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Rassegna stampa economico-finanziaria del 13 luglio 2018

di Edoardo Fagnani 13 lug 2018 ore 08:00 Le news sul tuo Smartphone

Tre Ipo in tre giorni, matricole con il turbo: la nuova (e insperata) primavera dell’Aim (Il Sole24Ore)

Il Sole24Ore ha dato ampio risalto alla corsa ai collocamenti all’AIM Italia. Negli ultimi tre giorni sul listino di Borsa Italiana destinato alle piccole imprese sono arrivate tre aziende: Askoll EVA (che ha debuttato mercoledì), Monnalisa (che ha esordito ieri) e Portobello (che farà il suo ingresso nella seduta odierna). A queste si aggiungono Longino & Cardenal ed Esautomotion, che hanno debuttato nei giorni scorsi. Il quotidiano finanziario ha segnalato che con “Portobello sono ormai 15 le Ipo su Aim Italia da inizio anno e 107 le società che scambiano i propri titoli sul listino”. Inoltre, Il Sole24Ore ha evidenziato le forti performance registrata dalle aziende nel giorno del debutto: le società che si sono quotate nel 2018 hanno registrato in media una performance positiva del 9,4% nel giorno del debutto, rispetto al 6,4% ottenuto dalle aziende che esordirono nel 2017.

 

I dazi colpiscono la crescita UE (MF)

MF ha riportato la notizia che la Commissione Europea ha ridotto le stime di crescita sulle principali economie della zona euro per il biennio 2018/2019. In particolare, la previsione di crescita dell’Eurozona per l’esercizio in corso è stata ridotta dal 2,3% al 2,1%, mentre quella della Germania è stata portata all’1,9% nel biennio 2018/2019. Non ha fatto eccezione l’Italia, che nel 2018 dovrebbe registrare una crescita del Pil dell’1,3%, rispetto all’1,5% stimato in precedenza, mentre la stima sul 2019 è stata limata dall’1,2% all’1,1%. MF ha evidenziato che le nuove stime sono il risultato della guerra commerciale innescata dagli Stati Uniti, a cui si aggiungono, per l’Italia, le incertezze sulle politiche economiche che saranno adottare del nuovo governo.

 

Caos al vertice di Carigenova. Duello tra Malacalza e Fiorentino (Corriere della Sera)

Il Corriere della Sera ha fornito un aggiornamento sulla complessa situazione di Banca Carige. Ieri l’azionista di riferimento, Vittorio Malacalza, ha annunciato l’intenzione di dimettersi da consigliere dell’istituto, anche se ha manifestato la volontà di continuare a impegnarsi a sostegno dello sviluppo della banca. A questo punto – evidenzia il quotidiano – “è ormai scontato che alla riunione del 3 agosto sarà convocata l’assemblea per metà settembre non per sostituire i dimissionari ma per rinnovare l’intero consiglio”. In quell’occasione, quindi, dovrebbero affrontarsi la lista guidata dallo stesso Malacalza e quella capitanata dall’azionista Raffaele Mincione, quest’ultimo a fianco dell’attuale amministratore delegato, Paolo Fiorentino. Faranno da terzo incomodo Gabriele Volpi, che ha il 9% di Banca Carige, e la Sga (Tesoro), accreditata 5,4% del capitale.

 

Scatta l’allarme fuga dei capitali 55 mld in due mesi (La Repubblica)

La Repubblica ha segnalato i rischi di una fuga di capitali dall’Italia verso i paesi esteri, sintomo di una minore fiducia degli investitori verso il nostro paese. In particolare, sulla base dell’indicatore “Target 2”, nel mese di maggio il saldo negativo per l’Italia è salito da 426,1 miliardi a 464,7 miliardi di euro, mostrando un ulteriore peggioramento di 16 miliardi a giugno. Si tratta, quindi, di un peggioramento di ben 55 miliardi di euro. Il quotidiano ha segnalato “che una parte dell’andamento del “target 2” dell’Italia è dovuta a ricadute tecniche del quantitative easing: le banche vendono Btp alla Banca d’Italia, ma tendono a trattenere la liquidità in Germania”, come evidenziato dalla BCE. Tuttavia, diversi operatori hanno mosso obiezioni a questa tesi, segnalando che “il quantitative easing è stato dimezzato dal 1° gennaio di quest’anno ma il “target 2” continua a peggiorare”.

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