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Tango Bond, Argentina pronta a risarcire gli hedge?

Le somme in gioco sono rilevanti: l'assegno per liquidare i fondi sarebbe pari a 1,65 miliardi di dollari. La transazione, se si troverà un accordo, arriverà il prossimo gennaio

di Edoardo Fagnani 11 lug 2014 ore 15:37
TANGO BOND
Secondo quanto riportato da Il Sole24Ore di giovedì 10 luglio l'Argentina, secondo indiscrezioni, sarebbe disposta a risarcire al 100% gli hedge fund statunitensi che avevano rifiutato lo scambio dei Tango Bond in default con nuovi titoli scontati. Le somme in gioco sono rilevanti: l'assegno per liquidare i fondi sarebbe pari a 1,65 miliardi di dollari. La transazione, se si troverà un accordo, arriverà il prossimo gennaio. Buenos Aires sarebbe così al riparo dai ricorsi di chi ha aveva accettato gli scambi dei titoli in perdita. Allora sarà infatti scaduta la clausola che esporrebbe l'Argentina ad altre ripercussioni.

SEAT PAGINE GIALLE
seatpg_1Le assemblee dei portatori delle obbligazioni relative ai prestiti obbligazionari Seat Pagine Gialle Italia hanno espresso voto favorevole sulla proposta di concordato preventivo di Seat Pagine Gialle e di Seat Pagine Gialle Italia. Di conseguenza, ai rappresentanti comuni dei prestiti obbligazionari in questione sono stati conferiti i necessari poteri per dare esecuzione alla deliberazione, compreso il potere di esprimere nelle adunanze dei creditori convocate per il 10 luglio prossimo il voto favorevole alle proposte di concordato per tutti gli obbligazionisti di cui ai prestiti obbligazionari dagli stessi rappresentati.

ALITALIA
Il Sole24Ore di martedì 8 luglio ha evidenziato come i 560 milioni di euro che Etihad Airways - salvo imprevisti - pagherà per il matrimonio con la nuova Alitalia con meno debiti e meno personale non saranno tutti destinati alla ricapitalizzazione della compagnia e all'acquisto del 49% del capitale. La spesa dedicata ad aumentare il capitale sarà limitata a 400 milioni di euro mentre il resto del denaro prenderà altre direzioni: circa 100 milioni saranno impiegati per l'acquisto della maggioranza di Alitalia Loyalty, la società nella quale è stato conferito il ramo Millemiglia. Ulteriori 60 milioni verrebbero spesi per comprare slot nell'aeroporto di Londra Heathrow, dove Alitalia ne ha venduti alcuni per tamponare la crisi.
La Repubblica di mercoledì 9 luglio ha scritto che i posti a rischio, nell'operazione che vedrà Etihad rilevare il 49% di Alitalia, sarebbero scesi a 1.244. Si tratta di un migliaio in meno rispetto ai 2.251 posti di lavoro dichiarati in pericolo nelle scorse settimane. Alitalia, Governo e sindacati stanno trattando a oltranza per chiudere la questione degli esuberi entro il fine settimana. Dei 1.244 in bilico, 777 sono già in cassa integrazione volontaria mentre i restanti 467 non avrebbero ancora soluzioni chiare all'orizzonte. Il migliaio di lavoratori che prima erano in pericolo sarebbero invece ricollocati (in varie aziende) o andrebbero in pensione.
alitalia_6Il Sole24Ore di giovedì 10 luglio ha riportato i dati di bilancio del 2013 di Alitalia-CAI. Lo scorso anno la società ha registrato ricavi per 3,41 miliardi di euro, in flessione del 5,2% rispetto al risultato dell’esercizio precedente. La compagnia ha terminato il 2013 con un perdita netta di 569 milioni di euro, portando il patrimonio netto a un valore negativo di 27 milioni di euro. A fine anno l’indebitamento netto di Alitalia ammontava a 936 milioni di euro.
Il Sole24Ore di venerdì 11 luglio ha indicato che il piano di ingresso di Etihad nel capitale di Alitalia richiede che gli istituti finanzino la nuova compagnia con 300 milioni di euro. Le perdite del 2013 hanno determinato una situazione di tensione finanziaria. Lo sforzo viene richiesto alle banche alle quali già è stato richiesto un sacrificio, la rinuncia a 565 milioni di euro di crediti, il controvalore dei prestiti già concessi ad Alitalia-CAI che Etihad vuole vengano cancellati. A questo proposito Alitalia sta trattando affinchè un terzo di questo credito venga cancellato mentre i rimanenti due terzi convertiti in capitale.

GRECIA
La Grecia ha collocato titoli di stato con scadenza a sei mesi per un ammontare complessivo di 1,63 miliardi di euro. Il rapporto di copertura (rapporto tra ammontare richiesto e quantitativo offerto) è stato di 2,66, in leggero calo rispetto al 2,7 del precedente collocamento di giugno. Il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato al 2,05%, in diminuzione rispetto al 2,15% del precedente collocamento.
Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, la Grecia avrebbe emesso un bond con scadenza nel 2017 per un ammontare di 1,5 miliardi di euro. Il titolo avrebbe ottenuto richieste per circa 3 miliardi di euro, mentre il rendimento sarebbe stato pari al 3,5%.

CIRIO
Il Corriere della Sera di martedì 8 luglio ha segnalato che è già stato perfezionato l'accordo che vedrà Unicredit versare 224 milioni di euro per risarcire i risparmiatori coinvolti nel crac Cirio. L'avvocato della parte offesa, Nicola Madia, ha ritirato la costituzione di parte civile nel relativo procedimento. Il quotidiano ha evidenziato che, a questo punto, se dovesse essere confermata in appello la condanna a Geronzi e agli altri ex funzionari della Banca di Roma (accusati di bancarotta per distrazione) gli obbligazionisti non avranno più nulla a pretendere. Il risarcimento è composto da 178 milioni di euro di liquidità e 21 milioni e 800mila euro di moneta "fallimentare", cioè crediti vantati nei confronti di Cirio ai quali Unicredit rinuncia e che gira alla parte offesa. La banca ha poi ceduto 17 milioni di euro di crediti nei confronti dell'erario e un risarcimento da 4 milioni che avrebbe dovuto incassare da Cirio in seguito alla prima condanna in sede civile.

SAFILO
L’assemblea straordinaria degli azionisti di Safilo ha approvato la proposta di convertire il prestito obbligazionario di tipo equity linked denominato “Safilo Group S.p.A, Euro 150 million, 1,25 per cent Guaranteed Equity Linked Bonds due 2019” e l’aumento di capitale a pagamento con esclusione del diritto di opzione a servizio della conversione del prestito obbligazionario, per un ammontare massimo di 150 milioni di euro. L’aumento di capitale, riservato a investitori qualificati, avrà come termine ultimo di sottoscrizione il 30 giugno 2019.


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