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Rassegna stampa economico-finanziaria del 27 novembre 2019

di Mauro Introzzi 27 nov 2019 ore 08:49 Le news sul tuo Smartphone

La Federal Reserve è il burattinaio dietro i record di Wall Street (Il Sole24Ore)

Il quotidiano economico analizza l'andamento dei mercati di Wall Street in queste ultime settimane. Dando i meriti dei rialzi dei principali indici americani alla Federal Reserve. L'istituto guidato da Jerome Powell, il cui operato è stato tanto criticato dal presidente Usa Donald Trump, potrebbe essere stato il vero artefice degli ultimi record delle borse.

Dal 17 settembre, per salvare il mercato interbancario, Powell ha iniettato oltre 250 miliardi. E da allora l’indice Standard & Poor's 500 ha guadagnato il 4,4%, il Nasdaq il 5,7% e il Dow Jones il 3,6%. Tutti e 3 a nuovi record.

Il Sole24Ore spiega che la Fed ha agito attraverso i contratti Repo, i repurchase agreement. La liquidità iniettata ha fatto aumentare il bilancio della Fed oltre la soglia dei 4mila miliardi di dollari.

 

Il private equity corteggia MPS (MF)

Il quotidiano finanziario mette sotto la lente MPS e il suo futuro. Starebbero iniziando, da parte di molti investitori istituzionali, i vari movimenti per raccogliere informazioni finalizzate ad entrare nel capitale di Rocca Salimbeni nel momento in cui l'azionista pubblico cederà (e lo dovrà fare entro il 2021) la propria partecipazione di maggioranza (pari al 68%).

Secondo quanto risulta a MF, "nelle ultime settimane diversi fondi di investimento internazionali, soprattutto private equity, avrebbero iniziato a studiare il dossier".

L'articolo del quotidiano riporta anche i nomi che strebbero circolando sul mercato: Fortress, Bain e Apollo. Operatori definiti "soggetti già attivi da tempo sulle financial institutions italiane e interessati a cogliere opportunità nel settore". Una banca d'affari, inoltre, "avrebbe sottoposto il dossier anche un fondo sovrano mediorientale".

In generale, quindi, "l'interesse c'è ed è comprensibile, in una fase come quella attuale".

 

La spinta green di Unicredit: ma con obiettivi misurabili (Corriere della Sera)

Il quotidiano descrive le prossime iniziative di Unicredit in ambito sostenibilità presentate ieri dai vertici della banca alla comunità finanziaria in vista del nuovo piano industriale che sarà presentato il prossimo 3 dicembre. Il programma presentato, definito dal Corriere della Sera un "green new deal", rappresenta "una svolta decisa sulle politiche di sostenibilità ma con un’attenzione ai numeri e alla misurabilità dei risultati".

Unicredit non si è data solo obiettivi interni, come l’eliminazione totale della plastica monouso da tutta la banca entro il 2023, ma anche di business: per il social banking ci sarà a disposizione un miliardo di euro. Saranno poi abbandonati completamente i progetti di estrazione del carbone per la produzione di energia.

Saranno inoltre aumentati del 25% i finanziamenti, a oltre 9 miliardi di euro, al settore delle energie rinnovabili entro il 2023 e incrementati i prestiti alla clientela per l’efficienza energetica.

 

Ultimatum di Bruxelles: "Soluzione per Alitalia prima di Natale" (La Repubblica)

Il quotidiano riporta l'ultimatum che potrebbe dare l'antitrust dell'Unione Europea sulla vicenda Alitalia. Secondo La Repubblica, Bruxelles dovrebbe concedere al governo italiano un altro paio di settimane, al massimo fino a Natale, per trovare una soluzione al caos che caratterizza la compagnia aerea italiana.

In caso contrario, "la titolare dell’Antitrust comunitario Margrethe Vestager sarà costretta a mettere nero su bianco una condanna per aiuto di Stato e a decretare il fallimento di Az".

Il quotidiano ricorda che finora la Commissione ha concesso tempo all’Italia. L’inchiesta per valutare se ci siano stati aiuti di Stato illegali è stata aperta nel 2017, anno in cui lo stato italiano concesse un prestito ponte al vettore da 600 milioni seguito da un secondo da 350. Ora la Commissione sarebbe orientata "a salvare la prima tranche e a chiedere invece la restituzione della seconda, giudicata illegale". E bloccare ogni altra erogazione. Che sembra necessaria in questa situazione di stallo nelle trattative.

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