Obbligazioni: c’è valore nei titoli subordinati bancari
Secondo Paul Read, Responsabile Fixed Income di Invesco, i titoli obbligazionari più interessanti, per il 2014, sono quelli bancari e in particolare i bond subordinati
di Redazione Soldionline 12 feb 2014 ore 11:38
Considerata la situazione dei tassi in questo periodo, i titoli più interessanti per il 2014 sono quelli bancari e in particolare i bond subordinati. Le banche, in attesa di Stress Test e Asset Quality Review, hanno migliorato i propri bilanci, hanno accesso ai piani di liquidità pubblici e trarranno beneficio da Basilea III e l’Unione bancaria, quindi il basso livello dei rendimenti e degli spread ha una sua ragion d’essere” spiega Paul Read, Responsabile Fixed Income di Invesco.
Dopo mesi passati a domandarsi quando e a quale ritmo la Fed, con il tapering, avrebbe chiuso i rubinetti del quantitative easing, i mercati ora conoscono la direzione della politica monetaria Usa e sanno che i tassi sono destinati, prima o poi, a risalire. Se analizziamo il rendimento complessivo di liquidità, corporate bond e titoli di Stato, in Usa, Uk e Eurozona, vediamo che alla fine del 2007 si poteva stimare un rendimento disponibile complessivo di 1,4 trilioni di dollari, mentre oggi gli stessi asset producono 550 miliardi di interessi annui, con una perdita di quasi 900 miliardi di dollari.
In questa situazione, guadagnare con le obbligazioni non solo è difficile, ma la sfida sta nel selezionare i rischi che sono pagati meglio.
Per pareggiare il tasso d’inflazione, oggi bisogna acquistare Gilt e Treasury superiori ai 5 anni e Bund superiori ai 7 e non sono comunque titoli di grande appeal, visto che il Treasury a 5 anni ha reso il -2,9% dalla fine di aprile 2013. Per contro, la domanda di rendimento spinge verso asset di qualità inferiore. Il mercato dei corporate bond investment grade in sterline offre uno spread dell’1,4% sui Gilt, il più basso dal 2007. Lo stesso vale per il mercato high yield europeo, che offre il 3,6% sulle obbligazioni governative. Il tasso di default rimane basso, eppure la qualità delle emissioni si va deteriorando e quando i rendimenti scendono, bisogna capire se riflettono un miglioramento dei fondamentali o soltanto il sentiment congiunturale.
“Tuttavia le emissioni in corso, necessarie a centrare i nuovi requisiti di capitale, sono molto diversificate e vanno valutate una per una, per evitare i titoli che comportano un rischio di un deprezzamento del capitale o di una conversione in azioni a condizioni sfavorevoli”.

In questa situazione, guadagnare con le obbligazioni non solo è difficile, ma la sfida sta nel selezionare i rischi che sono pagati meglio.
Per pareggiare il tasso d’inflazione, oggi bisogna acquistare Gilt e Treasury superiori ai 5 anni e Bund superiori ai 7 e non sono comunque titoli di grande appeal, visto che il Treasury a 5 anni ha reso il -2,9% dalla fine di aprile 2013. Per contro, la domanda di rendimento spinge verso asset di qualità inferiore. Il mercato dei corporate bond investment grade in sterline offre uno spread dell’1,4% sui Gilt, il più basso dal 2007. Lo stesso vale per il mercato high yield europeo, che offre il 3,6% sulle obbligazioni governative. Il tasso di default rimane basso, eppure la qualità delle emissioni si va deteriorando e quando i rendimenti scendono, bisogna capire se riflettono un miglioramento dei fondamentali o soltanto il sentiment congiunturale.
Tutte le ultime su:
invesco
, bond
, bancari
, previsioni 2014
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio.
Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.