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Tango Bond, sul filo di un nuovo default?

L’agenzia S&P ha messo sotto osservazione il rating sul debito sovrano dell’Argentina per un eventuale peggioramento. Il rating sul debito del paese resta fermo a “CCC-”

di Edoardo Fagnani 4 lug 2014 ore 11:43
TANGO BOND
Secondo JCI Capital, dopo la decisione della Corte Suprema Americana, che ha intimato all’Argentina di pagare 1,5 miliardi di dollari a favore di quei fondi (NML Capital, Aurelio e Blue Angel) che non hanno aderito alla ristrutturazione, potrebbero giungere buone notizie per circa 50mila risparmiatori italiani che nel 2005 e nel 2010 hanno rifiutato le pesantissime condizioni imposte da Buenos Aires, non accettando la perdita prevista del 70% del capitale investito. La società ha segnalato che per il principio del pari passu (clausola contenuta nella documentazione originale del bond), i creditori devono essere trattati allo stesso modo, quindi ogni volta che viene pagata una cedola a coloro che hanno accettato i nuovi bond, devono essere pagati anche coloro che non hanno accettato la ristrutturazione per l’ammontare pattuito dal bond originario, ovvero il totale visto che il titolo è scaduto. “Sembra essersi aperto uno spiraglio per una trattativa anche se ci sono molte questioni da affrontare - commenta Barbara Giani, analista di JCI Capital -. La prima e più importante riguarda l’eventualità che altri creditori, che non hanno aderito alla ristrutturazione, possano pretendere il rimborso completo, come il fondo NML. I numeri a questo punto sarebbero molto diversi: onorare la sentenza comporterebbe infatti l’esborso di una cifra di soli 1,5 miliardi di dollari, importo molto contenuto rispetto ai 28-30 miliardi di dollari delle riserve attuali. Ma secondo il Ministro dell’Economia Axel Kicillof, se anche gli altri creditori pretendessero il pagamento, i numeri salirebbero velocemente fino a 15 miliardi di dollari rendendo impensabile e impraticabile la via del rimborso totale e immediato”.
argentina2Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, il governo argentino si sarebbe negato agli investitori che si sono rifiutati di aderire alla ristrutturazione del debito pubblico di Buenos Aires per negoziare un accordo sul debito non onorato. Gli investitori ancora non soddisfatti accusano l'esecutivo di essersi rifiutato di avviare una trattativa. Nel frattempo Buenos Aires avrebbe depositato il rimborso delle cedole in scadenza il 30 giugno per i bond soggetti a ristrutturazione ma non ha avviato il pagamento ordinato da una corte Usa agli investitori che non hanno aderito alla precedente ristrutturazione. Il governo argentino ha così tempo altri 30 giorni per regolare la disputa. Altrimenti sarà un altro default, 12 anni dopo l'ultimo drammatico crac.
Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, il giudice statunitense, Thomas Griesa, avrebbe ordinato di annullare il pagamento da 539 milioni di dollari effettuato dall'Argentina al trustee Bank of New York Mellon a favore dei titolari di bond che hanno accettato il concambio e non con quelli verso gli hedg fund. Questi fondi saranno restituiti al governo argentino.
Il Sole 24 Ore di venerdì 4 luglio ha scritto che gli avvocati di Bank of New York Mellon hanno chiesto che il magistrato stabilisca le responsabilità dell’istituto in quanto "trustee" (agente di pagamento) dei titoli del debito argentino, in modo da evitare eventuali cause promosse dai possessori dei bond.
L’agenzia S&P ha messo sotto osservazione il rating sul debito sovrano dell’Argentina per un eventuale peggioramento, in seguito alla decisione del tribunale statunitense che ha bloccato il pagamento degli interessi agli obbligazionisti che avevano aderito ai concambi. Il rating sul debito del paese resta fermo a “CCC-”, che classifica il paese tra gli emittenti altamente speculativi.

SEAT PAGINE GIALLE
Rispondendo a un azionista Seat che negli ultimi anni ha perso il 98% del capitale investito, Plus, l'inserto del sabato del quotidiano Il Sole24Ore, ha riportato le indicazioni di Norisk, secondo cui l'alternativa è tra accettare la perdita, monetizzando quanto rimasto investito, o sperare in un'improbabile risalita delle quotazioni, in seguito all'eventuale buon esito della trattativa con D.Holding. La società ha consigliato anche di consultare le associazioni dei consumatori su possibili iniziative legali per recuperare parte del capitale investito.
L’assemblea speciale degli azionisti possessori di azioni di risparmio di Seat Pagine Gialle ha preso atto che le operazioni deliberate dall’assemblea degli azionisti ordinari del 4 marzo, così come la proposta concordataria nel suo complesso, non pregiudicano i diritti specifici della categoria e ha deliberato di approvare l’operato del rappresentante comune, auspicando la positiva conclusione della procedura concordataria.

