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Rassegna stampa economico-finanziaria del 12 febbraio 2019

di Mauro Introzzi 12 feb 2019 ore 07:00 Le news sul tuo Smartphone

Banche, il grande gelo sui bond riapre la caccia ai conti deposito (Il Sole24Ore)

Il quotidiano economico riporta una tendenza in atto in questi giorni nel mondo bancario: la frenata dell’economia italiana e la crescente percezione del rischio italiano sui mercati, insieme alla fine del quantitative easing della Bce e l’incertezza sulle aste T-Ltro che scadono nei prossimi due anni, stanno spingendo gli istituti a tornare a chiedere liquidità ai risparmiatori tramite i conti deposito. In alcuni casi questi strumenti stanno tornando a evidenziare tassi, per le somme vincolate per 12 mesi, di nuovo vicini al 2%, “come non accadeva da quasi 3 anni”.

Nulla a che vedere con i tassi, “nell’ordine del 5%, visti negli anni che hanno seguito la crisi del debito del 2011-2012”, ma si nota un incremento dei rendimenti.

Il Sole24Ore scrive inoltre che “il destino degli istituti di credito resta strettamente collegato ai rendimenti dei titoli di Stato italiani, massicciamente presenti nei loro portafogli”.

 

Salini-Astaldi in zona Cesarini (MF)

Il quotidiano finanziario mette sotto la lente l’operazione di salvataggio di Astaldi, che potrebbe perfezionarsi “in zona Cesarini”. Neanche oggi, infatti, dovrebbe arrivare l’offerta di Salini Impregilo per il gruppo in difficoltà finanziaria. Che tuttavia dovrà presentare al Tribunale di Roma il suo piano concordatario entro il 14 febbraio.

MF evidenzia poi che ieri si è tenuto un consiglio d'amministrazione di Astaldi. Il board ha affrontato “da una parte l'analisi della situazione” alla luce del passo indietro fatto dai giapponesi di Ihi (che nei giorni scorsi si sono sfilati dell’operazione) e “dall'altra la formalizzazione dell'accordo con Fortress per un prestito ponte da 75 milioni la cui erogazione è prevista per oggi”.

 

Alitalia, le condizioni di Lufthansa: nel nostro piano 3mila esuberi (Corriere della Sera)

Il quotidiano aggiorna sulle condizioni che la tedesca Lufthansa avrebbe in mente per partecipara al piano di salvataggio di Alitalia. Durante un'intervista al quotidiano Handelsblatt il consigliere di amministrazione della compagnia tedesca, Harry Hohmeister, ha indicato in circa 3mila il numero degli esuberi necessari alla ristrutturazione della società italiana. Il Corriere della Sera ricorda che "nella prima proposta dei tedeschi, mai confermata ma fatta filtrare, gli esuberi erano 5.500-6.000". Un numero che però "comprendeva anche l’handling, l’assistenza a terra fuori dal perimetro di Alitalia".

Dalla compagnia tedesca potrebbe arrivare poi un'altra apertura. Secondo indiscrezioni riportate dal quotidiano una fonte che sta seguendo la trattativa con i tedeschi indica che "starebbe venendo meno il totem del controllo della nuova società che si verrebbe a costituire facendo confluire gli asset di Alitalia ora in amministrazione straordinaria". La presenza di Ferrovie dello Stato, quindi, non sarebbe più osteggiata dal vettore tedesco.

 

Le navi si svuotano. Giù il Baltic Index, primo allarme di crisi economica (La Repubblica)

Il quotidiano analizza l'andamento del Baltic Dry Index, l'indice che raccoglie i prezzi dei trasporti marittimi e dei noli sulle principali rotte di tutto il mondo e che rappresenta un termometro dello stato di salute del commercio mondiale. A causa dello scontro sui dazi, questo indicatore ha perso in cinque settimane il 50% del suo valore. A pesare sulle sue quotazioni non solo il capodanno cinese - periodo dell’anno in cui anche l'economia cinese si paralizza per almeno un paio di settimane - ma anche lo scontro sui dazi che i governi di Washington e Pechino si stanno facendo sulle tariffe.

Secondo quanto riporta La Repubblica queste "preoccupazioni si legano al quadro macroeconomico dell’Unione europea". Proprio ieri il Nobel dell’Economia Paul Krugman, in una intervista a Bloomberg, ha dichiarato che "la Cina entrerà in crisi a causa dei consumi inadeguati, mentre l’Europa sta vivendo un rallentamento e si sta già avvicinando a livelli di recessione".

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