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Rassegna stampa economico finanziaria del 3 giugno 2019

di Mauro Introzzi 3 giu 2019 ore 06:51 Le news sul tuo Smartphone

Banca Carige, Apollo ancora in pista. Sullo sfondo la liquidazione (Il Sole24Ore)

Il quotidiano economico scrive che ci sarebbe ancora un interesse da parte di Apollo per il salvataggio di Banca Carige. I tre commissari dell’istituto ligure (Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener) sarebbero al lavoro con il fondo Usa e sul tavolo ci sarebbe anche un accordo sulle polizze.

Il Sole24Ore, che cita “fonti finanziarie”, riporta inoltre che “oltre all’opzione del fondo, si starebbe anche profilando l’interesse di un soggetto bancario come socio industriale”. Come ultima alternativa “per la banca ligure si aprirebbero le porte o della ricapitalizzazione precauzionale o, più realisticamente, della liquidazione coatta amministrativa”. In questo caso lo schema utilizzato sarebbe simile a quello già messo in campo per le ex popolari Venete. 

 

Agnelli folgorati da John (Milano Finanza)

Il settimanale finanziario riporta alcuni retroscena sulla proposta di fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e la francese Renault. Secondo quanto scrive Milano Finanza “la decisione di Elkann di muovere sulla casa francese è avvenuta all'insaputa dei parenti”. Che in alcuni casi “non avrebbero nascosto il malumore”. A causa delle conseguenze che l’accordo avrebbe sulla governance del nuovo gruppo (che avrebbe solo il presidente e non l’amministratore delegato e che avrebbe una quota del 14,5% nel capitale contro il 42% dei diritti di voto attualmente esercitabili in FCA). Tuttavia, chiude il settimanale, “c’è chi sostiene che il dividendo straordinario da 2,5 miliardi a beneficio dei soci del Lingotto connesso all'operazione abbia una duplice valenza, oltre a quella di attenuare le disparità nelle capitalizzazioni delle due società”.

 

Bce, la svolta di Weidmann. Ora concorda con Draghi (Corriere della Sera)

Il quotidiano traccia un profilo di Jens Weidmann, presidente della Bundesbank e da molti dato vicino alla presidenza della Banca Centrale Europea alla fine del mandato di Mario Draghi (che scade il prossimo autunno). Secondo quanto riporta il quotidiano “ormai Weidmann concorda con il presidente Draghi su un punto vitale: alla Bce spetta il ruolo di prestatore di ultima istanza nell’area euro”. In altre parole “riconosce come legittimo lo strumento che permette alla Bce di lanciare interventi potenzialmente illimitati a difesa di un Paese sotto attacco sui mercati”.

Secondo il Corriere, però, “la partita del dopo-Draghi non è chiusa” visto che la conversione tardiva di Weidmann “desterà sospetti quanto alla sua sincerità”.

 

BancoBPM, sì a nuove nozze, ma servono più certezze (Affari & Finanza)

L’inserto economico settimanale del quotidiano La Repubblica ha intervistato Giuseppe Castagna, amministratore delegato di BancoBPM. Il banchiere dell’istituto “nato sull’asse Milano-Verona” ha innanzitutto fatto il punto della situazione su come sta andando la banca, che vede crescere i depositi (principalmente perché la clientela ha deciso di tenere fermo il denaro sul conto) e calare i crediti deteriorati grazie alla cessione di 20 miliardi di esposizioni problematiche aspetto agli 8 inizialmente messi in conto. Castagna ha poi parlato delle strategie future di BancoBPM, definendo inevitabile una fusione per crescere ulteriormente. Tuttavia anche con le operazioni eventualmente valutabili la banca resterebbe più piccola rispetto ai colossi Unicredit e IntesaSanpaolo. Così, nel caso, BancoBPM si concentrerebbe sulle regioni più industrializzate del Paese. Tuttavia ci vuole “una situazione macro e una politica più chiara per capire in che direzione sta andando il Paese”.

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