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Rassegna stampa economica del 17 gennaio 2018

di Mauro Introzzi 17 gen 2018 ore 07:17 Le news sul tuo Smartphone

Unicredit, i piani sul centro-est Europa (Il Sole24Ore)

Il quotidiano economico descrive le strategie di Unicredit nell’area del Centro Est Europa (CEE). L’istituto guidato da Jan Pierre Mustier continuerà a crescere in quella zona, grazie al contesto economico favorevole. E, secondo quanto riporta Il Sole24Ore, sviluppi positivi arriveranno anche “da tre leve: il flusso di fondi della Ue alle economie della zona, uno sviluppo accelerato del digital banking e la crescita del wealth management, in particolare del private banking”.

Il quotidiano ricorda che la presenza da leader di Unicredit nell’area CEE comprende un network di 1.000 filiali in 11 Paesi, che genera circa il 25% dei ricavi dell'intero gruppo. 

 

Carige cederà 20 grandi crediti (MF)

Il quotidiano finanziario indica che Banca Carige starebbe definendo un piano per la vendita dei crediti unlikely-to-pay per 500 milioni. Nel frattempo l’istituto ligure potrebbe liberarsi di una ventina di posizioni singole per un importo tra i 5 e i 30 milioni. MF indica che in termini tecnici queste si chiamano “cessioni single name”: la banca vende singoli crediti di importo rilevante anziché grandi portafogli onnicomprensivi. 

I crediti saranno riconducibili principalmente ai settori della nautica e dell’immobiliare.

 

Weidmann: il Qe? Può finire quest’anno (Corriere della Sera)

Il quotidiano riporta le parole pronunciate in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung di Jens Weidmann, il numero uno della Bundesbank e membro del consiglio Bce sul quantitative easing dell’istituto di Francoforte. Secondo il banchiere gli acquisti della Banca Centrale Europea, avviati a marzo 2015, potrebbero finire già quest’anno.

Il Corriere della Sera ricorda che il banchiere tedesco è “da sempre critico del programma di acquisto di bond varato sotto la presidenza di Mario Draghi nonché uno dei papabili più forti alla successione dell’italiano a fine 2019”. Gli acquisti sono programmati fino a settembre, al ritmo di 30 miliardi al mese, ma tecnicamente potrebbero anche proseguire.

 

Dopo Marchionne una Fca a tutto Suv. E la Ferrari pensa a un’auto elettrica (La Repubblica)

Il quotidiano riprende le indicazioni di Fiat Chrysler Automobiles dal salone dell’auto di Detroit, che delineano la fisionomia del gruppo nella fase successiva ala guida di Sergio Marchionne. Che potrebbe diventare un’azienda totalmente dedita alla produzione di modelli premium, con l’obiettivo di diventare il primo gruppo mondiale dei Suv

Secondo La Repubblica la nuova FCA sarà “a trazione Jeep e made in Italy”. E se la strategia funzionerà, sarà in grado di produrre 7-8 miliardi di utile l’anno. 

Intanto imperversa il toto successore di Sergio Marchionne, che lascerà la carica di ad il prossimo anno. I tre maggiori candidati sono attualmente il numero uno di Jeep Mike Manley, il responsabile finanziario del gruppo Richard Palmer e Alfredo Altavilla, oggi guida delle attività europee. 

Su Ferrari, infine, Marchionne ha dichiarato che “se nascerà una supercar a trazione elettrica quella non potrà che essere una Ferrari”.

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