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Rassegna stampa economica dell'11 aprile 2016

di Mauro Introzzi 11 apr 2016 ore 07:14 Le news sul tuo Smartphone

Strada in salita per il Btp Italia (Plus - Il Sole24Ore)

L'inserto settimanale del Sole24Ore mette sotto la lente la recente emissione della nona tranche del Btp Italia con scadenza aprile 2024 il cui collocamento si è chiuso nei giorni scorsi.

Secondo quanto scrive Plus solo il ritorno dell'inflazione intorno allo 0,6% renderà il nuovo titolo più appetibile rispetto al nominale. L'obbligazione non sembra incontrare molti favori da parte degli addetti ai lavori. Secondo un esperto interpellato da Plus potrebbe essere interessante seguirne l'andamento nelle prossime settimane ed approfittare di una eventuale underperformace.

 

Su o giù? Ecco dove andrà il barile (Milano Finanza)

Il settimanale si chiede dove potrebbe andare il prezzo del petrolio, in questi mesi uno dei principali driver del mercato, in attesa del vertice di Doha (Qatar) del 17 aprile. Secondo Milano Finanza l'atteso accordo per congelare la produzione di greggio sembra più lontano, dopo la decisione dell'Arabia Saudita di non partecipare al summit.

Sulle prospettive del greggio gli esperti si dividono: da una parte analisti come Robert Ryan, responsabile del report finanziario Commodity & Energy Strategy della Bca Research, con sede in Canada, il quale ritiene che nel biennio 2017-19il greggio dovrebbe muoversi nel range compreso fra 40 e 60 dollari. Dall'altra parte i ribassisti, fra i quali Gary Shilling, economista molto seguito a Wall Street per le sue previsioni fuori dal coro, che teme un calo delle quotazioni fino alla soglia dei 10-20 dollari.

 

L’ossessione di Schäuble sui tassi. E parte all’attacco della Bce (Corriere della Sera)

Il quotidiano scrive che è iniziato l’attacco del governo di Berlino alla Banca centrale europea di Mario Draghi. In discussione vengono messe apertamente la politica monetaria non convenzionale della Bce — di creazione di liquidità sui mercati — e la stessa indipendenza dalla politica dell’istituzione di Francoforte. Il segnale più forte è arrivato da Wolfgang Schäuble, il ministro delle Finanze: si sapeva che in privato aveva spesso criticato i tassi troppo bassi; ora, però, la sua critica è diventata pubblica e dura nel contenuto. Durante una riunione a Kronberg im Taunus, Schäuble ha detto che «l’eccesso di liquidità è diventato più una causa che una soluzione del problema». Il ministro non è soddisfatto dei bassi tassi d’interesse e preferirebbe tassi più alti. Nelle ore successive, però, Schäuble è andato oltre. Ha legato il successo del partito di destra nazionalista AfD a recenti elezioni regionali in Germania proprio alla politica di bassi tassi d’interesse che penalizzerebbe i risparmiatori tedeschi. 


Roubini: “L’Italia paga l’indecisione europea sull’unione fiscale” (La Repubblica)

Il quotidiano riporta le parole di Nouriel Roubini, celebre economista della New York University. Secondo il professore, reso celebre dalle previsioni sul fallimento dei mutui subprime degli anni scorsi, l’Italia, come l’intera Europa, deve fare i conti con il cambio di politica della Federal Reserve, che anziché i previsti quattro rialzi dei tassi nel 2016 non ne farà più di uno o due. Dipenderà dai dati. Le conseguenze dell’inversione di marcia dei primi due mesi dell’anno si sono fatte già sentire sui cambi con il dollaro più debole, e ne soffrono le economie europee a forte export come appunto l’Italia.

L’Italia riceve qualche indicazione positiva. L’Europa dovrebbe riconoscerle che sta riducendo il suo deficit, e anche che la crescita del rapporto tra debito e Pil si è fermata.

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