Seat Pagine Gialle, in salita l'integrazione con Dmail
Il management ritiene che l’operazione non presenti le caratteristiche di certezza e di assenza di rischio che potrebbero giustificare l'interruzione dell'attuale percorso concordatario
di Edoardo Fagnani 13 giu 2014 ore 13:25
SEAT PAGINE GIALLE
D.Holding ha comunicato di aver inviato a Seat Pagine Gialle e agli organi della proceduta concordataria una nuova proposta vincolante e migliorativa rispetto a quella presentata lo scorso 9 maggio, avente ad oggetto una possibile operazione di integrazione tra DMail Group, Seat Pagine Gialle e Seat Pagine Gialle Italia. La nuova proposta presenta un incremento di 14 milioni di euro della somma di denaro offerta ai creditori chirografari, che passa da 46 milioni a 60 milioni di euro. Con riferimento all’offerta pubblica di acquisto già prevista nella proposta del 9 maggio, la nuova offerta consente uno scambio del 99,75% della azioni rinvenienti dalla fusione tra Seat Pagine Gialle e Seat Pagine Gialle Italia, con una quota del 55% delle azioni di Dmail Group, rinvenienti dall’aumento di capitale a servizio dell’offerta.
Seat Pagine Gialle ha comunicato che è terminata l’attività di valutazione della manifestazione di interesse vincolante presentata da D.Holding. Il consiglio di amministrazione della società editoriale ha valutato che non ricorrono le condizioni necessarie per sottoporre ai creditori una proposta concordataria, drasticamente modificata, che contempli l’integrazione di Seat in Dmail Group. Il management ritiene che l’operazione non presenti quelle caratteristiche di certezza, di convenienza e di assenza di rischio che potrebbero giustificare l'interruzione dell'attuale percorso concordatario, che la società considera prossimo a una conclusione positiva. Inoltre, il CdA ha deliberato di apportare alla attuale proposta di concordato marginali modifiche e precisazioni, dovuti a circostanze sopravvenute rispetto all'epoca della sua presentazione.
ALITALIA
Il Sole24Ore di giovedì 12 giugno è ritornato sulla questione Alitalia-Etihad, riportando le dichiarazioni del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Il politico ha precisato che la compagnia araba è pronta a investire fino a 1,25 miliardi di euro nella società italiana nei prossimi quattro anni. Nel dettaglio, 560 milioni saranno investiti da Etihad per acquisire una quota del 40-49% del capitale di Alitalia. A queste risorse si aggiungeranno 692 milioni per lo sviluppo e il rinnovo della flotta della compagnia di bandiera italiana. Lupi ha ricordato che il piano industriale prevede per Alitalia il raggiungimento dell'utile nel 2017, attraverso l’incremento delle rotte intercontinentali e dei collegamenti internazionali. Confermate anche le indicazioni sugli esuberi: dagli attuali 13.721 dipendenti, Alitalia ridurrà a 11.470 gli addetti, vale a dire 2.251 lavoratori in meno.
Il Sole24Ore ha dato risalto alla questione Alitalia-Etihad anche nell’edizione di venerdì 13 giugno. Il quotidiano finanziario ha ricordato che è iniziata la trattativa tra l’azienda e i sindacati per la gestione della questione degli esuberi. Il governo al momento resta defilato, ma sarebbe pronto a entrare in campo in un secondo momento, “mettendo a disposizione gli strumenti per la gestione degli esuberi”. Resta da risolvere anche la questione dell’indebitamento nei confronti degli istituti di credito, in particolare quello nei confronti della Popolare di Sondrio, che in questi giorni è impegnata con un aumento di capitale. Una soluzione potrebbe essere quella di convertire buona parte o tutto il credito verso Alitalia in capitale della nuova società. In questo modo, ha precisato il quotidiano finanziario, IntesaSanpaolo e Unicredit, potranno “cancellare una maggiore quota del loro credito e di convertire in capitale una quota più contenuta”.
I principali quotidiani nel week-end hanno riportato la notizia che il consiglio di amministrazione di Alitalia ha incaricato i vertici di proseguire nelle trattative con Etihad per arrivare a un accordo strategico tra le due compagnie aeree. A questo punto prima della firma resta da trovare l’accordo con le banche creditrici sulla ristrutturazione del debito di Alitalia.
Il numero uno di IntesaSanpaolo, Carlo Messina, ha dichiarato che l’istituto non uscirà dal capitale di Alitalia prima del 2017.
