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Si prospetta un nuovo default per l’Argentina?

Secondo quanto riportato da Plus de Il Sole24Ore l'Argentina potrebbe presto dichiarare default per l'ennesima volta. Secondo Nicola Stock si potrà arrivare alla resa dei conti già il prossimo anno

di Mauro Introzzi 19 ago 2013 ore 10:22
Tango Bond
Nel suo ultimo numero, quello dello scorso 10 agosto, Plus de Il Sole24Ore scriveva che l'Argentina sta camminando verso l'ennesimo appuntamento con il suo tormentato destino. Destino che spesso ha le fattezze della bancarotta e del conseguente collasso economico. L'inserto segnala infatti come la storia del paese sia segnata già da sette default e che Buenos Aires abbia passato un terzo della sua storia in stato di insolvenza. Il crack del 2001, tra l'altro, è stato il più grande della storia per un debito pubblico nazionale. Così, dopo essere cresciuta per anni a tassi vicini al 10% è arrivata la brusca frenata. Con l'inflazione che è partita ed oggi viaggia a tassi che realisticamente superano il 25%, con l'aumento dei prezzi che ha fiaccato l'export e con la perdita di valore del peso che ha spinto gli argentini a comprare dollari ed esportare capitali.

Sull’inserto sono riportate anche le dichiarazioni di Nicola Stock, il presidente della Task Force Argentina. Secondo Stock c’è grande preoccupazione e la traiettoria verso un nuovo default sembra ormai impostata. Secondo il numero uno dell’associazione che assiste i risparmiatori coinvolti nel crack del 2001 si potrà arrivare alla resa dei conti già il prossimo anno.

Durante la settimana, poi, è arrivata la notizia secondo cui, sulla base di quanto annunciato dalla Banca Centrale Argentina, Buenos Aires preleverà 2,5 miliardi di dollari dalle sue riserve in valuta per rimborsare il debito in scadenza entro la fine dell'anno. A fine maggio le riserve internazionali della banca erano pari a 38,8 miliardi di dollari.

Parmalat
Secondo quanto emerge dalle comunicazioni sulle partecipazioni rilevanti l'azionista di maggioranza di Parmalat, Emmanuel Besnier, tramite la Sofil ha acquistato nei giorni scorsi un ulteriore quota, pari a 2,074 milioni, di azioni Parmalat. I titoli sono pari allo 0,12% circa del capitale. La transazione, avvenuta in 7 tranche e per un controvalore di 5 milioni di euro, alimenta le voci legate a un possibile delisting, visto che il primo socio di Parmalat, la famiglia Besnier di Lactalis, possiede più dell'83% della società di Collecchio.

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