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Rassegna stampa economico-finanziaria del 10 settembre 2018

di Mauro Introzzi 10 set 2018 ore 06:59 Le news sul tuo Smartphone

Nel dopo-Qe un rischio da 22 miliardi (Il Sole24Ore)

Il quotidiano economico, nella sua edizione di domenica 9 settembre, riporta un’analisi elaborata da gruppo di lavoro Teh-Ambrosetti sull’impatto che potrebbe avere il quantitative easing sui conti pubblici italiani. Il programma di acquisto di titoli di stato della BCE non sarebbe necessaria in uno scenario di espansione economica ma lo sarebbe “in caso di una nuova frenata della crescita, soprattutto se questa dovesse essere accompagnata da un avvitamento al rialzo dei nostri tassi di interesse e quindi dello spread”.

Secondo quanto scrive il Sole24Ore l’analisi di Teh-Ambrosetti “ha valutato ben nove possibili differenti scenari per la traiettoria futura dei conti pubblici italiani”. Dal più ottimista, che prevede al 2023 un rapporto fra debito e Pil italiano al 123,5% dall’attuale 131,9% fino all’ipotesi catastrofica che proietterebbe invece il rapporto debito/Pil fino al 148,6%. 

Va detto comunque che aver approfittato delle recenti politiche di Francoforte per allungare la scadenza media dei titoli di Stato (82,5 mesi a fine giugno 2018 contro i 75,7 mesi del luglio 2014) ha  reso il nostro debito potenzialmente meno vulnerabile.

 

Un Btp esentasse (Milano Finanza)

Il settimanale finanziario scrive che l’esecutivo starebbe studiando di inserire nella prossima legge di bilancio la nascita dei CIR, acronimo di Conti Individuali di Risparmio, che prevedono incentivi fiscali all’investimento in titoli di Stato. 

Lo strumento, secondo quanto scrive Milano Finanza, sarebbe varato per “rispondere all’esigenza di stabilità degli istituti di credito e dall’altra garantire a tutti i cittadini, anche quelli non dotati di patrimoni milionari, strumenti semplici in cui investire i propri risparmi”.

Sempre secondo quanto riporta il settimanale questi Conti Individuali di Risparmio, che godranno di vantaggi fiscali, saranno aperti alle persone fisiche residenti in Italia e avranno come oggetto di investimento esclusivamente titoli di Stato emessi a partire dal 2019. Per godere dei benefici i titoli dovranno essere mantenuti in portafoglio fino alla scadenza.

 

TIM, un futuro senza rete tra piani, conti (e conflitti). Tutte le spine di Genish (L’Economia - Corriere della Sera)

Si profilano nuove mosse strategiche per Telecom Italia-Tim, dopo che la compagnia ha perso oltre il 30% in Borsa, si legge su L'Economia del Corriere della Sera. I risultati dell'operato dell'amministratore delegato Amos Genish, difeso da parte del presidente Fulvio Conti, tardano ad arrivare e si profila la necessità di un cambio. D'altra parte, come riporta il settimanale, "ogni azione in tal senso è stata respinta da Conti per evitare scossoni a una società già destabilizzata".

La settimana scorsa Genish ha avviato l'iter di vendita di Sparkle, una mossa che richiederà tempo e l'approvazione di Palazzo Chigi. Secondo il capo operativo del gruppo, per sistemare Tim è necessaria la societarizzazione, mentre dietro le quinte è in corso un lavoro per accelerare la creazione di un'unica rete con Open Fiber.

In questo modo si vorrebbe creare un'azionariato diffuso, in cui c'è anche la Cassa depositi e prestiti (azionista al 4,7% di Tim) che vedrebbe il suo ruolo rafforzato con la fusione con Open Fiber, di cui detiene il 50%.

 

Carige, Spinelli vuole risalire al 2% per spingere Mincione e fare l'ago della bilancia (Affari & Finanza - La Repubblica)

Un nuovo capitolo per Banca Carige. L'inserto settimanale de La Repubblica, Affari & Finanza, riporta la notizia dell'alleanza di Aldo Spinelli con l'imprenditore leader nel settore petrolifero Gabriele Volpi.

Le azioni Carige di Spinelli hanno comportato, nel bilancio del 2017, una perdita di 650 mila euro. Per questo motivo l'imprenditore ha voluto rilanciare la sua quota, si legge nell'articolo.

L'obiettivo per Spinelli è ora quello di raggiungere il 2% del capitale. Insieme a quella di Volpi e Mincione il totale della quota raggiungerebbe il 20%, avvicinandosi al 24% di Malacalza.

L'inserto ricorda infine che per acquistare azioni da portare al voto all'assemblea indetta il prossimo 20 settembre c'è tempo fino a domani, 11 settembre 2018.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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