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Tango bond, continua la guerra dell'Argentina

Il Senato argentino ha approvato una legge per trasferire in Argentina la gestione del rimborso del debito argentino, una strategia per aggirare il blocco delle riserve a New York

di Edoardo Fagnani 5 set 2014 ore 15:48
TANGO BOND
Il Sole24Ore di domenica 31 agosto ha segnalato che la Repubblica Argentina ha presentato ricorso contro la decisione del giudice statunitense, Thomas Griesa del Tribunale di Manhattan che ha congelato il pagamento di tutte le cedole a favore di chi aveva aderito alla ristrutturazione dei bond argentini del 2001 finché non fossero stati rimborsati gli hedge fund americani che non avevano accettato l’offerta.
argentina_24Secondo Plus l’inserto del sabato del quotidiano Il Sole24Ore, la situazione argentina si fa sempre più ingarbugliata dopo il default tecnico di fine luglio: nei tribunali di mezzo mondo sta andando in scena il braccio di ferro tra i possessori di bond ristrutturati e tra chi invece conserva i vecchi bond coinvolti nel default del 2001. E per i Tribunali Usa sono aggredibili anche i patrimoni dei soggetti beneficiati da affari con lo Stato argentino: nei giorni scorsi la corte distrettuale di New York, su richiesta dell' hedge fund NML di Elliot Management, ha emesso un ordinanza in cui ingiunge alla Bank of China di fornire tutte le informazioni in suo possesso su una lunga serie di operazioni e movimenti di denaro che hanno coinvolto l'Argentina.
Il Sole24Ore di venerdì 5 settembre scrive che la mossa  di Buenos Aires per evitare il blocco delle cedole viaggia verso la sua approvazione. Ieri il Senato argentino ha approvato una legge per trasferire in Argentina la gestione del rimborso del debito argentino, una strategia per aggirare il blocco delle riserve a New York.
La legge sarà ora sottoposta al voto dei deputati, probabilmente entro 15 giorni. La Legge, in particolare, indica che il debito estero può essere pagato attraverso un intermediario ubicato fuori dagli Usa per evitare la giurisdizione americana.

ALITALIA

Secondo quanto scritto su MF di giovedì 5 settembre negli accordi siglati tra Etihad e Alitalia ci sarebbe una clausola per cui la compagnia italiana dovrà ripianare eventuali cali di liquidità dell’azienda fino al perfezionamento della fusione tra i due gruppi.

SEAT PAGINE GIALLE
Seat Pagine Gialle ha fornito l'aggiornamento mensile sulla struttura patrimoniale come richiesto dalla Consob. A fine luglio l'indebitamento netto del gruppo editoriale ha sfiorato gli 1,57 miliardi di euro, rispetto agli oltre 1,55 miliardi di giugno. La posizione finanziaria netta ha risentito dell'accertamento degli interessi maturati sui debiti finanziari, per circa 73 milioni, e del flusso di cassa netto generato dalla gestione.

LEHMAN BROTHERS

Plus, l’inserto del sabato del quotidiano Il Sole24Ore, ha riportato due sentenze opposte in merito al default di Lehman Brothers. Il settimanale ha segnalato che la Corte d'Appello di Torino, con una sentenza emessa lo scorso febbraio, ha confermato la condanna della banca nell’ambito di un acquisto di bond avvenuto a febbraio nel 2008. L’istituto dovrà restituire al cliente i 100mila euro investiti, oltre alla rivalutazione monetaria, agli interessi e alle spese legali. I giudici hanno segnalato che l’istituto non ha comunicato al cliente l’aumento di rischio avvenuto con l’acquisto delle obbligazioni rispetto ai precedenti acquisti di pronti contro termine e di fondi obbligazionari. Inoltre, l’istituto statunitense aveva un livello di rischio differente rispetto a quello delle banche italiane. Al contrario, in una sentenza dello scorso giugno, il Tribunale di Bologna ha dato ragione alla banca nell’ambito dell'acquisto di bond Lehman Brothers avvenuto nel 2003. In questo caso, il giudice ha evidenziato che il rischio specifico dipende dalle caratteristiche dell'emittente che, prima del default, non rientrava nella categoria di emittenti di titoli rischiosi, aggiungendo che il cliente aveva una media propensione al rischio. Secondo il Tribunale di Bologna è sufficiente che la banca consegni il «Documento sui rischi generali» e che indichi prodotti in linea con il profilo di rischio del cliente.

