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Rassegna stampa economica del 16 marzo 2016

di Mauro Introzzi 16 mar 2016 ore 07:20 Le news sul tuo Smartphone

Torri Inwit, gara a due tra Cellnex-F2i e EiTowers (Il Sole24Ore)
Il quotidiano economico scrive che quella per le torri di Inwit sarà una gara a due: allo scadere dei termini, sono state presentate le offerte vincolanti della cordata Cellnex-F2i e di EiTowers, mentre American Tower, che aveva partecipato alla fase preliminare, ha rinunciato.
Le offerte hanno schemi differenti. Quella della coppia Cellnex-F2i è in linea con le richieste del venditore e contempla un’offerta per una quota del 45% in mano a Telecom (che resterebbe così nel capitale con il 15%), promuovendo poi di conseguenza un’Opa sul flottante. EiTowers, invece, ha avanzato un’offerta per una quota inferiore al 30%, con il proposito - già condiviso - di conferire in un secondo tempo a Inwit le mille torri di tlc che già detiene. In questo caso Telecom si troverebbe ad avere una partecipazione intorno al 30% in una società che resterebbe quotata. L’operazione sarebbe condizionata all’ok Consob a non procedere con un’Opa successiva. Potrebbe essere ravvisata infatti l’ipotesi di azione di concerto che comporterebbe l’obbligo di lanciare comunque un’offerta congiunta sul flottante di Inwit.
Domani parla al consiglio di Telecom Italia.

Kunze-Concewitz (Campari): l’utile può aumentare a due cifre (MF)
Il quotidiano finanziario riporta l’intervista a Bob Kunze-Concewitz, amministratore delegato di Campari. Il gruppo ha annunciato ieri di aver raggiunto un accordo con i membri della famiglia azionista di controllo di Société des Produits Marnier Lapostolle (proprietaria del brano Grand Marnier) per acquisire il controllo della società tramite un’offerta pubblica d’acquisto.
Il manager ha dichiarato che l’operazione potrebbe avere un apporto accrescitivo a doppia cifra. Con il brand rilevato Campari aggiunge un prodotto premium e un brand distintivo al suo portafoglio, che permette di arricchire il mix di prodotto. Kunze-Concewitz, interrogato poi su altre possibili acquisizioni, ha dichiarato che quella di Grand Marnier è la maggiore e più impegnativa nei 160 anni di vita del gruppo, e che quindi servirà un po' di tempo per digerirla.

Mps, il Tesoro e l’ipotesi di salita al 7% (Corriere della Sera)
Il quotidiano scrive che il ministero del Tesoro potrebbe salire al 7% del capitale di Monte dei Paschi di Siena. Lo stato potrebbe infatti ricevere un ulteriore 3% (da sommare al 4% che già ha) come pagamento dell’ultima residua tranche di Monti Bond, pari a circa 1 miliardo di euro, di cui Mps ha usufruito da gennaio a luglio 2015, quando il prestito dello Stato venne integralmente estinto grazie ai proventi dell’aumento di capitale da 3 miliardi (che seguiva quello da 5 miliardi del 2014). La legge sui Monti Bond prevede che se la banca non fa utili, la cedola va pagata non in contanti ma con nuove azioni. Il Tesoro diventerà così il primo azionista dell’istituto senese, seguito da Fintech (4,5%), Axa (3,1%), Classic Fund limited (2%), Alessandro Falciai (1,84%) e Fondazione Mps (1,5%). Con il 7% il Tesoro sarebbe ancora di più il perno attorno al quale costruire un’operazione straordinaria che metta in sicurezza l’istituto.

Bcc, 60 giorni per aderire alla riforma (La Repubblica)
Il quotidiano riporta gli emendamenti alla legge di riforma delle banche di credito cooperativo concordate ieri dalla maggioranza in commissione Finanze, dove è iniziato l’esame del decreto con la presentazione del relatore Giovanni Sanga (Pd). Tra le principali modifiche c’è la regola che ogni banca di credito cooperativo avrà 60 giorni e non più 120 per decidere se aderire alla holding unica oppure imboccare la via d’uscita prevista dalla legge, cioè rimanere autonoma mantenendo la forma cooperativa e conferendo l’attività bancaria a una nuova società per azioni. Inoltre qualora decidesse per questa seconda ipotesi, la way out, dovrà conferire all’erario il 20% del patrimonio netto, non delle riserve indivisibili, a differenza di come era stato stabilito inizialmente. 

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