ALITALIA
alitalia_6Il settimanale Milano Finanza è ritornato sulla questione Alitalia-Etihad, evidenziando nuovi problemi sulla strada verso l’integrazione tra le due compagnie aeree. Il nuovo ostacolo potrebbe arrivare dall’Unione Europea, che potrebbe indagare sull’operazione che ha portato Poste Italiane nel capitale del gruppo italiano. Non è escluso che l’ingresso della società guidata da Francesco Caio si configuri come un aiuto di stato. Per questo la Commissione Europea ha richiesto un supplemento di informazioni su questa operazione. Poste Italiane era entrata nel capitale di Alitalia a fine 2013 con una quota del 19,48% del capitale, apportando nuove risorse per 75 milioni di euro, in occasione dell’aumento di capitale da 300 milioni di euro.
Poste Italiane ha comunicato che potrebbe valutare la possibilità di procedere con nuovi investimenti in Alitalia, in scia all’interesse manifestato dalla compagnia araba Etihad. La società guidata da Francesco Caio ha precisato che valuterà eventuali nuovi investimenti solo dopo un'attenta analisi dei ritorni economici e finanziari associati al piano industriale, alla struttura societaria dell'accordo e alla valorizzazione della quota azionaria.
La Repubblica di mercoledì 2 luglio ha scritto che il numero degli esuberi di Alitalia scenderà a 1.500, circa 750 in meno rispetto ai 2.251 previsti nel piano e sbandierati nelle scorse settimane. Questi tagli erano tra i punti non derogabili per Etihad per rendere più snella la compagnia. Nel frattempo continua il lavoro di cesello del governo e dell’amministratore delegato Gabriele Del Torchio sul fronte bancario. Le banche tentennano nel cancellare o trasformare parte dei crediti in azioni della nuova Alitalia a marchio Etihad.

CONVERTENDO BPM
La Popolare di Milano ha sottoscritto con Adiconsum, Adoc e Federconsumatori un atto modificativo relativo alla procedura di conciliazione paritetica avente a oggetto il prestito obbligazionario denominato “Convertendo 2009/2013 – 6,75%”, codice ISIN IT0004504046, con cui è stata prevista la proroga dei termini per la presentazione delle domande di ammissione della clientela retail e la possibilità di accesso alla procedura, al ricorrere di talune condizioni, anche per gli azionisti BPM. All’atto modificativo e integrativo hanno già comunicato di voler aderire ACU – Associazione Consumatori Utenti, Adusbef, Altroconsumo, Asso-Consum, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori e Movimento Consumatori. Le domande di accesso alla procedura di conciliazione potranno essere presentate a partire dal 15 settembre 2014 e fino al 30 settembre 2015.

GENERAL MOTORS
MF di martedì 1° luglio ha scritto che General Motors risarcirà le persone che sono rimaste vittime degli incidenti causati dalle vetture prodotte dall’azienda e che hanno portato il ritiro di 2,6 milioni di automobili. In particolare, alle persone ferite andranno almeno 20mila dollari, mentre le famiglie di coloro che hanno perso la vita saranno risarcite con un milione di dollari.


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Nota per il lettore

Per utilizzare in modo corretto questa rubrica è importante tenere presente che:
- la rubrica ha lo scopo di monitorare per voi tutte le notizie importanti che vengono pubblicate settimanalmente sulle società italiane e i principali gruppi internazionali che hanno emesso Corporate Bond; non abbiamo incluso i gruppi più solidi, perché riteniamo del tutto improbabile un loro default;
- la rubrica non intende fornire analisi e valutazioni sulle società emittenti, o notizie specifiche sulle loro emissioni obbligazionarie, ma semplicemente effettuare il monitoraggio della stampa per consentirvi di reperire notizie che magari vi erano sfuggite. Chiaramente spesso da quelle notizie si possono trarre informazioni utili per valutare lo stato di salute della società, e quindi anche eventuali problemi sul rimborso delle emissioni;
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