GRECIA
La Grecia ha collocato titoli di stato con scadenza a sei mesi per un ammontare complessivo di quasi 1,14 miliardi di euro. Il rapporto di copertura (rapporto tra ammontare richiesto e quantitativo offerto) è stato di 2,5, in contrazione rispetto al 3,03 del precedente collocamento di agosto. Il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato al 2%, in leggera diminuzione rispetto al 2,02% del precedente collocamento.
Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa la Grecia starebbe valutando la possibilità di procedere con l’emissione di un nuovo bond settennale entro la fine del 2014. Inoltre, nei prossimi mesi il governo ellenico potrebbe decidere di scambiare parte dei titoli di stato con scadenza a 3 e 6 mesi con nuovi bond con scadenza a 18 e 24 mesi.

PORTOGALLO
Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, il Portogallo avrebbe collocato titoli di stato con scadenza a 15 anni (febbraio 2030) per un ammontare complessivo di 3,5 miliardi di euro, rispetto a una domanda di oltre 8 miliardi di euro. Il rendimento lordo offerto dal titolo sarebbe pari al tasso mid swap di durata equivalente, maggiorato di 235 punti base.

PARMALAT
Parmalat e BRF, una delle principali società brasiliane operanti nel settore food, hanno sottoscritto un accordo vincolante avente ad oggetto le condizioni e i termini essenziali dell’acquisto da parte di Parmalat di 11 stabilimenti della divisione dairy di BRF presenti nel territorio brasiliano e dei relativi asset e marchi. L’operazione, soggetta al verificarsi di alcune condizioni sospensive e all’approvazione delle Autorità competenti, avverrà al prezzo, soggetto a taluni aggiustamenti, di 1,8 miliardi di Reais (pari a circa 610 milioni di euro). L’acquisizione sarà interamente finanziata con mezzi propri. Il fatturato proforma della divisione dairy di BRF nel 2013 è stato pari a circa 2,6 miliardi di Reais (circa 880 milioni di euro).
Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, Parmalat dovrà risarcire 431 milioni di dollari a Citibank, in quanto la Corte d'Appello di Bologna ha riconosciuta valida la sentenza del 2008 della Superior Court of New Jersey. Il tribunale statunitense aveva bocciato la richiesta di risarcimento presentata dal gruppo di Collecchio nei confronti della banca americana, mentre aveva accolto la domanda depositata da Citigroup.

SAFILO
Safilo, in coordinamento con Kering, ha annunciato la decisione di modificare la collaborazione con la società. Nel dettaglio, l’azienda italiana ha deciso di anticipare a fine dicembre 2016 la conclusione dell’attuale contratto di licenza Gucci, per sviluppare un accordo strategico di partnership di prodotto per quattro anni fino a dicembre 2020. Safilo riceverà a titolo di compensazione 90 milioni di euro, che saranno corrisposti nell’arco dei prossimi quattro anni.
La nuova partnership comprende lo sviluppo e la manifattura del prodotto e potrà essere rinnovata di comune accordo in termini da concordare.


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Nota per il lettore

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- la rubrica non intende fornire analisi e valutazioni sulle società emittenti, o notizie specifiche sulle loro emissioni obbligazionarie, ma semplicemente effettuare il monitoraggio della stampa per consentirvi di reperire notizie che magari vi erano sfuggite. Chiaramente spesso da quelle notizie si possono trarre informazioni utili per valutare lo stato di salute della società, e quindi anche eventuali problemi sul rimborso delle emissioni;
- la rubrica è di fatto una rassegna stampa settimanale, quindi non contiene analisi e giudizi di chi la redige. In ogni caso, qualsiasi notizia o commento contenuto nella rubrica non può essere interpretato come sollecitazione a fare o non fare, acquistare o vendere. Qualsiasi decisione di investimento o disinvestimento sarà presa da voi in totale autonomia.
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