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Le incertezze che determineranno l’autunno

L’estate appena terminata è stata la prima in cinque anni in cui non ci sono state grosse crisi di mercato. Di fatto, lo scenario globale macro è stato incoraggiante, con un’economia USA forte

di Redazione Soldionline 20 set 2013 ore 14:55

Articolo a cura di Marcus Svedberg, Chief Economist, East Capital
 
L’estate appena terminata è stata la prima in cinque anni in cui non ci sono state grosse crisi di mercato. Di fatto, lo scenario globale macro è stato incoraggiante, con un’economia USA tanto forte che la FED sta valutando di ridurre gli acquisti di asset e con l’Eurozona che si sta allontanando dalla lunga recessione durata 18 mesi.
 
Sarebbe esagerato sostenere che i mercati sono stati tranquilli – c’è stata molta apprensione riguardo al tapering, alla crescita dei mercati emergenti  e alla situazione nel Medio Oriente – tuttavia questa estate si può considerare una brezza  in confronto alle tempeste degli ultimi cinque anni. È però probabile che la brezza non continuerà, crediamo infatti che l’autunno sarà ventoso ma gestibile.
 
Le tempeste estive passate
Nel 2008, la crisi finanziaria globale sfociò nel salvataggio di Fannie Mae e Freddie Mac a luglio, seguito dal collasso di Lehman Brothers a settembre. Il 2009 è stato più tranquillo sul fronte globale in seguito alla risposta coordinata del G20 in aprile, ma l’estate è stata molto tesa nell’Europa Orientale in generale e in Lituania in particolare. La Grecia, seguita da Irlanda e Portogallo, è stata causa di sofferenza nei due anni seguenti dato che Atene è stata salvata la prima volta nel maggio 2010 e la seconda nel luglio 2011. Anche gli Stati Uniti sono stati causa di nervosismo nella stessa estate, con una politica del rischio calcolato sul tema del tetto del debito, che alla fine ha avuto come conseguenza un downgrade. Nel 2012, i riflettori si sono spostati sulla Spagna e sull’Italia, con la prima che ha ottenuto il salvataggio delle banche e con la BCE che ha dovuto promettere di fare tutto il necessario per salvare l’Euro.
 
Un autunno ventoso
Le estati turbolente degli ultimi cinque anni sono state spesso seguite da lunghe negoziazioni politiche in autunno, periodi attraversati da volatilità. I mercati sono stati tormentati da innumerevoli programmi di stimolo alla crescita, salvataggi, tetti sul debito e dal fiscal cliff.
Siamo sul punto di entrare in una nuova fase della crisi, infatti alcuni di questi programmi stanno per essere  dismessi. È ragionevole presumere che il processo non sarà ne veloce ne privo di intoppi. Alcune delle cose che accadranno sono ben note e già scontate dai mercati, mentre c’è un elemento di incertezza in sospeso su alcune delle altre questioni che probabilmente caratterizzerà  l’autunno.
Le elezioni tedesche e la discussioni sul tetto del debito USA sono eventi noti che il mercato ha già scontato, o non ritiene che avranno un forte impatto. D’altra parte c’è dell’incertezza che aleggia intorno alle conseguenze del tapering e, più in generale, della sospensione dei programmi di stimolo del G20. Il mercato  sa che accadrà e ha cercato di valutarla sin dalla fine di maggio, ma potrebbe averne sotto o sovrastimato l’impatto, in quanto l’inizio e il ritmo del processo non sono stati ancora decisi. Il conflitto in Siria e la stabilità dell’intero Medio Oriente sono altre questioni ben note che il mercato ha iniziato a scontare – il prezzo del petrolio è aumentato da un livello di partenza già alto – ma di cui non può prevederne i risvolti in anticipo. In estate abbiamo assistito a un momento di relativa calma nell’Eurozona, ma alcune questioni legate all’Euro potrebbero tornare, in quanto  dopo le elezioni tedesche sarà possibile riconsiderarle.
Si tratta di un ordine di questioni importante che il mercato dovrà assorbir nei prossimi mesi.
 
E probabilmente un inverno calmo
L’outlook è tuttavia migliore di quanto non sia stato per un lungo periodo, in quanto l’eventualità che si verifichi il tail risk – il peggior scenario possibile – è significativamente minore, mentre il quadro macro sottostante è più incoraggiante. Questo non significa che vada tutto bene e che il mercato avrà una forte  espansione, ma suggerisce che possa iniziare la fase di normalizzazione. Alla fine dello scorso anno credevamo che il sistema globale finanziario ed economico sarebbe stato caratterizzato da una graduale normalizzazione nel 2013, e potremmo ancora avere ragione. Infatti, dopo tutto il tapering può essere visto come l’inizio della normalizzazione.

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