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Ue peggiora stime: Pil Italia -11,2% nel 2020, Eurozona -8,7%

Colpita dagli effetti della pandemia

di Redazione Soldionline 7 lug 2020 ore 15:33

A cura di Labitalia/Adnkronos


europa_13La Commissione Europea rivede al ribasso le stime relative all'andamento dell'economia italiana, colpita dagli effetti della pandemia di Covid-19. Secondo le previsioni economiche d'estate diffuse oggi, il nostro Paese dovrebbe registrare un crollo del Pil dell'11,2% nel 2020, il più marcato dell'Eurozona e dell'intera Ue, rispetto al calo del 9,5% stimato il 6 maggio scorso, con le previsioni economiche di primavera. L'economia italiana dovrebbe poi rimbalzare del 6,1% nel 2021, un po' meno del 6,5% stimato in maggio, e partendo da una base minore. L'inflazione è attesa a zero nel 2020, per risalire allo 0,8% nel 2021. La crisi colpirà duramente l'intero continente: nell'area euro i Paesi che cedono meno sono Lussemburgo e Malta, che comunque lasciano sul terreno rispettivamente il 6,2% e il 6%. Tra i grandi Paesi Ue, la Germania è attesa nel 2020 in calo del 6,3%, la Francia del 10,6%, la Spagna del 10,9%, la Polonia del 4,6%, la Romania del 6%.

Secondo le previsioni economiche d'estate diffuse oggi, il Pil dell'area euro dovrebbe calare dell'8,7% nel 2020 rispetto al 2019, per poi rimbalzare del 6,1% nel 2021. Nelle previsioni di primavera, diffuse il 6 maggio scorso, il calo del Pil dell'area euro era stimato al -7,7%. L'inflazione nell'Eurozona è prevista allo 0,3% nel 2020, dall'1,2% del 2019, e all'1,1% nel 2021. Peggiorano anche le previsioni per l'Ue a 27: il Pil nel 2020 è atteso in calo dell'8,3%, rispetto al -7,5% stimato in maggio, con un rimbalzo del 5,8% nel 2021. In Europa ci sono "rischi considerevoli" che il mercato del lavoro possa riportare "più cicatrici di lungo termine di quanto previsto" e che le "difficoltà sul fronte della liquidità possano trasformarsi in problemi di solvenza per molte imprese", sottolinea la Commissione Europea. Tra gli altri rischi al ribasso, la Commissione sottolinea che, se non si riuscisse a siglare un accordo tra Ue Regno Unito sulla relazione futura, ciò si tradurrebbe in una "crescita economica più bassa, in particolare per il Regno Unito".

I rischi relativi alle previsioni economiche d'estate per l'Ue e l'Eurozona "sono eccezionalmente alti e principalmente al ribasso", sottolinea la Commissione Europea. La "dimensione" e la "durata" della pandemia di Covid-19 e "possibili future misure di lockdown" restano essenzialmente "sconosciute", ma le previsioni, che indicano un crollo del Pil dell'8,7% per l'area euro nel 2020, "assumono che le misure di lockdown continueranno ad essere alleggerite e che non ci sarà una seconda ondata di contagi".

Nel secondo trimestre del 2020, "con un periodo di gran lunga più lungo di lockdown, è previsto che la produzione" nell'Ue "si sia contratta molto di più" che nel primo trimestre. Tuttavia, i primi dati per maggio e giugno "suggeriscono che il peggio potrebbe essere passato. La ripresa dovrebbe prendere spinta nella seconda metà dell'anno, pur rimanendo incompleta e ineguale tra i diversi Stati", spiega.

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