Quale futuro per Seat?
D.Holding ha dettagliato la proposta relativa a un progetto di integrazione tra Dmail Group e Seat Pagine Gialle. La società editoriale ha terminato lo scorso trimestre con una perdita di 43,8 milioni
di Edoardo Fagnani 16 mag 2014 ore 12:13
SEAT PAGINE GIALLE
D.Holding ha dettagliato la proposta relativa a un progetto di integrazione tra Dmail Group e Seat Pagine Gialle. La holding ha precisato di aver presentato una proposta vincolante di piano concordatario modificativa e migliorativa dei piani concordatari depositati da Seat pagine Gialle presso il Tribunale di Torino. Inoltre, la proposta si fonda sull'acquisizione del controllo di Dmail Group da parte di D.Holding, società in cui saranno conferite le azioni di Dmail detenute dal gruppo Percassi e dal gruppo Farina, all'esito dell'aumento di capitale previsto dagli accordi di ristrutturazione Dmail.
Seat Pagine Gialle ha chiuso il primo trimestre del 2014 con ricavi per 93,2 milioni di euro, in contrazione del 25,6% rispetto ai 125,3 milioni realizzati negli stessi mesi dello scorso anno. In forte calo anche il margine operativo lordo (-74,7%), che è sceso da 27,7 milioni a 7 milioni di euro. Di conseguenza, la marginalità si è ridotta al 7,5%. La società editoriale ha terminato lo scorso trimestre con una perdita netta di 43,8 milioni di euro, rispetto al rosso di 29,5 milioni dei primi tre mesi del 2013. A fine marzo l’indebitamento netto aveva superato gli 1,5 miliardi di euro, rispetto agli 1,46 miliardi di inizio anno. Sempre a fine marzo il patrimonio netto consolidato era negativo per 1,39 miliardi di euro. Per l’intero esercizio il management ha confermato il focus sulla realizzazione delle azioni strategiche per il raggiungimento degli obiettivi alla base del piano e delle proposte di concordato.
L’assemblea degli azionisti di Seat Pagine Gialle ha approvato il bilancio dell’esercizio 2013, dal quale emergono perdite pregresse per 462,09 milioni di euro e un patrimonio netto negativo.
ALITALIA
Il Corriere della Sera di martedì 13 maggio è tornato sulla vicenda Alitalia-Etihad. Il quotidiano ha scritto che le condizioni per giungere a un accordo con la compagnia emiratina che vuole acquistare fino al 49% del vettore tricolore, sarebbero state finalmente raggiunte grazie all'intermediazione del Governo. Una fonte bancaria avrebbe detto che tutti i soggetti coinvolti hanno definito una posizione comune e ci sono così le condizioni per andare avanti. Tutti avrebbero fatto uno sforzo per andare incontro agli altri. In particolare le banche creditrici potrebbero convertire i loro crediti in azioni.
I quotidiani di venerdì 16 maggio hanno scritto che è partita, da Roma e alla volta di Abu Dhabi, la risposta di Alitalia ad Etihad Airways. La lettera, che dà una risposta alle dure condizioni poste dalla compagnia degli Emirati Arabi Uniti per arrivare all'ingresso di quest'ultima nel capitale di Alitalia, raccoglie le indicazioni emerse lunedì nell'incontro a Palazzo Chigi con le banche IntesaSanpaolo e Unicredit e i principali azionisti della compagnia. Il punto più caldo è quello legato al debito finanziario: la compagnia emiratina ha chiesto la cancellazione di 400 milioni di euro di debiti a breve. Le banche potrebbero cancellare un terzo dei debiti mentre il residuo due terzi sarebbe convertito in azioni.
Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa il piano di Etihad prevede di riportare in utile Alitalia entro il 2017, per un ammontare di 108 milioni di euro. In quell’esercizio i ricavi dovrebbero attestarsi a 3,66 miliardi di euro, con un margine operativo lordo di 526 milioni.
GRECIA
Il Corriere della Sera di giovedì 15 maggio ha scritto che l’agenzia S&P ha migliorato il rating di 4 banche greche, tra cui la National Bank of Greece. La decisione è stata giustificato con il miglioramento della capacità di credito.
