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Pictet, uno sguardo al 2011

Pictet segnala tre possibili rischi: una deflazione negli USA, un possibile atterraggio duro degli emergenti e una crisi del debito pubblico in Europa

di Edoardo Fagnani 18 feb 2011 ore 17:02
Anche Pictet ha voluto fornire le proprie indicazioni sullo scenario macroeconomico per l’esercizio in corso.

Da un estratto della “Nota di Strategia di Pictet Funds – Outlook gennaio 2011” datata 31 gennaio, Andrea Delitala, Head of Investment Advisory, e Marco Piersimoni, Investment Advisory di Pictet Funds, hanno evidenziato che l’economia mondiale entra nel 2011 con un ritmo di crescita discreto. “Ancora più importante è il fatto che il deciso miglioramento visto negli ultimi mesi del 2010 creerà una forza inerziale importante che porterà la crescita mondiale non lontana dal potenziale in buona parte del mondo”, hanno precisato i due gestori. Secondo Delitala e Piersimoni, questa dinamica positiva non è stata ancora incorporata dei previsori “ufficiali” nei loro aggiornamenti più recenti. I gestori hanno segnalato che sia i previsori istituzionali che quelli privati confermano che la crescita mondiale anche nel 2011 sarà tirata principalmente dalle aree emergenti, anche se probabilmente il contributo degli emergenti alla crescita mondiale non continuerà a crescere come è avvenuto nel corso dell’ultima decade.
Andrea Delitala e Marco Piersimoni ritengono che, guardando ai soli numeri di consenso, il 2011 sembra molto simile al 2010. “Certamente lo sarà dal punto di vista inflazionistico nei paesi sviluppati, in quanto, nonostante il recupero economico, continuano a mancare le condizioni per un ritorno della dinamica dei prezzi su valori fisiologici del 2-3%”, hanno segnalato i due gestori. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, l’inflazione dei paesi sviluppati salirà solo dello 0,1%.
Delitalia e Piersimoni hanno ricordato che il 2010 ha visto il proseguimento del traino delle politiche di risposta alla crisi. “La tanto ventilata exit strategy monetaria non si è palesata, anzi le banche centrali sono state costrette a riprendere le manovre straordinarie e probabilmente nulla cambierà da questo punto di vista nel 2011”, hanno puntualizzato i due gestori.
Pictet segnala tre possibili rischi a livello macroeconomico: una deflazione negli Stati Uniti, un possibile atterraggio duro (hard landing) dei paesi emergenti e una crisi del debito pubblico in Europa.

Sulla base di questo scenario, Andrea Delitala e Marco Piersimoni ritengono che l'esposizione strutturalmente positiva al mercato azionario darà i suoi frutti ma il portafoglio nel suo complesso risulterà più volatile.
Secondo i due gestori, il portafoglio che voglia massimizzare la diversificazione utilizza più attività finanziarie. Inoltre, nel caso in cui si voglia ottenere un rendimento minimo superiore al 5% il portafoglio ottimale dovrà necessariamente comprendere titoli azionari.
A livello obbligazionario, Delitalia e Piersimoni ritengono che tra i bond rischiosi i titoli statunitensi ad alto rendimento sono spesso premiati, mentre tra i titoli governativi, quelli indicizzati spesso e volentieri prevalgono sui nominali.


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