Tassi: un confronto Giappone - Europa
Ci sembra interessante aggiornare il confronto tra l’andamento di inflazione e tassi di interesse in Giappone nel decennio 1989 – 1999 e in Europa a partire da settembre 2006
di Redazione Soldionline 13 ago 2010 ore 12:19
Articolo a cura di JCAssociati.it
A circa un anno di distanza, con i tassi di interesse a medio-lungo termine che segnano nuovi minimi sia in Europa che in USA, ci sembra interessante ri-aggiornare (report del 19 agosto 2009) il confronto tra l’andamento di inflazione e tassi di interesse in Giappone nel decennio 1989 – 1999 e in Europa a partire da settembre 2006.
Come già sottolineato un anno fa, lo “scoppio” della bolla immobiliare giapponese nel 1989 resta uno dei pochi termini di paragone (e certamente quello più recente) della crisi del credito iniziata nel 2008.
Il clima e le aspettative rispetto a 12 mesi fa però sono decisamente mutate; la paura di una nuova fase inflattiva infatti, assai presente a metà 2009, sembra essersi attenuata facendo riaffiorare timori di deflazione sia in Europa che negli Stati Uniti.
Vediamo quindi, cosa risulta dalla sovrapposizione dell’andamento di inflazione e tassi di interesse in Giappone e in Europa, “sfalsati” di circa 15 anni.
Ricordiamo infatti che le date di partenza sono: aprile ’89 per i dati relativi al Giappone e settembre 2006 per l’Europa; cioè in entrambe i casi 9 mesi prima dell’inizio delle relative crisi.
Il primo confronto riguarda l’andamento dell’inflazione che, come mostra il grafico sottostante, è stato decisamente in controtendenza, con valori in aumento in Europa negli ultimi 12 mesi, quando invece durante lo stesso periodo post-crisi in Giappone l’inflazione continuò a diminuire. Va tuttavia sottolineato che in termini assoluti la crescita dei prezzi in Europa, dopo una diminuzione molto più forte nella fase immediatamente successiva all’inizio della crisi, sembra essersi assestata su livelli simili a quelli del Giappone negli anni 1993-1994.
Confronto CPI (inflazione annua)
Relativamente ai tassi Euribor invece, il parallelismo si mantiene pressoché inalterato rispetto ad un anno fa, con tassi europei “schiacciati” verso il basso ad una velocità assai maggiore rispetto al Giappone anni ’90.
Confronto tassi a 3 mesi
Riguardo ai tassi swap a 5 anni il parallelismo risulta evidente e praticamente invariato rispetto a 12 mesi fa; con i tassi europei quasi perfettamente “in traiettoria”, rispetto a quelli giapponesi di 15 anni fa.
Confronto tassi a 5 anni
In conclusione, almeno da un punto di vista grafico, ci sembrano ancora numerosi i parallelismi tra il Giappone degli anni ’90 e l’attuale tendenza dei tassi di interesse in Europa.
Meno evidenti sono invece i parallelismi tra i rispettivi tassi di inflazione, anche se, paradossalmente, ad agosto 2009 (con inflazione ai minimi) i timori sembravano soprattutto essere quelli di una nuova fiammata dei prezzi, mentre oggi (con inflazione in ripresa) si comincia a parlare sempre più spesso di rischio deflazione (cioè prezzi in discesa).
A nostro parere, resta comunque il fatto che lo “scenario giapponese”, da molti dato per assai improbabile un anno fa, sembra oggi ancora estremamente attuale e in grado di garantire (se si verificherà in pieno) notevoli soddisfazioni ai “coraggiosi” che continueranno ad investire in titoli obbligazionari a medio-lunga scadenza. Certo è che con rendimenti inferiori al 3% per titoli decennali, il rapporto rischio/rendimento ci sembra sempre meno appetibile e poco adatto ai risparmiatori privati.
