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Rassegna stampa del 18 marzo 2013

di Mauro Introzzi 18 mar 2013 ore 07:45 Le news sul tuo Smartphone
Banche: dai big in 5 anni dismesse 2.500 filiali (Plus - Il Sole24Ore)
L'inserto settimanale del Sole24Ore analizza quali sono state le decisioni delle principali banche italiane in tema di filiali, visto che "gli sportelli bancari sono sempre meno frequentati". A tale evidenza IntesaSanpaolo ha reagito estendendo gli orari, mentre Unicredit sta studiando la possibilità di aprire solo al mattino o tre giorni la settimana i piccoli sportelli (quelli con una clientela compresa tra i 300 e i 500 addetti). In generale, però, tutti i big del credito stanno tagliando le proprie filiali: Unicredit starebbe valutando tra le 200 e le 240 chiusure, IntesaSanpaolo dovrebbe accorpare o chiudere quasi 300 filiali nel primo semestre e fare ulteriori 429 accorpamenti entro metà 2014, mentre Mps e Barclays hanno annunciato rispettivamente 400 e 70 chiusure.

Slalom per la cedola (Milano Finanza)
Il settimanale finanziario indica che la raccomandazione di Banca d'Italia, che ha invitato le banche a procedere in modo cauto nella distribuzione dei dividendi non ha avuto l'effetto di azzerare completamente il payout del sistema come temevano in molti. Per come è stato formulato, infatti, il diktat ha lasciato un margine di manovra alle singole banche, alcune delle quali hanno sfruttato le pieghe del regolamento per procedere comunque alla distribuzione di una cedola. Come nel caso di Unicredit, che ha attinto alle riserve della controllata tedesca Hvb.
Chi invece non ha avuto problemi è stata IntesaSanpaolo, che ha chiuso l'anno con un utile di 1,6 miliardi di euro.

Moncler, il piumino si riaffaccia in Borsa (CorrierEconomia - Corriere della Sera)

L'inserto economico del Corriere della Sera indica che il gruppo Moncler avrebbe ripreso il suo percorso, interrotto nel 2011, verso la quotazione a Piazza Affari. L'iter si era interrotto nel 2011 quando nell'azionariato entrò il fondo Eurazeo. Verso l'ipo la società si è divisa in due: da una parte il segmento del lusso rappresentato dal marchio Moncler, dall'altro il casual di Henry Cotton's, Marina Yachting e Cost Weber & Ahaus, oltre alla licenza 18Crr81 Cerruti.
PEr i due marchi i destini sono diversi: per il primo si parla appunto di ipo nei prossimi 12 mesi (o a novembre o a febbraio) menrte la seconda sarebbe ceduta.

Azimut, la ristrutturazione paga. Patrimonio gestito a 24 miliardi (Affari & Finanza - La Repubblica)

Nella sua consueta "Lettera all'Investitore, pubblicata come ogni lunedì sull'inserto economico de La Repubblica, Alberto Nosari si focalizza oggi su Azimut. Il gruppo del risparmio gestito ha chiuso un 2012 con un record storico dell'utile e una raccolta netta che continua a crescere. Così la società ha confermato il target di un progresso medio annuo del 20% dellle masse, che dovrebbero tendere a 24 miliardi di euro entro fine 2013. Un trend che porterebbe Azimut a superare la soglia dei 30 miliardi di masse amministrate entro il 2015.

Scaroni l'esploratore: "Dalla rendita al rischio, come sarà l'Eni di domani" (Affari & Finanza - La Repubblica)
L'inserto economico settimanale de La Repubblica ha intervistato Paolo Scaroni, numero uno di Eni. Il manager, alla guida del Cane a sei zampe da 8 anni, parla del piano di rilancio della soocietà, che dopo la cessione di Snam Rete Gas ha nel suo perimetro meno attività regolate (che garantivano un flusso certo di utili) ma anche meno debito e più liquidità. Una situazione che permetterà ad Eni di puntare sulla ricerca di nuove riserve.

Banche chiuse a Cipro contro la fuga di capitali (La Repubblica)
Il quotidiano illustra la situazione disastrosa di Cipro, dove il governo ha deciso di chiudere le banche probabilmente fino a mercoledì per arginare la fuga di capitali conseguenti alla decisione dell'eurozona di tassare duramente i depositi con tassi decisamente elevati, con un'imposta del 6,75% per i depositi bancari sotto i 100milia euro e del 9,9% per i depositi superiori.
Secondo la Repubblica negli ultimi 7 giorni sono già stati espatriati capitali per 4,5 miliardi di euro. Una somma che sale a 20 miliardi se si considera il deflusso da inizio anno.
A rischio c'è il sistema economico dell'isola, considerata un piccolo paradiso fiscale, che ha depositi per 68 miliardi di euro con un Pil di 17 miliardi di euro. Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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