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Settore auto: nel 2014 al traino di Cina e Usa

In questi ultimi anni la sovraperformance del settore automobilistico in Europa é stata particolarmente impressionante. Questa positività continuerà anche nel 2014?

di Redazione Soldionline 28 gen 2014 ore 10:19

Di Caroline De Troyer – Senior Equity Financial Analyst di Dexia Asset Management

Un settore performante
In questi ultimi anni la sovraperformance del settore automobilistico in Europa é stata particolarmente impressionante: +16% nel 2013 rispetto al mercato europeo (Euro Stoxx) e pari a +47% fra l’inizio del 2012 e la fine del 2013. Inoltre, il settore ha infatti conservato un buon livello di redditività nel 2012 e 2013, malgrado le difficoltà del contesto generale. Nonostante la contrazione del numero delle immatricolazioni di circa il 2,5% nel 2013, riteniamo che il miglioramento della fiducia dei consumatori si tradurrà alla fine in una modesta crescita dei volumi del mercato automobilistico europeo, nell’ordine del 2% - 3% nel 2014.

2014Focus sul mercato statunitense e sulla sostenuta domanda cinese
Il mercato statunitense ha raggiunto un numero record storico in termini di veicoli leggeri venduti, pari a 15,5 milioni di unità, registrando un rialzo del 7,5% nel 2013. I fattori macro-economici continueranno a sostenere la crescita della domanda di veicoli leggeri anche quest’anno; inoltre, tassi di interesse contenuti, diminuzione del tasso di disoccupazione, aumento del credito e contratti di leasing interessanti sono fattori altrettanto positivi. Stante questa situazione, la crescita delle vendite è stimata al 3%, in rallentamento rispetto allo scorso anno. Tuttavia, non tutti i rischi sono scongiurati, in particolare a livello di pricing. In effetti, all’inizio del mese di dicembre gli stock hanno raggiunto il picco più elevato da marzo 1996), e i costruttori europei, come anche quelli asiatici, aggiungeranno negli Stati Uniti capacità produttiva pari a 2,1 veicoli entro la fine del 2014.
In questi ultimi anni, la Cina, il principale mercato automobilistico al mondo, ha trainato fortemente a rialzo la crescita dei volumi, rappresentando lo scorso anno la principale fonte di profitti per il settore La domanda rimane sostenuta e i prezzi del segmento premium si mantengono a livelli elevati.
Nonostante assisteremo probabilmente ad una normalizzazione di questa crescita, essa dovrebbe rimanere solida, intorno al 10% nel 2014.

Quali sono le prospettive per il 2014?

Anche se i volumi dovrebbero aumentare nel corso dei prossimi mesi, oltre ai rischi macro-economici, il settore automobilistico continua a presentare una significativa esposizione ai rischi di valuta. Nel breve termine i costruttori sono coperti dai rischi delle transazioni in valute, quali Dollaro, Sterlina o Yen tramite operazioni di hedging, per cui l’impatto sulla profittabilità sarà diluito sul prossimo triennio.
Di contro, le esposizioni alle valute dei paesi emergenti hanno un impatto diretto sui loro conti economici.

logo-dexia-amL’industria automobilistica deve inoltre fare fronte alle significative registrazioni normative in materia di emissioni di CO2, in particolare in Europa ma anche in America del Nord e in Cina. L’obiettivo in Europa é ridurre le emissioni a 95g CO2/km entro il 2020. Allo scopo di soddisfare questi requisiti, i costruttori devono fronteggiare importanti investimenti in ricerca e sviluppo, non soltanto in relazione alla progettazione di nuovi tipi di veicoli (ibridi, plug-in etc.) e di tecnologie che consentano di migliorare la combustione dei motori esistenti, ma anche in collaborazione con i costruttori di attrezzature automobilistiche, al fine di diminuire il peso del veicolo, che é strettamente legato alle emissioni di gas. Dato lo scarso potere di mercato dei costruttori e quindi l’impossibilità di aumento dei prezzi, questi investimenti avranno un peso sull’evoluzione dei margini futuri e annulleranno, in parte, i benefici in termini di efficienza legati, fra l’altro, all’introduzione di piattaforme modulari.

Nonostante ciò, alcune società dovrebbero cavarsela abilmente ancora quest’anno. Le società automobilistiche sono esposte non soltanto ai cicli macro-economici, ma anche e soprattutto al proprio ciclo di prodotto. Il rinnovamento della loro gamma ha un impatto positivo sulle proprie vendite e, pertanto, sulla propria quota di mercato.

Consigli di stock-picking: focus sull’expertise tedesca

Daimler é ben posizionata in questo inizio d’anno per continuare a raccogliere i frutti dei suoi nuovi lanci Classe A, CLA, classe S, GLA nel 2013), tanto più che la nuova classe C attesa nel primo trimestre 2014 é uno dei principali bestseller. La risoluzione dei propri problemi in Cina (rete di distribuzione e posizionamento non soddisfacente, rete di distribuzione poco strutturata, numero di concessionario inferiore ai competitor, politica di incentivazione aggressiva), così come il miglioramento dei propri margini nel segmento camion, dovrebbero ugualmente contribuire in modo positivo al risultato.

Volkswagen possiede una gamma di brand e prodotti che copre tutti i segmenti di mercato. In quanto leader europeo incontestato, essa influenza in modo significativo l’evoluzione dei prezzi. Recentemente, Volkswagen sembra avere moderato la propria politica aggressiva in materia allo scopo di assorbire i costi inerenti al cambio della propria piattaforma modulare (MQB). Inoltre, quest’anno Volkswagen beneficerà del ciclo di prodotto con lanci chiave, quali la Passat e la nuova Porsche Macan. Prevediamo un miglioramento dei margini operativi e degli utili trainati dalla crescita dei volumi, dalle politiche di prezzo, dal mix di prodotto e dalle efficienze dei costi, anche se parzialmente compensate dallo sfavorevole andamento delle valute. Volkswagen é la nostra azione favorita per quest’anno.

Malgrado una gestione eccellente, rimaniamo prudenti su BMW dato che la società dovrà fare fronte quest’anno ad importanti investimento in ambito tecnologico, non soltanto per rispondere agli obiettivi europei inerenti alle emissioni di CO2 nel 2020, ma anche per poter conservare il proprio livello di indipendenza rispetto ai suoi concorrenti. Una linea di sviluppo di veicoli più compatti ha comportato lo sviluppo di una nuova piattaforma proprietaria a trazione anteriore, che sia sufficientemente flessibile per sviluppare tutta la famiglia Mini, oltre a prodotti « entry-level » della gamma.
Anche BMW si é lanciata nello sviluppo di una gamma di veicoli elettrici/ibridi (i3 e 18) con identificati con la linea di modelli “i”. I progressi della società in questa direzione sono impressionanti, ma necessita di investimenti considerevoli che devono ora tradursi in un incremento di quota di mercato o nella creazione di valore per gli azionisti. Anche se nei prossimi 24 mesi vi sarà un flusso costante di nuove varianti lanciate sul mercato (Serie1 Active Tourer, Serie2, Serie4 Gran Coupe, X4, X6), unitamente al rinnovamento della Mini, questo non sarà senza dubbio sufficiente per incrementare i propri margini prima dell’arrivo della nuova Serie5, prevista per la fine del 2016.

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