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Rassegna stampa economico-finanziaria dell'8 febbraio 2019

di Redazione Soldionline 8 feb 2019 ore 07:02 Le news sul tuo Smartphone

Unicredit, non è ora di fusioni. “Carige? Solo crescita organica” (Il Sole24Ore)

Il quotidiano economico ha intervistato l’amministratore delegato di Unicredit, Jean Pierre Mustier, a margine della presentazione dei conti dell’intero 2018. Il manager ha detto che, a causa di ostacoli regolamentari e difficoltà nel fare sinergie, non intravede nel breve-medio termine delle fusioni transfrontaliere tra banche europee. In questo modo Mustier ha fatto calare definitivamente il sipario sulle ipotesi di nozze con Societe Generale o Commerzbank, opzioni più volte circolate sui mercati.

Sull’economia in generale il manager ha dichiarato che la congiuntura italiana rallenterà ma le PMI italiane sono sane e va tutelata la sostenibilità del debito pubblico, che comunque per circa il 65% è in mano direttamente o indirettamente a italiani.

Il manager ha poi parlato del dossier Carige. Alla domanda se Unicredit potesse avere un ruolo nel salvataggio dell’istituto ligure Mustier ha ribadito che “il piano a fine 2019 è basato solo sulla crescita organica”.

 

Astaldi, c’è solo Salini Impregilo (MF)

Il quotidiano finanziario scrive che i giapponesi di IHI potrebbero non presentare un’offerta definitiva su Astaldi, e ritirare quindi la loro precedente manifestazione di interessi che prevedeva un aumento di capitale da 600 milioni di euro, che la società nipponica avrebbe coperto per metà della cifra.

Il salvataggio di Astaldi potrebbe così diventare “un affare tutto italiano”, con Salini Impregilo unica protagonista.

La società potrebbe presentare un’offerta martedì della prossima settimana. MF evidenzia come “nei giorni scorsi si è parlato molto delle caratteristiche della proposta di Salini Impregilo, i cui dettagli non sono ancora stabiliti, che nella sostanza avrebbe previsto la creazione di una newco della quale il costruttore romano avrebbe avuto meno del 50%”.

 

Rinvio tecnico per la Brexit. E il no deal pare inevitabile (Corriere della Sera)

A circa 50 giorni dall'uscita definitiva della Gran Bretagna dall'Unione Europea, sembra sempre più probabile l'ipotesi di un rinvio tecnico, scrive il Corriere della Sera.

Ieri il primo ministro inglese Theresa May ha incontrato i vertici dell'Unione Europea per discutere in particolare sul "backstop", cioè la polizza di assicurazione per impedire la ricomparsa di un confine fisico tra le due Irlande.

Per il momento non si è raggiunto un accordo definitivo, e tra un mese è previsto un nuovo incontro, nella speranza, per gli inglesi, di  non far succedere il no deal.

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