Il prospetto informativo relativo all’aumento di capitale di Monte dei Paschi di Siena segnala che l’istituto di credito è esposto per circa 93 milioni di euro nei confronti di Alitalia. Di questa cifra 63,4 milioni è riferita a operazioni di natura auto-liquidabili (tra cui factoring e anticipi a fronte flussi biglietterie estere).
Plus, rispondendo alla lettera inviata da un possessore di azioni Alitalia ha ricordato che il valore dei vecchi titoli della compagnia aerea, che siano azioni od obbligazioni, è pari a zero. Inoltre, la possibilità per i risparmiatori di ottenere i rimborsi messi a disposizione dal Governo è terminata da tempo. Di conseguenza, gli investitori non potranno recuperare neppure una parte del capitale investito. Il settimanale ha ricordato che una delle soluzioni a disposizione dei risparmiatori è quella “di eliminare il titolo a valore zero dal proprio dossier, sia per registrare contabilmente la minusvalenza, al fine di utilizzarla per compensare futuri guadagni, sia per chiudere eventualmente il dossier titoli”. Senza trascurare l’ipotesi di procedere con un'azione legale, coadiuvati da un'associazione di consumatori.
Il nuovo amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, non esclude nuovi investimenti in Alitalia, anche se eventuali decisioni saranno prese dopo la presentazione del piano industriale.
TANGO BOND
Plus, l’inserto del sabato de Il Sole24Ore ha segnalato che sta arrivando il finale dell’arbitrato internazionale ICSID. La tappa decisiva del ricorso si terrà a Washington dal 16 al 27 giugno.
GRECIA
La Grecia ha collocato titoli di stato con scadenza a sei mesi per un ammontare complessivo di 1,63 miliardi di euro. Il rapporto di copertura (rapporto tra ammontare richiesto e quantitativo offerto) è stato di 2,7, in aumento rispetto al 2,35 del precedente collocamento di maggio. Il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato al 2,15%, in diminuzione rispetto al 2,7% del precedente collocamento.
PORTOGALLO
Il Portogallo ha collocato titoli di stato con scadenza a 10 anni per un ammontare complessivo di 975 milioni di euro, rispetto a una domanda di 2,37 miliardi di euro. Il rapporto di copertura (rapporto tra ammontare richiesto e quantitativo offerto) si è attestato a 2,4, mentre il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato al 3,2524%, in contrazione rispetto al 3,5752% del collocamento di aprile.
Il Portogallo ha rinunciato a incassare l’ultima rata del prestito internazionale da 2,6 miliardi di euro, in quanto lo stato lusitano è riuscito a rientrare sul mercato dei capitali a condizioni accettabili.
RISANAMENTO
La Consob ha fornito l’aggiornamento dell’azionariato di Risanamento a seguito del deposito presso il registro delle imprese dell'aumento del capitale sociale a servizio dell' integrale conversione anticipata obbligatoria del "Prestito convertendo Risanamento 2011-2014". Nel dettaglio le partecipazioni di Unicredit e della Popolare di Milano sono cresciute rispettivamente al 19,556% e al 9,048%. Per contro la quota di Luigi Zunino si è ridotta dal 24,682% all’11,116%. Anche la partecipazione del Banco Popolare è diminuita, passando dal 3,542% all’1,595%.
___________
Nota per il lettore
Per utilizzare in modo corretto questa rubrica è importante tenere presente che:
- la rubrica ha lo scopo di monitorare per voi tutte le notizie importanti che vengono pubblicate settimanalmente sulle società italiane e i principali gruppi internazionali che hanno emesso Corporate Bond; non abbiamo incluso i gruppi più solidi, perché riteniamo del tutto improbabile un loro default;
- la rubrica non intende fornire analisi e valutazioni sulle società emittenti, o notizie specifiche sulle loro emissioni obbligazionarie, ma semplicemente effettuare il monitoraggio della stampa per consentirvi di reperire notizie che magari vi erano sfuggite. Chiaramente spesso da quelle notizie si possono trarre informazioni utili per valutare lo stato di salute della società, e quindi anche eventuali problemi sul rimborso delle emissioni;
- la rubrica è di fatto una rassegna stampa settimanale, quindi non contiene analisi e giudizi di chi la redige. In ogni caso, qualsiasi notizia o commento contenuto nella rubrica non può essere interpretato come sollecitazione a fare o non fare, acquistare o vendere. Qualsiasi decisione di investimento o disinvestimento sarà presa da voi in totale autonomia.
