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Rassegna stampa economico-finanziaria del 1° aprile 2020

di Mauro Introzzi 1 apr 2020 ore 07:56 Le news sul tuo Smartphone

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Banche & co: la cedola zero è già costata 6 miliardi (Il Sole24Ore)

Il quotidiano economico scrive che in questo periodo caratterizzato da una crisi sanitaria che si sta riversando sull'economia e sul mondo finanziario è già saltato - tra rinvii e cancellazioni - quasi un terzo del monte dividendi 2020. Si tratta di circa 6 miliardi di euro di cedole: una somma "riferita alle 40 principali società del FTSEMib, ma che può essere facilmente ritoccato all’insù considerando l’intero listino, e che comprende sia il dietrofront di molte società, costrette a tornare sui loro passi dopo avere già annunciato la proposta di remunerazione, sia i congelamenti verso i quali si sono orientati tutti gli istituti di credito".

Passando ai settori, le banche si stanno progressivamente adeguando alle raccomandazioni BCE di non pagare cedole fino a ottobre mentre le utilities hanno deciso di stoppare i buyback. Tra gli industriali ci si sta muovendo in ordine sparso.

 

Saipem, meno oil nel dopo-virus
 (MF)

Il quotidiano finanziario descrive la strategia che metterà in campo Saipem per superare l'emergenza coronavirus. Il gruppo dell'ingegneristica punterà sempre meno sul petrolio: "sganciarsi dalla commodity più esposta alle oscillazioni di prezzo è la risposta di Saipem, che già dal 2016 ha rimodulato il business, diversificando e rafforzando le attività nei settori anti-ciclici, come transizione energetica, gas e rinnovabili".

MF ricorda che attualmente il 32% del portafoglio ordini è rappresentato da attività dipendenti dal petrolio, mentre il 68% riguarda altre aree di business. A sostegno di questa strategia si è recentemente espressa, indirettamente, anche l'agenzia di rating Moody's, che ha confermato in Ba1 il giudizio sulla società, sebbene l'outlook sia passato da "stabile" a "negativo".

 

Confindustria: il Pil scenderà del 6% (Corriere della Sera)

Il quotidiano riprende le indicazioni del Centro Studi di Confindustria sugli effetti del fermo del Paese derivante dall'emergenza sanitaria Coronavirus sull'economia. Secondo gli esperti dell'associazione degli industriali al termine del primo semestre 2020 "il prodotto interno lordo italiano segnerà una flessione del 10% rispetto all’ultimo trimestre del 2019, ossia una perdita di circa 42 miliardi di ricchezza". Segni negatvi anche per consumi delle famiglie, esportazioni e occupati, attese in calo rispettivamente del 6,8%, del 5,1% e del 2,5%.

Sull'intero anno le previsioni del Centro Studi di Confindustria parlano di un calo annuale del PIL del 6% mentre nel 2021 è attesa una crescita del 3,5%. Il rapporto tra deficit e Pil è destinato a salire al 5% mentre il rapporto tra debito e Pil andrà al 147%. I settori più colpiti dalla crisi economica saranno costruzioni, turismo e trasporti.

 

A Brembo il 2,4% di Pirelli. Si riparla di matrimonio (La Repubblica)

Il quotidiano analizza gli ultimi movimenti nell’azionariato di Pirelli. Nel capitale del gruppo della Bicocca è entrata Brembo, con una quota del 2,4%, e il miliardario cinese Niu Yishun, che ha comprato a termine - attraverso un derivato - un 5% del leader delle gomme di alta gamma. Una quota, quest'ultima, che sarà probabilmente ceduta dall’azionista di maggioranza Chem-China, salita recentemente al 46% di Pirelli.

La Repubblica si focalizza in particolare sulla mossa di Brembo, che "non pare nascere per caso e non è improvvisata". Il gruppo bergamasco ha recentemente sospeso il pagamento della cedola "e invece di ricomprarsi azioni proprie ha deciso di diversificare in un altro gruppo dello stesso settore". Secondo la nota della stessa Brembo "la partecipazione non è di tipo speculativo ma adotta un approccio di lungo periodo".

Tornano così alla mente alcuni report del 2014 in cui "diverse banche d’affari avevano proposto una fusione tra Brembo e Pirelli per creare il leader dei componenti di fascia alta". Un'operazione che però rimase solo sulla carta.

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