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Famiglie indebitate, nell'Italia 'a rate' Lombardia e Sicilia le regine dei prestiti

Le operazioni finanziate per gli acquisti dei beni di consumo nel 2008 sono cresciute dell'1,4% rispetto all'anno precedente. Battuta d'arresto nell'ultimo trimestre

Milano, 6 apr. (Adnkronos) - Le famiglie continuano ad indebitarsi attraverso i prestiti personali. Gli ultimi dati Assofin relativi al 2008 indicano che la crescita è continua +1,4 % rispetto al 2007, anche se nell'ultimo trimestre si è registrata una lieve diminuzione (-0,3%) rispetto allo stesso trimestre del 2007. Il valore complessivo erogato è pari a circa 60,7 miliardi di euro, corrispondenti a oltre 98,9 milioni di operazioni finanziate tra, prestiti personali finalizzati e non, carte di credito e cessione del quinto dello stipendio. Quest'ultima continua a crescere (+39%), seguono i prestiti personali (+ 11,7%) e carta di credito (+7,2%). Diminusce la percentuale dei prestiti finalizzati (-12,7%), trainati dall'andamento negativo del settore motocicli (-18,7%) e auto nuova (-14,4%). Sono aumentate le consistenze che hanno superato i 109 miliardi di euro +12,4% rispetto all'anno precedente.Nel nostro Paese quasi tutte le regioni hanno subito una variazione positiva rispetto al 2007, la miglior performance si registra nel Trentino Alto Adige +12%, la peggiore in Sardegna -5%. La Lombardia si conferma ancora una volta la prima regione per volumi erogati in Italia con i suoi 9,9 miliardi di euro, mentre la regione con minor erogato è la Valle d'Aosta. La Sicilia supera per erogazioni (6 miliardi di euro) regioni come Piemonte e Veneto. Le macroaree con le percentuali più alte peso sono il Nord Ovest (26%) e il Sud (24%).La distribuzione dei volumi erogati è fortemente influenzata dai prestiti personali, escluse le carte revolving (35%) e prestiti finalizzati (39%), fortemente condizionati dal mercato delle auto nuove che rappresentano il 22% dei volumi. Queste percentuali sono nettamente diverse se si considera il numero di operazioni finanziate il 93%, infatti, è attribuibile alle carte di credito, per un totale di 92 milioni di operazioni.L'andamento dei tassi degli ultimi anni ha influenzato la tendenza delle famiglie italiane ad indebitarsi. L'Italia infatti, rispetto alla media dell'area euro, ha i tassi più elevati. I dati confermano che l'Italia si sta avvicinando alle situazioni di indebitamento già presenti nei principali Paesi europei, dove vi è un maggiore utilizzo del credito al consumo.La media dei tassi italiani nel 2008 è superiore di circa 1,3 punti percentuali rispetto a quella dell'Area Euro. Nello specifico la Francia nel 2008 ha avuto un tasso medio del 7,1%, la Spagna del 7,8%, l'Italia un tasso medio del 8,4%. L'aumento dei tassi di interesse ha determinato la crescita della durata media del prestito personale, circa il 49% dei flussi hanno una durata superiore ai 60 mesi, il 26% una durata da 48 a 60 mesi.E' in crescita anche l'importo medio dei prestiti personali pari a 11.200 euro, aumentato di ben 600 euro rispetto al 2007. Diminuisce invece l'importo medio della cessione del quinto dello stipendio pari a 16.700 euro, una diminuzione di 500 euro, spiegabile in parte dalla maggior differenziazione del prodotto esteso anche a categorie di clienti prima non considerati cedibili, come le aziende private. La crescita della durata e dell'importo medio sono determinate della situazione dei redditi delle famiglie italiane che crescono sempre di meno rispetto alla crescita dei prezzi dei beni di consumo.Da una analisi dei dati Istat relativa alle variazioni in percentuale delle retribuzioni lorde, si evince una crescita del 3,6% nel 2008 rispetto al 2007. A questo scenario, dobbiamo considerare anche l'andamento del tasso di disoccupazione +0,4% (IV trimestre 2008 rispetto allo stesso trimestre 2007) e il PIL è diminuito del -1%.Questi sono i principali fattori economici che hanno contribuito alla crescita del livello di indebitamento delle famiglie nel nostro Paese, la diminuzione registrata proprio nell'ultimo trimestre del 2008 non è altro che il sintomo della particolare situazione finanziaria che l'Italia e tutto il mondo sta attraversando.
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