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S&P, ora tocca all'Efsf?

Dopo i downgrade di venerdì alcuni analisti temono che le agenzie di rating possano mettere mano anche al merito del fondo Efsf, lo European Financial Stability Facility

di Mauro Introzzi 16 gen 2012 ore 11:46
Dopo la scarica di bocciature arrivate nella giornata di venerdì da parte degli analisti di Standard & Poor’s alcuni analisti temono che le agenzie di rating possano mettere mano anche al merito del fondo Efsf, lo European Financial Stability Facility.

Secondo gli analisti di Citigroup un downgrade al Fondo europeo di stabilità finanziaria da parte di Standard & Poor’s “sembra molto probabile”. Ma una bocciatura sarà “la fine dei piani di leverage della capacità di prestito del fondo”. Il timore sembra condiviso anche dalla Germania, che sarebbe pronta a fornire all'Esm (lo European Stability Mechanism) una più ampia base di capitali.

Nella giornata di venerdì l’agenzia Standard & Poor’s ha tagliato di due livelli il rating sul debito sovrano a lungo termine dell’Italia, portandolo da “A” a “BBB+”. Secondo gli esperti, le decisioni prese in Europa nelle scorse settimane sono insufficienti per allentare la tensione nella zona euro. Il giudizio conferma la Repubblica Italiana tra gli emittenti non speculativi, anche se lo spartiacque al passaggio di “junk” si trova solo tre gradini più in basso.
Le prospettive sul rating per i prossimi trimestri sono negative. In pratica c’è una possibilità su tre che il giudizio dell’Italia possa essere ridotto nel 2012 o nel 2013.

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Gi esperti hanno bocciato anche la Francia, il cui rating è passato da “AAA” a “AA+”, la Spagna, il cui rating è passato da “AA-“ ad “A” e Portogallo, il cui rating è passato da “BBB-“ a “BB” (un livello junk). L’outlook su tutti e tre i paesi, come per l’Italia, rimane negativo.
Dopo l’ultimo intervento di Standard & Poor’s solo quattro nazioni europee sono riuscite a mantenere lo status di “AAA”. Si tratta di Germania, Finlandia, Olanda e Lussemburgo.
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