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Rassegna stampa economica del 5 marzo 2012

di Mauro Introzzi 5 mar 2012 ore 09:33 Le news sul tuo Smartphone
Fondi immobiliari ancora in letargo (Plus - Il Sole24Ore)
L'inserto del Sole24Ore analizza le performance dei fondi immobiliari italiani e la loro "stagione difficile" mettendo sotto la lente i rendiconti annuali del 2011. I fondi del comparto hanno archiviato l'anno con un calo medio del 21,5% e l'inserto evidenzia che solo il 2008 era andato peggio, con una debacle del 24,7%.
Decisamente inferiore è stata, invece, la contrazione del Nav (il Net Asset Value, il valore contabile delle partecipazioni), che ha superato il 10% solo per 3 prodotti.
A causare il calo alcuni fenomeni legati alla congiuntura, come richieste di riduzione dei canoni, ritardi nei pagamenti o credit crunch, che ha frenato la conclusione di diverse compravendite.

Tango Bond: torna lo spettro argentino (Milano Finanza)

Il settimanale finanziario lancia un nuovo allarme sui conti di Buenos Aires. Il giornale riporta le parole di un imprenditore "che conosce bene la situazione dell'Argentina", e che ha dichiarato che "probabilmente non siamo vicini a un nuovo default ma ci sarà presto una forte svalutazione, con i rischi di cambio che ne conseguono".
Ma la presidentessa Cristina Kirchner si starebeb muovendo per evitare la crisi di liquidità e l'incubo di una svalutazione rovinosa. Per questo vorrebbe impedire l'espatrio degli utili delle aziende straniere.

IntesaSanpaolo: l'assedio dei fortini locali (CorrierEconomia - Corriere della Sera)

In attesa del consiglio di gestione del prossimo 15 marzo, in cui si deciderà sulla cedola relativa al bilancio 2011, secondo il CorrierEconomia le fondazioni sono preoccupate. Gli enti, che hanno sostenuto l'aumento di capitale, ora chiedono che "si remuneri il capitale".
Nel frattempo la banca sta pagando il suo dazio al governo Monti, visto che la partenza "per il fronte" di Corrado Passera ha aperto un vuoto in Cà de Sass che dopo 100 giorni non è ancora colmato.

Si rivedono i junk bonds, passata la paura torna il gusto del rischio (Affari & Finanza - La Repubblica)

Affari & Finanza, de La Repubblica, evidenzia che dopo la grande paura i fondi di investimeno americani specializzati in junk bonds, le obbligazioni ad alto rischio e rendimento, hanno "fatto faville", attirando capitali per 11,8 miliardi di dollari: una somma più alta di quelal raccolta dai fondi azionari e di quelli specializzati in emissioni più solide.
Secondo l'inserto, dopo la crisi e la cautela ora è caccia ai rendimenti.
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