D.Holding ha comunicato di aver inviato a Seat Pagine Gialle e agli organi della proceduta concordataria una nuova proposta vincolante e migliorativa rispetto a quella presentata lo scorso 9 maggio, avente ad oggetto una possibile operazione di integrazione tra DMail Group, Seat Pagine Gialle e Seat Pagine Gialle Italia. La nuova proposta presenta un incremento di 14 milioni di euro della somma di denaro offerta ai creditori chirografari, che passa da 46 milioni a 60 milioni di euro. Con riferimento all’offerta pubblica di acquisto già prevista nella proposta del 9 maggio, la nuova offerta consente uno scambio del 99,75% della azioni rinvenienti dalla fusione tra Seat Pagine Gialle e Seat Pagine Gialle Italia, con una quota del 55% delle azioni di Dmail Group, rinvenienti dall’aumento di capitale a servizio dell’offerta.
Seat Pagine Gialle ha comunicato che è terminata l’attività di valutazione della manifestazione di interesse vincolante presentata da D.Holding. Il consiglio di amministrazione della società editoriale ha valutato che non ricorrono le condizioni necessarie per sottoporre ai creditori una proposta concordataria, drasticamente modificata, che contempli l’integrazione di Seat in Dmail Group. Il management ritiene che l’operazione non presenti quelle caratteristiche di certezza, di convenienza e di assenza di rischio che potrebbero giustificare l'interruzione dell'attuale percorso concordatario, che la società considera prossimo a una conclusione positiva. Inoltre, il CdA ha deliberato di apportare alla attuale proposta di concordato marginali modifiche e precisazioni, dovuti a circostanze sopravvenute rispetto all'epoca della sua presentazione.
ALITALIA
Il Sole24Ore di giovedì 12 giugno è ritornato sulla questione Alitalia-Etihad, riportando le dichiarazioni del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Il politico ha precisato che la compagnia araba è pronta a investire fino a 1,25 miliardi di euro nella società italiana nei prossimi quattro anni. Nel dettaglio, 560 milioni saranno investiti da Etihad per acquisire una quota del 40-49% del capitale di Alitalia. A queste risorse si aggiungeranno 692 milioni per lo sviluppo e il rinnovo della flotta della compagnia di bandiera italiana. Lupi ha ricordato che il piano industriale prevede per Alitalia il raggiungimento dell'utile nel 2017, attraverso l’incremento delle rotte intercontinentali e dei collegamenti internazionali. Confermate anche le indicazioni sugli esuberi: dagli attuali 13.721 dipendenti, Alitalia ridurrà a 11.470 gli addetti, vale a dire 2.251 lavoratori in meno.
Il Sole24Ore ha dato risalto alla questione Alitalia-Etihad anche nell’edizione di venerdì 13 giugno. Il quotidiano finanziario ha ricordato che è iniziata la trattativa tra l’azienda e i sindacati per la gestione della questione degli esuberi. Il governo al momento resta defilato, ma sarebbe pronto a entrare in campo in un secondo momento, “mettendo a disposizione gli strumenti per la gestione degli esuberi”. Resta da risolvere anche la questione dell’indebitamento nei confronti degli istituti di credito, in particolare quello nei confronti della Popolare di Sondrio, che in questi giorni è impegnata con un aumento di capitale. Una soluzione potrebbe essere quella di convertire buona parte o tutto il credito verso Alitalia in capitale della nuova società. In questo modo, ha precisato il quotidiano finanziario, IntesaSanpaolo e Unicredit, potranno “cancellare una maggiore quota del loro credito e di convertire in capitale una quota più contenuta”.
I principali quotidiani nel week-end hanno riportato la notizia che il consiglio di amministrazione di Alitalia ha incaricato i vertici di proseguire nelle trattative con Etihad per arrivare a un accordo strategico tra le due compagnie aeree. A questo punto prima della firma resta da trovare l’accordo con le banche creditrici sulla ristrutturazione del debito di Alitalia.
Il numero uno di IntesaSanpaolo, Carlo Messina, ha dichiarato che l’istituto non uscirà dal capitale di Alitalia prima del 2017.
