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Manovre del Governo Letta: ma quanto ci costano?

Sulla stampa circolano cifre diverse su quanto potrebbero costare le manovre indicate ieri da Letta nel suo discorso a Montecitorio. Cifre senza alcuna copertura finanziaria dichiarata

di Mauro Introzzi 30 apr 2013 ore 09:45
I più critici nei confronti delle prime manovre che dovrebbe intraprendere il Governo guidato da Enrico Letta, e che il premier ha annunciato ieri alla Camera prima di ottenere da quest'ultima la fiducia, si chiedono quali saranno le coperture finanziarie per recuperare il mancato gettito o finanziare le iniziative più dispendiose. Se lo chiedono perché nelle parole di ieri di Enrico Letta non ne è stato dato alcun risalto. Se non quando Letta ha parlato di stop al finanziamento pubblico ai partiti, dell'abolizione dell'indennità da ministro per chi è già parlamentare, quest'ultima manovra che appare più simbolica che economicamente più significativa, e dell'abolizione delle province. Mosse che non porterebbero nelle casse dello Stato soltnto qualche milione (L’austerity del governo Letta vale 34,8 milioni di euro l’anno).

Ma quanto costano la revisione dell'Imu, l'abolizione dell'aumento dell'Iva dal 21% al 22%, il finanziamento degli sgravi sul lavoro, l'introduzione di un reddito mimino, la risoluzione del problema degli esodati e dei fondi per la cassa integrazione? Sui giornali di oggi le cifre stimate variano tra i 10/12 miliardi (lo indicano Corriere della Sera e La Stampa) e i 30 miliardi di euro (lo indica Libero).

enrico-lettaEliminare l’Imu sulla prima casa costerebbe 4 miliardi di euro. Stessa cifra, all’anno, per l’abolizione dell’aumento dell’Iva, visto che il precedente esecutivo stimava che la manovra avrebbe fruttato allo Stato circa 2 miliardi di euro nella sola seconda metà del 2013. Per quanto riguarda il reddito minimo circolano stime vicine ai 10 miliardi di euro. Tanto costerebbe rendere universali i sussidi di disoccupazione. E siamo già a circa 20 miliardi, senza considerare il finanziamento degli sgravi sul lavoro (una manovra difficilmente stimabile, visto che Letta non è stato più preciso) e la risoluzione del problema degli esodati (che potrebbe costare tra i 5 e i 6 miliardi di euro). Altri 3 miliardi, infine, arriverebbero dai bisogni per finanziare la cassa integrazione.

Cifre che portano i costi delle manovre del Governo Letta comprese tra i 25 e i 30 miliardi di euro. Con una stima per difetto. Difficile che possano arrivare dall’aumento delle accise su alcol e tabacchi...
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