L’allerta di S&P: in Europa aumenta il rischio fallimenti (Il Sole24Ore)
di Redazione Lapenna del Web 16 mag 2023 ore 07:16 Le news sul tuo SmartphoneSecondo quanto scrive Maximilian Cellino per il Sole24Ore, sebbene l'ipotesi di una profonda recessione sia quasi scongiurata, le imprese subiranno qualche colpo derivante dal rallentamento dell'economia, con molte di queste destinate a chiudere. S&P Global Ratings ha mostrato come il tasso di insolvenza delle società europee con rating di grado speculativo possa raggiungere, entro marzo 2024, il 3,6%, nonchè uno +0,8% rispetto al dato del 2023.
Sebbene il dato sia lontano rispetto ai livelli della crisi finanziaria del 2007-2008, il quotidiano invita ugualmente alla cautela. In particolare, S&P ha affiancato a questa previsione, anche quella di una recessione più profonda, con un'inflazione persistente e delle misure di politica monetaria ulteriormente più aggressive. Una terza ipotesi, infine, prevede un tasso di insolvenza destinato a scendere all'1,75%, non scartando a priori la possibilità di un'espansione economica.
"Se pure lo scenario peggiore appena dipinto si dovesse materializzare, la bufera sulle imprese non sarebbe comunque destinata ad abbattersi fin da subito" scrive Cellino, sostenuto dal fatto che dei 177 miliardi di euro di debito che matureranno entro la fine del prossimo anno, solo 14,7 miliardi riguardano società più a rischio, nonchè quelle con rating tra "CCC" e "C". In merito all'Italia, secondo S&P, le categorie a maggiore rischio sono quelle con un rating "B" e "CCC", insieme ai settori delle tecnologia, media e intrattenimento, i quali hanno in comune la caratteristica di aver emesso negli ultimi anni più debito a tasso variabile, esponendosi all'attuale politica monetaria.
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