Il governo della Grecia ha smentito la possibilità di una tassa retroattiva per gli investitori esteri titolari di titoli governativi statali. Il governo ha precisato che la plusvalenza contabilizzata nel periodo da inizio 2012 a fine 2013 è soggetta al regime fiscale in vigore nel periodo.
La Grecia ha collocato titoli di stato con scadenza a tre mesi per un ammontare complessivo di 1,3 miliardi di euro. Il rapporto di copertura (rapporto tra ammontare richiesto e quantitativo offerto) è stato di 2,8, in aumento rispetto al 2,73 del precedente collocamento di aprile. Il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato al 2,13%, in decisa contrazione rispetto al 2,45% della precedente asta.
PARMALAT
Parmalat ha chiuso il primo trimestre del 2014 con ricavi per 1,19 miliardi di euro, in flessione del 3,2% rispetto agli 1,23 miliardi ottenuti negli stessi mesi dello scorso anno. A parità di tassi di cambio e di perimetro del gruppo, il giro d’affari sarebbe cresciuto del 7,8%. In decisa flessione il margine operativo lordo, che si è ridotto da 94,8 milioni a 76,4 milioni di euro (-19,4%). Di conseguenza, la marginalità si è ridotta dal 7,7% al 6,4%. Parmalat ha terminato i primi tre mesi dell’anno con un utile netto di 47,7 milioni di euro, il 14,5% in meno rispetto ai 55,8 milioni contabilizzati nel primo trimestre del 2013. A parità di tassi di cambio e di perimetro di gruppo l’utile sarebbe salito di 0,8 milioni di euro. A fine marzo Parmalat poteva contare su disponibilità finanziarie per 1,02 miliardi di euro, in contrazione rispetto agli 1,07 miliardi di euro di inizio anno, in conseguenza alla stagionalità delle attività dell’azienda. Per il 2014, a tassi di cambio e perimetro costanti ed escluso l'effetto dell'iperinflazione, Parmalat stima ricavi netti ed EBITDA in crescita del 3%.
Dalle comunicazioni di Internal Dealing diffuse da Borsa Italiana si apprende che nelle sedute comprese tra il 4 e il 30 aprile 2014 Sofil, l’azionista di riferimento di Parmalat, ha acquistato circa 2,77 milioni di azioni della società alimentare (pari allo 0,15% del capitale), a prezzi compresi tra i 2,4938 euro e i 2,498 euro per azione. L’azionista ha speso 6,92 milioni di euro.
Le agenzie stampa hanno riportato la notizia che nel processo di secondo grado per il fallimento di Parmatour, la società turistica che faceva capo alla famiglia Tanzi, il procuratore generale di Bologna ha chiesto la conferma della condanna inflitta in primo grado all'ex numero uno di Parmalat, Calisto Tanzi. Tanzi era stato condannato a 9 anni e 2 mesi. Al contrario, lo stesso procuratore ha chiesto l'assoluzione per Gianpiero Fiorani, ex numero uno della Banca Popolare Italiana. Il manager non avrebbe commesso il fatto.
Gli analisti di Equita sim hanno alzato da 2,38 euro a 2,53 euro il prezzo obiettivo su Parmalat, in seguito all’incremento della previsione sull’utile per i prossimi trimestri. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
RISANAMENTO
Risanamento ha comunicato che è stato rimborsato il prestito obbligazionario convertibile denominato “€ 220,000,000 1.00 per cent convertible Bonds due 2014” emesso il 10 maggio 2007, per un importo complessivo nominale di 220 milioni di euro. La società immobiliare ha precisato che il rimborso del bond convertibile comporta il rimborso anticipato obbligatorio del prestito obbligazionario denominato “Prestito Convertendo Risanamento 2011-2014” emesso il 10 giugno 2011, con scadenza il 31 dicembre 2014 e sottoscritto per il 99,2% da IntesaSanpaolo, Unicredit, Popolare di Milano e Monte dei Paschi di Siena.
