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Rassegna stampa economico-finanziaria del 5 febbraio 2020

di Mauro Introzzi 5 feb 2020 ore 06:59 Le news sul tuo Smartphone

Fusioni tra banche europee, la Borsa punta su SocGen e Ing (Il Sole24Ore)

Il quotidiano economico scrive che potrebbe presto partire un risiko bancario europeo dopo che il Single Supervisory Mechanism (Ssm) della vigilanza Bce ha annunciato una serie di iniziative "per rimuovere alcuni degli ostacoli regolamentari, a partire dal trasferimento della liquidità tra singoli Paesi della Ue, che finora hanno impedito le fusioni transfrontaliere".

Ma chi potrebbero essere le prime banche a godere di queste nuove norme? Secondo analisti ed investment bankers sentiti dal Sole24Ore ci sarebero un paio di nomi su tutti: quelli dell'olandese Ing e della francese Société Générale.

La prima sarebbe "la banca europea più pronta a giocare un ruolo da aggregatore” grazie a una capitalizzazione rilevante, alla disponibilità a trasferire fuori dall'Olanda la propria sede legale e a una leadership digitale. La seconda è alle prese da tempo con un piano di ristrutturazione e aveva già esplorato la strada delle nozze tempo fa (con UniCredit).

 

Enel, 300 milioni sul verde in Russia
 (MF)

Il quotidiano finanziario parla delle strategie in Russia di Enel. La controllata attiva nel paese ha ceduto Reftinskaya Gres, il più grande asset a carbone della società, in linea con "le indicazioni della capogruppo guidata dall'amministratore delegato Francesco Starace". Ora si apre per Enel Russia "una riorganizzazione all'insegna del verde, che sposterà progressivamente risorse verso le rinnovabili".

Gli investimenti nell'arco del piano al 2022, per 450 milioni di euro, saranno destinati per un 75% alle rinnovabili con l'entrata in esercizio dei due primi impianti eolici di Azov e Murmansk, per circa 291 megawatt.

 

Tesla sempre più in alto: al Nasdaq sfonda il tetto dei 150 miliardi di dollari (La Repubblica)

Il quotidiano mette sotto la lente Tesla e le sue recenti performance borsistiche. Il titolo del gruppo che produce auto elettriche è stato protagonista in queste settimane di una cavalcata sorprendente, con un prezzo che da inizio anno è raddoppiato. Una performance che ha portato la capitalizzazione della società a raggiungere i 158 miliardi di dollari. Un valore pari poco meno del doppio di quella di due colossi americani dell’auto come Ford e General Motors messi insieme.

Ma cosa ha spinto i corsi azionari? L'innesco "ha origine in alcune dichiarazioni e report di società statunitensi di investimento e analisi finanziaria". Secondo La Repubblica si tratta di "un’impennata trionfale e inarrestabile, ma giudicata da qualche più esperto trader di Borsa, anche un po’ troppo sopra le righe per i tempi, per i fondamentali del marchio Usa e per la composizione stessa di chi ha maneggiato il titolo nelle ultime ore": si tratta infatti di "investitori short".

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