Truffe e trappole finanziarie, avanti c’è posto…
L’ultima “stangata” in ordine cronologico è quella di Européenne de Gèstion Privée: 800 risparmiatori coinvolti e un buco stimato di 170 milioni di euro per il “Madoff de noantri”
di Redazione Soldionline 30 mar 2011 ore 14:30A cura di Salvatore Gaziano www.borsaexpert.it
Estratto di MoneyReport del numero di marzo 2011
L’ultima “stangata” in ordine cronologico è quella di Européenne de Gèstion Privée: 800 risparmiatori coinvolti e un buco stimato di 170 milioni di euro per il “Madoff de noantri”. Ma gli errori in cui un investitore può cadere sono numerosi. E non sempre per colpa degli altri. Ecco una guida ragionata dei principali tranelli che sarebbe bene evitare per non distruggere il proprio patrimonio…
Gli ultimi a rimetterci le “penne”, anzi i quattrini sono stati i risparmiatori che avevano affidato i loro soldi a un gruppo di società finanziarie basata a Roma ma che solcavano tutti i mari della finanza più tempestosi. La società più famosa era la sim francese ma presente a Roma Européanne de Gèstion Privée a sua volta controllata dalla franco lussemburghese Dharma. Si raccoglievano soldi tramite gestioni e obbligazioni bancarie con il miraggio di rendimenti elevati e sicuri: anche superiori al 10% annuo. Salvo scoprire dopo quest’estate che riavere i propri soldi indietro non era proprio affatto scontato. Un classico degli schemi Ponzi o delle catene di Sant’Antonio per dirla in termini meno profani. I soldi degli ultimi servono a pagare i primi ma quando tutti alla fine sentono puzza di bruciato e vogliono uscire non c’è più un becco di un quattrino per nessuno.
Questa è certo una delle trappole finanziarie più pericolose (in termini di soldi che si possono perdere) ma anche fra le più facili tutto sommato da riconoscere se si vogliono adottare dei criteri di prudenza ma gli errori che un investitore può commettere sono numerosi. E non sempre dipendenti da fattori esterni.
"Il problema principale dell'investitore - ed anche il suo peggior nemico - è probabile che sia egli stesso” diceva Benjamin Graham, il padre della moderna analisi finanziari e nessun investitore (anche esperto) dovrebbe mai dimenticarsi di questa considerazione.Eliminare le trappole o pensare di non commettere errori sarebbe un’illusione ma cercare di limitare i rischi, evitando le “buche” più grosse qualcosa di tutto sommato alla portata di tutti i risparmiatori disposti a usare un po’ di sano buon senso e qualche minima nozione di conoscenza dei mercati finanziari.
Tutti prendono cantonate negli investimenti anche Warren Buffett ma…
Nel campo degli investimenti, poi, non è peraltro necessario avere sempre ragione o avere un tasso di successo del 100%. Persino chiudere in perdita oltre il 50% delle operazioni non significa attuare una strategia fallimentare poichè l’utile si misura nel tempo dalla differenza fra i guadagni e le perdite. Persino lo stesso Warren Buffett, colui che è considerato il più grande investitore di tutti i tempi, è incorso in operazioni sbagliate.
Si pensi alla recente sua uscita dal capitale di Bank of America, un istituto in cui il saggio di Omaha era entrato come azionista 3 anni e mezzo fa, acquistando un corposo pacchetto. Dall’esame dei dati dell’ultimo trimestre del bilancio della Berkshire Hathaway è emerso che ne è uscito, liquidando tutte le azioni che quotano attualmente circa il 66% in meno di quanto era entrato. Una perdita secca di circa 1500 milioni di dollari che non hanno impedito alla sua holding di generare profitti in questi anni poiché Warren Buffett sa che non esistono operazioni solo vincenti. Fortunatamente per lui (e i suoi azionisti) questa partecipazione per quanto importante aveva, infatti, un peso tutto sommato limitato nel portafoglio investimenti e la perdita è stata compensata da altre operazioni vincenti.
Perdere si può (e fa parte del gioco), l’importante è non stra-perdere, limitando il rischio. Evitando di andarsi a cacciare in situazioni dove non si ha poi la possibilità di uscirne “finanziariamente” vivi…
Secondo Warren Buffett non è, infatti, avere un quoziente intellettivo sopra la media che determina speciali abilità all’investimento. Anzi. Quello che più conta secondo lui è il temperamento: “Controllare le proprie emozioni, avere una pensiero indipendente e una profonda comprensione sia del comportamento umano e istituzionale è vitale per il successo degli investimenti a lungo termine. Ho visto un sacco di persone molto intelligenti cui sono mancate queste virtù”.
La lista degli errori da evitare (o limitare..)
“Chi sa meno, paga di più per i servizi finanziari, dal mutuo al conto corrente e cade più facilmente vittima delle truffe” non si stanca di ripetere Annamaria Lusardi, Professoressa di Economia alla Dartmouth College e direttore del Financial Literacy Center.
Vicende come quelle passate di Parmalat e Cirio certo ricordano a tutti gli investitori (nessuno escluso) che le trappole, quando si investe, sono sempre in agguato e cercare di limitare alcuni errori (evitarli non è sempre così facile) è altamente consigliabile per non vedere il proprio patrimonio nel tempo ridotto a un colabrodo.
“Conoscenza, attenzione ai dettagli e un sano senso di scetticismo sono una minaccia tripla per combattere la frode di investimento. Quanto più si sono preparati, migliore sarà la possibilità di eludere una trappola che può lasciare in un buco finanziario da molti anni” afferma Denise Voigt Crawford, presidente della North American Securities Administrators Association (Nasaa).
Quali gli errori più importanti o trappole da evitare? Su MoneyReport.it abbiamo provato a farne un elenco (non certo esaustivo) valido per tutti gli investitori. Noi compresi, naturalmente perché nessuno è al di sopra da errori e trappole quando si parla di investimenti.
E cliccando su MoneyReport.it a è possibile accedere al testo completo, dove ciascun punto viene analizzato e commentato.
15 buone cose da non fare…
1. Investire senza strategia, seguendo soprattutto le “mode”
2. Darsi al trading esasperato
3. Fidarsi delle voci e delle dritte
4. Concentrare troppo gli investimenti
5: Investire in qualcosa che non si conosce
6. Non guardare ai costi e fare l’interesse del vostro intermediario
7. Puntare tutto sulle perfomance passate
8.Procastinare all’infinito le decisioni d’investimento
9. Farsi convincere sotto pressione a sottoscrivere un qualsiasi prodotto
10. Credere ai guadagni sicuri, costanti e a 2 cifre, credendo che sia possibile mettere il “turbo” ai guadagni
11. Non esistono “sistemi” perfetti (nemmeno seri) per guadagnare in qualsiasi condizione di mercato
12. Avere una fede smisurata nelle proprie credenze come ad esempio “mediare” i titoli all’infinito quando i prezzi sprofondano…
13. Fidarsi troppo del gregge (esperti compresi)
14. Caricarsi eccessivamente di meriti propri quando si guadagna mentre quando si perde…
15. Credere che esistono nuove epoche, dimenticando che le “bolle” prima o poi finiscono
Di questi argomenti ne parliamo anche sul sito MoneyReport.it con Giuseppe D’Orta, responsabile della tutela del risparmio presso l’Aduc, una delle associazioni dei consumatori più attive nel settore.
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