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Rassegna stampa economico-finanziaria del 22 ottobre 2019

di Mauro Introzzi 22 ott 2019 ore 08:19 Le news sul tuo Smartphone

Newlat più vicina all’Ipo: gli ordini coprono l’offerta (Il Sole24Ore)

Il quotidiano economico fa il punto della situazione sul collocamento in borsa di Newlat. Che, a differenza di Ferretti e Rcf, dovrebbe riuscire a completare la sua Ipo e sbarcare quindi a Piazza Affari. Secondo Il Sole24Ore gli ordini ricevuti sarebbero infatti sufficienti a coprire tutta l’offerta all’interno del range di prezzo 5,8-7,3 euro per azione. Il debutto è previsto per il prossimo 24 ottobre con una valorizzazione compresa, prima dell'aumento di capitale, tra 157 e 197 milioni di euro. 

Il quotidiano finanziario scrive che se tutto andrà secondo le attese, Newlat potrebbe essere l’ultima Ipo del 2019 sul listino principale di Piazza Affari. L’anno si chiude così con luci e ombre, con la maxi-quotazione di Nexi ma anche, appunto, con la rinuncia di Ferretti e Rcf.

 

Unicredit vende 6 miliardi di npl (MF)

Il quotidiano finanziario scrive che Unicredit si sarebbe preparando a lanciare una nuova maxi-cessione di crediti deteriorati per un valore nominale di oltre 6 miliardi di euro, in un’operazione ribattezzata “Project Prisma”.

Secondo quanto riporta il quotidiano il portafoglio in questione “include sofferenze garantite e non garantite concesse a privati” e la cartolarizzazione (con garanzia pubblica Gacs) avrebbe “appena ottenuto il rating dall'agenzia tedesca Scope e potrebbe presto arrivare sul mercato”.

Per entità il Project Prisma rappresenta la seconda cessione più grande dopo il Project Fino, l’operazione da 17,7 miliardi lanciata nel 2017 con Fortress e Pimco. A seguire potrebbero arrivare altri deal, come il Project Dawn che prevede la cessione di un portafoglio di unlikely to pay dall'importo nominale di oltre un miliardo di euro.

 

Libra cede al dollaro: perché la criptovaluta non riesce a decollare (Corriere della Sera)

Il quotidiano riporta le ultime novità su Libra, la criptovaluta di Facebook. Il progetto avrebbe innestato la retromarcia. Lo stesso David Marcus, il responsabile del progetto in Facebook e numero uno di Calibra (la sussidiaria con cui Menlo Park sta cercando di entrare nel mercato di pagamenti e transazioni di denaro), ha dichiarato nel corso di un incontro a Washington che “invece di avere una valuta sintetica potremmo avere una serie di stablecoin che rappresentano le valute nazionali sotto forma di token”.

Questo significherebbe, secondo quanto mette in evidenza il Corriere della Sera, che “Libra potrebbe nascere non come un’unica moneta internazionale ancorata a un paniere ma come una serie di monete legate alle singole valute nazionali”.

 

Bce: Lagarde eredita tre sfide difficili e un board diviso (La Repubblica)

Il quotidiano analizza il cambio ai vertici della Banca Centrale Europea. Si chiude infatti in questi giorni il mandato di Mario Draghi, dopo 8 anni decisamente movimentati. Secondo La Repubblica l'ex numero uno di Bankitalia lascia l’eurozona più forte di come l’aveva trovata: "la Bce ha convinto gli investitori che l’euro è irreversibile, ponendo così fine alla crisi del debito sovrano che aveva travolto l’unione monetaria". Decisamente migliorato anche il comparto bancario: "le banche sono molto più solide, e la loro vigilanza è stata spostata dai singoli Stati membri a Francoforte, dove sono meno forti le pressioni da parte degli istituti di credito".Inoltre è stato messo in piedi e rodato "un meccanismo collaudato per aiutare i Paesi in difficoltà".

La successione di Draghi non sarà però esente da sfide: Christine Lagarde, che dal primo novembre sostituirà Draghi alla guida della Bce, dovrà fare i conti con una fase di rallentamento dell'eurozonae con i dubbi che la Bce sia in grado di riportare l’inflazione al suo obbiettivo vicino, ma al di sotto, del 2% nonostante anni di politica monetaria ultra-espansiva. Infine, la costruzione dell’unione monetaria rimane incompleta. E il board Bce appare diviso.

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