Risanamento ha chiuso il primo trimestre del 2014 con un valore della produzione di 64,67 milioni di euro, in forte aumento rispetto ai 20,71 milioni realizzati nello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato finale è stato negativo per 20,91 milioni di euro, in peggioramento rispetto ai 219mila euro del primo trimestre del 2013. A fine marzo l’indebitamento netto era salito a 1,84 miliardi di euro, rispetto agli 1,82 miliardi di inizio anno. La cifra comprende il prestito obbligazionario convertendo di 276,3 milioni di euro. Sempre a fine marzo il patrimonio immobiliare era iscritto a bilancio per 1,6 miliardi di euro, lo stesso valore di inizio anno.
WIND
Wind ha chiuso il primo trimestre del 2014 con ricavi per 1,14 miliardi di euro, in flessione del 7% rispetto al dato dello stesso periodo dello scorso anno. Il margine operativo lordo è sceso a 430 milioni di euro, mentre la marginalità si è confermata al 37,6%.
___________
Nota per il lettore
Per utilizzare in modo corretto questa rubrica è importante tenere presente che:
- la rubrica ha lo scopo di monitorare per voi tutte le notizie importanti che vengono pubblicate settimanalmente sulle società italiane e i principali gruppi internazionali che hanno emesso Corporate Bond; non abbiamo incluso i gruppi più solidi, perché riteniamo del tutto improbabile un loro default;
- la rubrica non intende fornire analisi e valutazioni sulle società emittenti, o notizie specifiche sulle loro emissioni obbligazionarie, ma semplicemente effettuare il monitoraggio della stampa per consentirvi di reperire notizie che magari vi erano sfuggite. Chiaramente spesso da quelle notizie si possono trarre informazioni utili per valutare lo stato di salute della società, e quindi anche eventuali problemi sul rimborso delle emissioni;
- la rubrica è di fatto una rassegna stampa settimanale, quindi non contiene analisi e giudizi di chi la redige. In ogni caso, qualsiasi notizia o commento contenuto nella rubrica non può essere interpretato come sollecitazione a fare o non fare, acquistare o vendere. Qualsiasi decisione di investimento o disinvestimento sarà presa da voi in totale autonomia.
D.Holding ha dettagliato la proposta relativa a un progetto di integrazione tra Dmail Group e Seat Pagine Gialle. La holding ha precisato di aver presentato una proposta vincolante di piano concordatario modificativa e migliorativa dei piani concordatari depositati da Seat pagine Gialle presso il Tribunale di Torino. Inoltre, la proposta si fonda sull'acquisizione del controllo di Dmail Group da parte di D.Holding, società in cui saranno conferite le azioni di Dmail detenute dal gruppo Percassi e dal gruppo Farina, all'esito dell'aumento di capitale previsto dagli accordi di ristrutturazione Dmail.
Seat Pagine Gialle ha chiuso il primo trimestre del 2014 con ricavi per 93,2 milioni di euro, in contrazione del 25,6% rispetto ai 125,3 milioni realizzati negli stessi mesi dello scorso anno. In forte calo anche il margine operativo lordo (-74,7%), che è sceso da 27,7 milioni a 7 milioni di euro. Di conseguenza, la marginalità si è ridotta al 7,5%. La società editoriale ha terminato lo scorso trimestre con una perdita netta di 43,8 milioni di euro, rispetto al rosso di 29,5 milioni dei primi tre mesi del 2013. A fine marzo l’indebitamento netto aveva superato gli 1,5 miliardi di euro, rispetto agli 1,46 miliardi di inizio anno. Sempre a fine marzo il patrimonio netto consolidato era negativo per 1,39 miliardi di euro. Per l’intero esercizio il management ha confermato il focus sulla realizzazione delle azioni strategiche per il raggiungimento degli obiettivi alla base del piano e delle proposte di concordato.
L’assemblea degli azionisti di Seat Pagine Gialle ha approvato il bilancio dell’esercizio 2013, dal quale emergono perdite pregresse per 462,09 milioni di euro e un patrimonio netto negativo.
