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La Lega smonta la manovra di Tria. E stoppa salario minimo e 80 euro (Corriere della Sera)

di Mauro Introzzi 7 ago 2019 ore 08:19 Le news sul tuo Smartphone

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Il quotidiano riporta le posizioni di una delle due forze di Governo, la Lega di Matteo Salvini, sulla prossima manovra finanziaria e, più in generale, sulle prossime mosse di finanza pubblica. Secondo il vicepremier servirà una manovra "non azzardata, responsabile, ma coraggiosa". Che "non potrà essere realizzata a costo zero". In altre parole una posizione decisamente differente rispetto a quella del ministro dell’Economia Giovanni Tria, che vuole tenere il deficit 2020 all’1,8%.

La Lega appare intenzionata a puntare sul taglio delle tasse e ha una posizione ben chiara su tutte le ultime questioni: dal salario minimo (una "roba da regime socialista, le parti sociali sono contrarie") al decreto dignità (che "non funziona, va rivisto"), passando per il reddito di cittadinanza (per cui "dicono sia il motivo per cui non si trova manodopera qualificata").

Secondo il Corriere "la Lega pensa ad uno sgravio tra i 10 e i 15 miliardi a favore delle famiglie, con la rimodulazione del bonus Renzi di 80 euro, con una revisione dell’Imu sulla casa accompagnata da un taglio della Tasi, che vale circa un miliardo di euro".

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