Il prospetto informativo relativo all’aumento di capitale di Monte dei Paschi di Siena segnala che l’istituto di credito è esposto per circa 93 milioni di euro nei confronti di Alitalia. Di questa cifra 63,4 milioni è riferita a operazioni di natura auto-liquidabili (tra cui factoring e anticipi a fronte flussi biglietterie estere).
Plus, rispondendo alla lettera inviata da un possessore di azioni Alitalia ha ricordato che il valore dei vecchi titoli della compagnia aerea, che siano azioni od obbligazioni, è pari a zero. Inoltre, la possibilità per i risparmiatori di ottenere i rimborsi messi a disposizione dal Governo è terminata da tempo. Di conseguenza, gli investitori non potranno recuperare neppure una parte del capitale investito. Il settimanale ha ricordato che una delle soluzioni a disposizione dei risparmiatori è quella “di eliminare il titolo a valore zero dal proprio dossier, sia per registrare contabilmente la minusvalenza, al fine di utilizzarla per compensare futuri guadagni, sia per chiudere eventualmente il dossier titoli”. Senza trascurare l’ipotesi di procedere con un'azione legale, coadiuvati da un'associazione di consumatori.
Il nuovo amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, non esclude nuovi investimenti in Alitalia, anche se eventuali decisioni saranno prese dopo la presentazione del piano industriale.
TANGO BOND
Plus, l’inserto del sabato de Il Sole24Ore ha segnalato che sta arrivando il finale dell’arbitrato internazionale ICSID. La tappa decisiva del ricorso si terrà a Washington dal 16 al 27 giugno.
GRECIA
La Grecia ha collocato titoli di stato con scadenza a sei mesi per un ammontare complessivo di 1,63 miliardi di euro. Il rapporto di copertura (rapporto tra ammontare richiesto e quantitativo offerto) è stato di 2,7, in aumento rispetto al 2,35 del precedente collocamento di maggio. Il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato al 2,15%, in diminuzione rispetto al 2,7% del precedente collocamento.
PORTOGALLO
Il Portogallo ha collocato titoli di stato con scadenza a 10 anni per un ammontare complessivo di 975 milioni di euro, rispetto a una domanda di 2,37 miliardi di euro. Il rapporto di copertura (rapporto tra ammontare richiesto e quantitativo offerto) si è attestato a 2,4, mentre il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato al 3,2524%, in contrazione rispetto al 3,5752% del collocamento di aprile.
Il Portogallo ha rinunciato a incassare l’ultima rata del prestito internazionale da 2,6 miliardi di euro, in quanto lo stato lusitano è riuscito a rientrare sul mercato dei capitali a condizioni accettabili.
RISANAMENTO
La Consob ha fornito l’aggiornamento dell’azionariato di Risanamento a seguito del deposito presso il registro delle imprese dell'aumento del capitale sociale a servizio dell' integrale conversione anticipata obbligatoria del "Prestito convertendo Risanamento 2011-2014". Nel dettaglio le partecipazioni di Unicredit e della Popolare di Milano sono cresciute rispettivamente al 19,556% e al 9,048%. Per contro la quota di Luigi Zunino si è ridotta dal 24,682% all’11,116%. Anche la partecipazione del Banco Popolare è diminuita, passando dal 3,542% all’1,595%.
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Per utilizzare in modo corretto questa rubrica è importante tenere presente che:
- la rubrica ha lo scopo di monitorare per voi tutte le notizie importanti che vengono pubblicate settimanalmente sulle società italiane e i principali gruppi internazionali che hanno emesso Corporate Bond; non abbiamo incluso i gruppi più solidi, perché riteniamo del tutto improbabile un loro default;
- la rubrica non intende fornire analisi e valutazioni sulle società emittenti, o notizie specifiche sulle loro emissioni obbligazionarie, ma semplicemente effettuare il monitoraggio della stampa per consentirvi di reperire notizie che magari vi erano sfuggite. Chiaramente spesso da quelle notizie si possono trarre informazioni utili per valutare lo stato di salute della società, e quindi anche eventuali problemi sul rimborso delle emissioni;
- la rubrica è di fatto una rassegna stampa settimanale, quindi non contiene analisi e giudizi di chi la redige. In ogni caso, qualsiasi notizia o commento contenuto nella rubrica non può essere interpretato come sollecitazione a fare o non fare, acquistare o vendere. Qualsiasi decisione di investimento o disinvestimento sarà presa da voi in totale autonomia.
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