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Rassegna stampa economico-finanziaria del 3 settembre 2018

di Mauro Introzzi 3 set 2018 ore 07:00 Le news sul tuo Smartphone

Il decennio straordinario di Borse e bond (Plus - Il Sole24Ore)

L’inserto settimanale del quotidiano economico ha analizzato l’ultimo decennio dei mercati finanziari. Dopo la crisi di fine estate 2008, la più grave dal 1929, erano in pochi a scommettere che si sarebbe aperto “un decennio che si conclude oggi con un bilancio di tutto rispetto per le attività finanziarie”. Plus evidenzia “ampi guadagni a doppia cifra sia per il comparto obbligazionario, sia per quello azionario”. Lo Standard & Poor’s 500 ha messo a segno uno dei progresso più lunghi della sua storia, con un balzo del 100% dall’agosto 2008.

Ora però lo scenario sta cambiando, con la Fed che ha già avviato la normalizzazione della sua politica monetaria e la Bce in procinto di archiviare il suo quantitative easing. 

 

Sulla scia della Ferrari (Milano Finanza)

l settimanale finanziario confronta l’imminente quotazione della britannica Aston Martin, all’esordio sulla borsa di Londra il prossimo ottobre, con l'andamento di Ferrari. L’accostamento tra il Cavallino Rampante e il marchio della casa inglese deriva dal fatto che entrambi i marchi sono focalizzati sul luxury. 

Tuttavia, secondo quanto scrive Milano Finanza “più che un duello la battaglia dovrebbe rilevarsi una rincorsa”, visto che “la Rossa, almeno in Borsa, ha già iniziato a beneficiare della decisione della rivale, recuperando buona parte del valore perso nell’ultimo mese”. Nella sola seduta in cui la notizia dell’Ipo di Aston Martin è stata diffusa, infatti, Ferrari ha guadagnato, recuperando una parte di quanto perso nel mese successivo al cambio al vertice dopo le ben note tragiche vicende che hanno colpito l’ex amministratore delegato Sergio Marchionne.


Derby francese in Valtellina (L'Economia - Corriere della Sera)

Appuntamento importante il prossimo 12 ottobre, come ricorda l'Economia, l'inserto settimanale del Corriere della Sera. Si terrà infatti l'assemblea dei soci del Credito Valtellinese, ora "banca in evoluzione", dove migliaia di piccoli azionisti forniscono il 10% del capitale, mentre i primi cinque controllano quasi il 30% della società.

Proprio uno di questi, Denis Dumont (Dgfd), ha richiamato l'attenzione sulla governance e ottenuto la nomina dell'Assemblea prevista per il 12 ottobre per rinnovare il Consiglio di amministrazione.

Si profila quindi un dibattito, si legge nell'articolo, tra Crédit Agricole e Dgfd. Sembra infatti alquanto chiaro che la holding lussemburghese voglia rappresentare i propri interessi al meglio, impegnandosi all'allestimento di una lista di candidati al nuovo consiglio.

Dal canto suo, Crédit Agrcole per il momento osserva.

 

Parmalat, il business è in crescita ma l'italianità è appesa alla Borsa (Affari & Finanza - La Repubblica)

È tempo di tirare le somme per Parmalat. Il settimanale di Repubblica, Affari & Finanza, dedica un articolo allo storico marchio, che difende la propria italianità contro il colosso francese Lactalis.

Da ormai sette anni il gruppo d'oltralpe si sta scontrando con gli azionisti di minoranza sulla gestione del gruppo. Ad acuire le polemiche, il fatto che i Besnier "hanno accentrato a Parigi la gestione della liquidità e poi hanno venduto alla controllata italiana le loro attività nordamericane a una cifra che per i fondi era gonfiata".

Il braccio di ferro non è mai cessato, e in questi anni l'azienda è mutata: più grande ma con un giro d'affari ridimensionato. Gli stabilimenti sono cresciuti da 69 a 93, i dipendenti sono aumentati a 26mila, il giro d'affari è salito del 40%. Tuttavia, il conto in banca è diminuito a circa 168 milioni.

La vera incognita, conclude l'articolo, sarà rappresentata da quello che potrà accadere nel momento in cui il socio di maggioranza toglierà Parmalat dalla Borsa.

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