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Le prospettive di Brasile, Messico e Russia

Nel primo semestre 2014, le aspettative di crescita del PIL si sono deteriorate in America Latina, principalmente perché il Brasile ha cominciato a sentire gli effetti della stretta avviata dalla sua banca centrale nell'aprile 2013.

di Redazione Soldionline 14 lug 2014 ore 11:20
Matthieu Belondrade, Head of Global Emerging Markets Equities (Natixis Asset Management)

Nel primo semestre 2014, le aspettative di crescita del PIL si sono deteriorate in America Latina, principalmente perché il Brasile ha cominciato a sentire gli effetti della stretta avviata dalla sua banca centrale nell'aprile 2013. "La crescita del PIL per il paese, che si prevedeva ad inizio anno che raggiungesse +2,5%, è ora attesa tra +1,5% e +2,0%, con rischi di ribasso", sostiene Belondrade.
Belondrade sottolinea come il real brasiliano, scambiato a circa 2,25 sul dollaro, rimane in area di sopravvalutazione. Tale livello ha impedito la ripresa degli investimenti. Allo stesso tempo, l'effetto combinato di una minor crescita economica e di un'alta inflazione superiore al 6% sta mettendo un freno alla crescita del reddito reale e sta danneggiando la crescita dei consumi.
Oltre ai problemi congiunturali, permangono problemi di carattere strutturale.
"Il costo del lavoro, il costo del capitale, la mancanza di infrastrutture e il quadro normativo rappresentano problemi strutturali che potrebbero scatenare una nuova ondata di agitazioni sociali, anche in occasione delle elezioni presidenziali di ottobre" sostiene Belondrade. Nonostante tale clima piuttosto sconfortante, il Brasile è stato uno dei mercati azionari con i rendimenti più interessanti in American Latina (in base al raffronto tra l'Indice MSCI Brazil con l'Indice MSCI Emerging Markets Latina America dal 1° gennaio 2014 al 20 giugno 2014), con gli investitori che vedono ora meno probabile la rielezione alle prossime elezioni presidenziali di ottobre di Dilma Rousseff, la cui popolarità è in calo dal 40%-45% al 35%-40%. A causa di tale incertezza sull'esito delle elezioni, Belondrade ha una view neutrale sul Brasile.

IL MESSICO BENEFICIA DELLA CRESCITA STATUNITENSE
Secondo Belondrade, il Messico dovrebbe beneficiare della maggiore attività economica statunitense nella seconda metà del 2014 e oltre. "Anche se i dati economici sono stati meno importanti ultimamente, ci aspettiamo che la crescita del PIL recuperi e prosegua nel 2015 mentre l'inflazione resterà a livelli graditi alla banca centrale", ritiene Belondrade. Nel lungo termine, Belondrade ritiene che le riforme attuate dall'amministrazione Pena-Nieto potrebbero aggiungere un 1% o 2% alla crescita potenziale del PIL.
Nell'ambito dei paesi andini, Belondrade continua a preferire il Perù e la Colombia in virtù delle migliori dinamiche di crescita (previsto aumento del PIL pari rispettivamente a +5,3% e +4,5%). La poca chiarezza in tema di riforme politiche della nuova amministrazione Bachelet in Cile, rende tale paese meno interessante per Belondrade.

russia_23COSA ATTENDERSI DALLA RUSSIA?
Anche prima della crisi politica in Ucraina, lo scenario macro aveva già cominciato a deteriorarsi in Russia. Secondo Belondrade, la crescita del PIL per il paese, che ad inizio anno era prevista intorno a +2,0%, è ora attesa tra +0,5% e +1,0% con un potenziale rischio di ribasso poiché non è ancora possibile prevedere interamente l'effetto complessivo della crisi diplomatica, compreso l'impatto sulle decisioni di investimento e sulla fiducia dei consumatori. Al contempo, i prezzi più stabili delle materie prime, un rublo debole e basse valutazioni rendono il paese relativamente interessante, soprattutto per le aziende che esportano.
Nell'area EMEA, Belondrade continua a vedere i mercati dell'Europa centrale ed orientale (ECO) come i maggiori beneficiari della ripresa europea avviata nella seconda metà del 2013. "Infatti, l'area dell'euro rimane il più importante partner commerciale per l'area ECO: la Germania rappresenta il loro maggior partner commerciale. Secondo Belondrade, i paesi CE3 (Polonia, Repubblica Ceca ed Ungheria) si trovano così in una posizione ideale per beneficiare della ripresa economica prevista per l'Europa nel 2014 e nel 2015 (crescita del PIL rispettivamente di +1,1 % e +1,5% contro -0,4% del 2013)".
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