ALITALIA
Il Corriere della Sera di martedì 13 maggio è tornato sulla vicenda Alitalia-Etihad. Il quotidiano ha scritto che le condizioni per giungere a un accordo con la compagnia emiratina che vuole acquistare fino al 49% del vettore tricolore, sarebbero state finalmente raggiunte grazie all'intermediazione del Governo. Una fonte bancaria avrebbe detto che tutti i soggetti coinvolti hanno definito una posizione comune e ci sono così le condizioni per andare avanti. Tutti avrebbero fatto uno sforzo per andare incontro agli altri. In particolare le banche creditrici potrebbero convertire i loro crediti in azioni.
I quotidiani di venerdì 16 maggio hanno scritto che è partita, da Roma e alla volta di Abu Dhabi, la risposta di Alitalia ad Etihad Airways. La lettera, che dà una risposta alle dure condizioni poste dalla compagnia degli Emirati Arabi Uniti per arrivare all'ingresso di quest'ultima nel capitale di Alitalia, raccoglie le indicazioni emerse lunedì nell'incontro a Palazzo Chigi con le banche IntesaSanpaolo e Unicredit e i principali azionisti della compagnia. Il punto più caldo è quello legato al debito finanziario: la compagnia emiratina ha chiesto la cancellazione di 400 milioni di euro di debiti a breve. Le banche potrebbero cancellare un terzo dei debiti mentre il residuo due terzi sarebbe convertito in azioni.
Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa il piano di Etihad prevede di riportare in utile Alitalia entro il 2017, per un ammontare di 108 milioni di euro. In quell’esercizio i ricavi dovrebbero attestarsi a 3,66 miliardi di euro, con un margine operativo lordo di 526 milioni.
GRECIA
Il Corriere della Sera di giovedì 15 maggio ha scritto che l’agenzia S&P ha migliorato il rating di 4 banche greche, tra cui la National Bank of Greece. La decisione è stata giustificato con il miglioramento della capacità di credito.
Il governo della Grecia ha smentito la possibilità di una tassa retroattiva per gli investitori esteri titolari di titoli governativi statali. Il governo ha precisato che la plusvalenza contabilizzata nel periodo da inizio 2012 a fine 2013 è soggetta al regime fiscale in vigore nel periodo.
La Grecia ha collocato titoli di stato con scadenza a tre mesi per un ammontare complessivo di 1,3 miliardi di euro. Il rapporto di copertura (rapporto tra ammontare richiesto e quantitativo offerto) è stato di 2,8, in aumento rispetto al 2,73 del precedente collocamento di aprile. Il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato al 2,13%, in decisa contrazione rispetto al 2,45% della precedente asta.
PARMALAT
Parmalat ha chiuso il primo trimestre del 2014 con ricavi per 1,19 miliardi di euro, in flessione del 3,2% rispetto agli 1,23 miliardi ottenuti negli stessi mesi dello scorso anno. A parità di tassi di cambio e di perimetro del gruppo, il giro d’affari sarebbe cresciuto del 7,8%. In decisa flessione il margine operativo lordo, che si è ridotto da 94,8 milioni a 76,4 milioni di euro (-19,4%). Di conseguenza, la marginalità si è ridotta dal 7,7% al 6,4%. Parmalat ha terminato i primi tre mesi dell’anno con un utile netto di 47,7 milioni di euro, il 14,5% in meno rispetto ai 55,8 milioni contabilizzati nel primo trimestre del 2013. A parità di tassi di cambio e di perimetro di gruppo l’utile sarebbe salito di 0,8 milioni di euro. A fine marzo Parmalat poteva contare su disponibilità finanziarie per 1,02 miliardi di euro, in contrazione rispetto agli 1,07 miliardi di euro di inizio anno, in conseguenza alla stagionalità delle attività dell’azienda. Per il 2014, a tassi di cambio e perimetro costanti ed escluso l'effetto dell'iperinflazione, Parmalat stima ricavi netti ed EBITDA in crescita del 3%.
