La lezione dei tango bond può tornare d’attualità (Plus - Il Sole24Ore)
di Mauro Introzzi 16 feb 2015 ore 07:05 Le news sul tuo SmartphoneL'inserto settimanale del quotidiano economico mette in guardia gli obbligazionisti e indica che bisogna fare attenzione a non cadere nella trappola dei rendimenti alti: in un momento di bassi tassi di interesse come questo certi rendimenti sulle obbligazioni governative o societarie possono infatti far gola. Ma non mancano i problemi. Ne sanno qualcosa i sottoscrittori dei tango bond che ancora a distanza di 13 anni dal default Argentina cercano di recuperare parte dei loro investimenti. Ci sono infatti alcune emissioni con quotazioni che oscillano tra 20 e 30/100, con qualche punta che può arrivare a 40 o 50/100. Tuttavia non c'è facilità nel perfezionare l'operazione anche perché gli operatori che quotano sono pochissimi. E spesso, per vendere anche valori nominali ridotti occorrono diversi giorni.
Intanto una sentenza del Tribunale di Terni da nuove indicazioni su come si decide a livello giurisprudenziale sul caso. Ai risparmiatori che avevano investito in bond Argentina, vengono riconosciuti gli interessi legali, nonché il maggior danno individuato nella differenza tra il rendimento medio annuo dei titoli di Stato e il tasso di interesse legale determinato annualmente.
Il Tribunale di Terni ha stabilito che il termine decennale di prescrizione della responsabilità contrattuale della banca decorre dal momento in cui il danno concretamente verificatosi è divenuto conoscibile al danneggiato (o è stato da questi effettivamente conosciuto). E secondo il Giudice, certamente non prima del dicembre 2001, data in cui c’è stato il default Argentina.