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Rassegna stampa economica del 27 gennaio 2017

di Mauro Introzzi 27 gen 2017 ore 07:18 Le news sul tuo Smartphone

Privatizzazioni: per Poste nuova quota sul mercato (Il Sole24Ore)

Il quotidiano economico scrive che il governo Gentiloni avrebbe deciso di rimette le mani sulle privatizzazioni. Secondo il Sole24Ore si partirà (entro la fine del corrente semestre) con la seconda tranche del collocamento di Poste Italiane. Lo ha confermato al quotidiano il responsabile della segreteria tecnica del ministero dell’Economia, Fabrizio Pagani. L’obiettivo sarebbe quello di vendere la residua quota del 30% con le stesse modalità dell’Ipo, ossia cedendo azioni a investitori istituzionali e risparmiatori. Per Il Sole24Ore potrebbe tornare d’attualità quest’anno anche la privatizzazione delle Fs, o più probabilmente la parte pregiata del gruppo, l’alta velocità rappresentata dalle Frecce. La tempistica di questa operazione sembra invece più aperta. 

L’incasso per la cessione del 30% di Poste potrebbe attestarsi attorno ai 2,4 miliardi. Se si aggiungesse il collocamento di Ferrovie i proventi complessivi potrebbero arrivare fino a 3,5 miliardi.

 

IntesaSanpaolo-Unicredit, strade opposte (MF)

Il quotidiano finanziario ha analizzato le strategie delle 2 principali banche italiane. Scelte estremamente differenti: se l’istituto condotto da Carlo Messina diversifica dal retail puntando a Generali e al risparmio gestito, quello guidato da Mustier si trova a dover cedere asset e si concentra sul core business allo sportello. In altre parole le due principali banche retail del Paese hanno impostato percorsi di crescita che prendono binari decisamente divergenti. 

IntesaSanpaolo, dopo aver cercato per oltre un anno potenziali prede in giro per l’Europa nel private banking, “ha sparigliato le carte sul mercato interno uscendo allo scoperto sulle Generali”.

Unicredit ha dovuto dire addio ad alcuni business dall’elevato valore aggiunto come Pioneer ceduta ad Amundi, ha messo sul mercato il 20% di FinecoBank  (mantenendone comunque il 35%), ha ceduto la partecipazione nella polacca Bank Pekao e venduto a Sia l’attività di elaborazione dei pagamenti con carte di credito.


Messina (IntesaSanpaolo): “Le mie 3 condizioni per crescere” (Corriere della Sera)

Il quotidiano riporta quanto dichiarato da Carlo Messina durante l’intervento di chiusura della celebrazione dei 10 anni di IntesaSanpaolo. Su Generali il banchiere ha dichiarato che l’offerta ci sarà solo se saranno soddisfatte condizioni irrinunciabili, come la preservazione della forza patrimoniale e la capacità di remunerazione degli azionisti della banca e il giusto prezzo per il Leone di Trieste. Generali è custode di risorse finanziarie delle quali si vorrebbe impedire, tra le altre cose, l’uscita dai confini nazionali.

Su questo Messina è perentorio e ha dichiarato che “fa ridere quando si parla di difesa dell’italianità e lo si fa in francese, quando parlo dell’Italia io lo faccio in italiano”. I riferimenti neanche troppo velati, sono per Jean Pierre Mustier a capo di Unicredit, il primo socio di Mediobanca, a sua volta primo azionista di Generali con il 13%, e all’amministratore delegato di quest’ultima, l’ex manager di Axa, Philippe Donnet.

 

Ryanair sfida Alitalia: “Dateci le rotte interne e noi vi salveremo” (La Repubblica)

Il quotidiano riporta quanto indicato da Michael O’Leary, il numero uno della low cost Ryanair. Il vettore sarebbe pronto ad aiutare Alitalia. Secondo il manager quello che serve al gruppo italiano è fare con coraggio una seria ristrutturazione. 

Ryanair è diventata la prima compagnia europea con 117 milioni di passeggeri superando Lufthansa. In Italia ha trasportato nel 2016 32 milioni di persone (quasi 10 in più di Alitalia) 

Ryanair avrebbe proposto ad Alitalia di operare su tutte le rotte del mercato domestico, gestendo i collegamenti verso Roma e Malpensa – dove Alitalia dovrebbe tornare – per riempire gli aerei a lungo raggio.

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