Dalle comunicazioni di Internal Dealing diffuse da Borsa Italiana si apprende che nelle sedute comprese tra il 4 e il 30 aprile 2014 Sofil, l’azionista di riferimento di Parmalat, ha acquistato circa 2,77 milioni di azioni della società alimentare (pari allo 0,15% del capitale), a prezzi compresi tra i 2,4938 euro e i 2,498 euro per azione. L’azionista ha speso 6,92 milioni di euro.
Le agenzie stampa hanno riportato la notizia che nel processo di secondo grado per il fallimento di Parmatour, la società turistica che faceva capo alla famiglia Tanzi, il procuratore generale di Bologna ha chiesto la conferma della condanna inflitta in primo grado all'ex numero uno di Parmalat, Calisto Tanzi. Tanzi era stato condannato a 9 anni e 2 mesi. Al contrario, lo stesso procuratore ha chiesto l'assoluzione per Gianpiero Fiorani, ex numero uno della Banca Popolare Italiana. Il manager non avrebbe commesso il fatto.
Gli analisti di Equita sim hanno alzato da 2,38 euro a 2,53 euro il prezzo obiettivo su Parmalat, in seguito all’incremento della previsione sull’utile per i prossimi trimestri. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
RISANAMENTO
Risanamento ha comunicato che è stato rimborsato il prestito obbligazionario convertibile denominato “€ 220,000,000 1.00 per cent convertible Bonds due 2014” emesso il 10 maggio 2007, per un importo complessivo nominale di 220 milioni di euro. La società immobiliare ha precisato che il rimborso del bond convertibile comporta il rimborso anticipato obbligatorio del prestito obbligazionario denominato “Prestito Convertendo Risanamento 2011-2014” emesso il 10 giugno 2011, con scadenza il 31 dicembre 2014 e sottoscritto per il 99,2% da IntesaSanpaolo, Unicredit, Popolare di Milano e Monte dei Paschi di Siena.
Risanamento ha chiuso il primo trimestre del 2014 con un valore della produzione di 64,67 milioni di euro, in forte aumento rispetto ai 20,71 milioni realizzati nello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato finale è stato negativo per 20,91 milioni di euro, in peggioramento rispetto ai 219mila euro del primo trimestre del 2013. A fine marzo l’indebitamento netto era salito a 1,84 miliardi di euro, rispetto agli 1,82 miliardi di inizio anno. La cifra comprende il prestito obbligazionario convertendo di 276,3 milioni di euro. Sempre a fine marzo il patrimonio immobiliare era iscritto a bilancio per 1,6 miliardi di euro, lo stesso valore di inizio anno.
WIND
Wind ha chiuso il primo trimestre del 2014 con ricavi per 1,14 miliardi di euro, in flessione del 7% rispetto al dato dello stesso periodo dello scorso anno. Il margine operativo lordo è sceso a 430 milioni di euro, mentre la marginalità si è confermata al 37,6%.
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Nota per il lettore
Per utilizzare in modo corretto questa rubrica è importante tenere presente che:
- la rubrica ha lo scopo di monitorare per voi tutte le notizie importanti che vengono pubblicate settimanalmente sulle società italiane e i principali gruppi internazionali che hanno emesso Corporate Bond; non abbiamo incluso i gruppi più solidi, perché riteniamo del tutto improbabile un loro default;
- la rubrica non intende fornire analisi e valutazioni sulle società emittenti, o notizie specifiche sulle loro emissioni obbligazionarie, ma semplicemente effettuare il monitoraggio della stampa per consentirvi di reperire notizie che magari vi erano sfuggite. Chiaramente spesso da quelle notizie si possono trarre informazioni utili per valutare lo stato di salute della società, e quindi anche eventuali problemi sul rimborso delle emissioni;
- la rubrica è di fatto una rassegna stampa settimanale, quindi non contiene analisi e giudizi di chi la redige. In ogni caso, qualsiasi notizia o commento contenuto nella rubrica non può essere interpretato come sollecitazione a fare o non fare, acquistare o vendere. Qualsiasi decisione di investimento o disinvestimento sarà presa da voi in totale autonomia.
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