo con la realtà in cui prende forma ed è per questo che l'idea nasce dall'ascolto dei bisogni del territorio e punta a investire principalmente sui giovani. L'investimento complessivo, senza la Metropolitana, sarà di 2,3 miliardi di euro. I progetti NaplEST occupano 15mila persone per tre anni che su base familiare (classificazione Istat) equivalgono a 45.000 unità. Di più. L'occupazione stabile a regime sarà di 26mila unità che su base familiare (classificazione Istat) equivalgono a 78mila unità.I progetti di NaplEST puntano a offrire un futuro alle nuove generazioni, creando opportunità di lavoro stabile, emerso, regolare. Per offrire numerose opportunità verrà bandito, inoltre, un concorso per borse di studio per lo Iacocca Institute, riservato a giovani talenti provenienti dai quattro quartieri interessati dal progetto. L' iniziativa è stata resa possibile dalla collaborazione tra il professor Luca Meldolesi e l'istituto americano, che porterà all'assegnazione, quest'estate, di sei borse di studio di cui quattro, dedicate a giovani partenopei.NaplEST innescherà un effetto domino per altri investimenti. L'area interessata dagli interventi rappresenta infatti l'anello di congiunzione con la fascia vesuviana costiera fino a Castellammare, interessando così milioni di cittadini. L'occupazione indotta nella fase di gestione sarà pari a circa 17.770 unità. I progetti riguarderanno oltre 265 ettari di territorio pari a 2milioni e 600mila mq circa. Di questi, 90 ettari di parco.Napoli Est parte dalla riqualificazione ambientale per arrivare all'organizzazione di iniziative che, diffondendo cultura, educhino la collettività al rispetto della publica. Ed ecco perché lo slogan dell'intera operazione è 'Viva, Napoli Vive' a rimarcare che la città, i suoi uomini, i suoi imprenditori, non si rassegnano all'inedia e al fallimento, che l'intero progetto deve costituire uno stimolo tangibile alla rinascita dell'intera città. Tuttavia, NaplEST e la Napoli che vive non possono essere lasciati soli; perché il progetto riesca a realizzarsi appieno, NaplEST ha bisogno di essere supportata dall'impegno delle Amministrazioni Pubbliche: la Napoli che vive deve poter diventare un obiettivo fortemente voluto e condiviso dall'intera comunità per diventare un movimento d'opinione, un progetto di tutti, un trampolino di lancio.Il lancio dell'iniziativa è previsto per il 10 giugno con una serata speciale: un'occasione di festa e spettacolo. I progetti di NaplEST saranno presentati a un pubblico selezionato e raccontati con il supporto di strumenti audiovisivi e con un'esposizione in una location fortemente suggestiva. L'edificio scelto per l'occasione è l'ex stabilimento partenopeo Mecfond di via Brin, un edificio dei primi decenni dello scorso secolo, oggetto di interventi di recupero e riqualificazione per ospitare attività di produzione di beni e servizi, commercio e terziario.Dopo la presentazione del progetto NaplEST, la serata si concluderà al Teatro Grande di Pompei. Tornato al suo splendore dopo oltre dieci anni di restauro, verrà infatti inaugurato per l'occasione con un concerto dell'orchestra Cherubini, diretta dal Maestro Muti: un'esibizione di musica inedita della grande Scuola Napoletana del '700 (Jommelli e Pergolesi). Il Maestro dirigerà l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini - formata da giovani strumentisti, tutti sotto i trent'anni e provenienti da ogni regione italiana, che rappresentano quel futuro che si cerca di restituire alla città di Napoli ' in uno spettacolo che sarà la prima tappa di un tour che interesserà i più grandi teatri d'Europa.La visibilità internazionale che il progetto 'NaplEST. Viva, Napoli Vive!' porterà a Napoli, mostrerà al mondo una città che lavora e produce, che si riattiva, cercando di crescere e di emanciparsi dal ruolo di fanalino di coda del tessuto imprenditoriale italiano che, per troppo tempo, ha ricoperto.
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