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Rassegna stampa economico-finanziaria del 9 marzo 2018

di Mauro Introzzi 9 mar 2018 ore 06:02 Le news sul tuo Smartphone

Abertis, Atlantia e Acs adesso cercano l’intesa (Il Sole24Ore)

Il quotidiano finanziario scrive che dopo una serie di schermaglie “in vista del via libera della Cnmv all’Opas Acs-Hochtief, Atlantia e il gruppo guidato da Florentino Perez hanno avviato una trattativa per evitare una dispendiosa guerra di rilanci su Abertis”.

Secondo l’articolo del Sole24Ore lo avrebbero confermato le stesse società in scia a indiscrezioni riportate dalla stampa iberica. Al momento, comunque, non ci sarebbe alcun accordo ma solo contatti preliminari. Le modalità di collaborazione non sono state esplicitate ma secondo le voci è probabile che uno dei due contendenti proceda con l’Opas, con l’altro che subentrerebbe in un secondo tempo. 

 

Elliott vuole Tim public company (MF)

Il quotidiano finanziario ricostruisce come potrebbe essere la governance di Tim voluta dal fondo Elliott.  Secondo quanto riporta MF l’investitore, che starebbe rafforzando la sua posizione in vista dell’assemblea, punterebbe a cambiare radicalmente l’assetto del governo societario, mantenendo gli asset del gruppo.

Il fondo di Paul Singer, sempre secondo quanto riporta MF, “punta a revocare l’attuale consiglio”. Per farlo avrà avere a disposizione due cose: “una lista di soggetti super partes di primario standing e i voti per contare in assemblea”.

 

Draghi avverte: l’instabilità può minare la fiducia dei mercati (Corriere della Sera)

Il quotidiano riporta le parole pronunciate ieri dal presidente della BCE Mario Draghi a margine della riunione del Consiglio dei Governatori dell’istituto di Francoforte. La Banca Centrale del Vecchio Continente ha compiuto un “piccolo passo in direzione della fine del Quantitative Easing” grazie a una “piccola variazione, restrittiva, nel linguaggio che accompagna l’elenco delle misure di politica monetaria, che restano invariate”.

Draghi ha po fato cenno anche all’Italia, ribadendo che l’euro è “irreversibile” e che l’instabilità è pericolosa.

 

Il Tesoro: Def a Bruxelles a fine aprile ma le scelte le farà il nuovo governo (La Repubblica)

Il quotidiano scrive che ieri il ministro Pier Carlo Padoan ha dichiarato che il varo del Def, ossia il Documento di economia e finanza, “spetterà al governo in carica” (visto che la scadenza è quella del 10 aprile). In seguito, e sempre che non si sia già insediato il nuovo governo, “il Programma di stabilità sarà inviato regolarmente a Bruxelles entro il 30 aprile”.

Secondo quanto riporta La Repubblica “i due documenti avranno un carattere tecnico e non politico-programmatico”.

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