· fornire analisi e commenti indipendenti sui mercati finanziari, attraverso Report periodici e interpretazioni in tempo reale dei principali avvenimenti economici;
· segnalare corrette strategie di investimento attraverso "Portafogli Consigliati" aggiornati in tempo reale. Per corrette strategie di investimento si intende un insieme di scelte che consentano un'adeguata distribuzione dei rischi e diano la possibilità di ottenere rendimenti superiori alla media del mercato;
· contribuire ad una maggiore consapevolezza degli investitori sulle opportunità, i rischi, gli errori e i casi di disinformazione più frequenti del mondo del risparmio;
· aggiornare gli abbonati sui principali temi normativi, legali e fiscali legati al mondo del risparmio.
Il servizio JC Investimenti non promette rendimenti favolosi ma mette in condizione gli iscritti di effettuare le scelte di investimento con maggiore cognizione di causa, evitando situazioni che potrebbero mettere a rischio la consistenza del proprio patrimonio.
A circa un anno di distanza, con i tassi di interesse a medio-lungo termine che segnano nuovi minimi sia in Europa che in USA, ci sembra interessante ri-aggiornare (report del 19 agosto 2009) il confronto tra l’andamento di inflazione e tassi di interesse in Giappone nel decennio 1989 – 1999 e in Europa a partire da settembre 2006.
Come già sottolineato un anno fa, lo “scoppio” della bolla immobiliare giapponese nel 1989 resta uno dei pochi termini di paragone (e certamente quello più recente) della crisi del credito iniziata nel 2008.
Il clima e le aspettative rispetto a 12 mesi fa però sono decisamente mutate; la paura di una nuova fase inflattiva infatti, assai presente a metà 2009, sembra essersi attenuata facendo riaffiorare timori di deflazione sia in Europa che negli Stati Uniti.
Vediamo quindi, cosa risulta dalla sovrapposizione dell’andamento di inflazione e tassi di interesse in Giappone e in Europa, “sfalsati” di circa 15 anni.
Ricordiamo infatti che le date di partenza sono: aprile ’89 per i dati relativi al Giappone e settembre 2006 per l’Europa; cioè in entrambe i casi 9 mesi prima dell’inizio delle relative crisi.
Il primo confronto riguarda l’andamento dell’inflazione che, come mostra il grafico sottostante, è stato decisamente in controtendenza, con valori in aumento in Europa negli ultimi 12 mesi, quando invece durante lo stesso periodo post-crisi in Giappone l’inflazione continuò a diminuire. Va tuttavia sottolineato che in termini assoluti la crescita dei prezzi in Europa, dopo una diminuzione molto più forte nella fase immediatamente successiva all’inizio della crisi, sembra essersi assestata su livelli simili a quelli del Giappone negli anni 1993-1994.
Confronto CPI (inflazione annua)
Relativamente ai tassi Euribor invece, il parallelismo si mantiene pressoché inalterato rispetto ad un anno fa, con tassi europei “schiacciati” verso il basso ad una velocità assai maggiore rispetto al Giappone anni ’90.
Confronto tassi a 3 mesi
Riguardo ai tassi swap a 5 anni il parallelismo risulta evidente e praticamente invariato rispetto a 12 mesi fa; con i tassi europei quasi perfettamente “in traiettoria”, rispetto a quelli giapponesi di 15 anni fa.
Confronto tassi a 5 anni
In conclusione, almeno da un punto di vista grafico, ci sembrano ancora numerosi i parallelismi tra il Giappone degli anni ’90 e l’attuale tendenza dei tassi di interesse in Europa.
Meno evidenti sono invece i parallelismi tra i rispettivi tassi di inflazione, anche se, paradossalmente, ad agosto 2009 (con inflazione ai minimi) i timori sembravano soprattutto essere quelli di una nuova fiammata dei prezzi, mentre oggi (con inflazione in ripresa) si comincia a parlare sempre più spesso di rischio deflazione (cioè prezzi in discesa).
A nostro parere, resta comunque il fatto che lo “scenario giapponese”, da molti dato per assai improbabile un anno fa, sembra oggi ancora estremamente attuale e in grado di garantire (se si verificherà in pieno) notevoli soddisfazioni ai “coraggiosi” che continueranno ad investire in titoli obbligazionari a medio-lunga scadenza. Certo è che con rendimenti inferiori al 3% per titoli decennali, il rapporto rischio/rendimento ci sembra sempre meno appetibile e poco adatto ai risparmiatori privati.
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