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Inps: 1,5 milioni domande di reddito/pensione cittadinanza all'8 ottobre

All’8 ottobre 1,5 milioni di nuclei hanno presentato una domanda di reddito/pensione di cittadinanza all’Inps: 982 mila sono state accolte, 126 mila sono in lavorazione e 415 mila sono state respinte o cancellate

di Redazione Soldionline 22 ott 2019 ore 15:19

A cura di Labitalia/Adnkronos

 

reddito-di-cittadinanzaAll’8 ottobre 1,5 milioni di nuclei hanno presentato una domanda di reddito di cittadinanza o di pensione di cittadinanza all’Inps: 982 mila sono state accolte, 126 mila sono in lavorazione e 415 mila sono state respinte o cancellate. E' quanto emerge dall'Osservatorio statistico sul reddito/pensione di Cittadinanza diffuso oggi dall'Inps e che si basano sulle domande trasmesse all’istituto dai caf, dai patronati e dalle Poste Italiane. Le regioni del Sud e delle Isole, con 849 mila nuclei (56%), detengono il primato delle domande pervenute, seguite dalle regioni del Nord, con 425 mila nuclei (28%), e da quelle del Centro con 249 mila nuclei (16%).

Nel 90% dei casi il reddito di cittadinanza risulta erogato ad un italiano, nel 6% ad un cittadino extra-comunitario in possesso di un permesso di soggiorno, nel 3% ad un cittadino europeo ed infine nell’1% a familiari dei casi precedenti. L’importo medio mensile erogato nei primi tre mesi dall’istituzione del Reddito di cittadinanza è pari a 482 euro, con un importo superiore del 7% rispetto a quello nazionale nelle regioni del Sud e delle Isole e inferiore del 7% e del 14% nelle regioni del Centro e del Nord. L’importo medio mensile varia anche in funzione della prestazione percepita: mediamente vengono erogati 520 euro per il reddito di cittadinanza e 215 euro per la pensione di cittadinanza. Il 68% dei nuclei percepisce un importo mensile inferiore a 600 euro e solo l’1% un importo mensile superiore a 1.200 euro; la classe modale risulta quella dei nuclei con un solo componente che percepiscono un importo mensile compreso tra 400 e 600 euro (281 mila).

Dall’istituzione del beneficio risultano 982 mila nuclei le cui domande sono state accolte; di questi, 39 mila sono decaduti dal diritto. I 943 mila nuclei restanti sono costituiti per 825 mila da percettori di reddito di cittadinanza, con 2,2 milioni di persone coinvolte, e per 118 mila da percettori di pensione di cittadinanza, con 134 mila persone coinvolte. La percentuale di composizione tra le due prestazioni erogate varia in virtù della zona geografica: i nuclei percettori di reddito di cittadinanza passano dal 90% nelle regioni del Sud e delle Isole, all’85% nelle regioni del Centro per poi diminuire ulteriormente di due punti percentuali nelle regioni del Nord.

I nuclei percettori si concentrano nelle regioni del Sud e nelle Isole, raggiungendo il 61% del totale delle prestazioni erogate, seguono le regioni del Nord con il 24% ed infine quelle del Centro con il 15%. A fronte di 943 mila nuclei percettori sono state coinvolte 2,3 milioni di persone, di cui 1,5 milioni nelle regioni del Sud e nelle Isole, 493 mila nelle regioni del Nord e 315 mila in quelle del Centro. La regione con il maggior numero di nuclei percettori di Reddito/Pensione di Cittadinanza è la Campania (19% delle prestazioni erogate), seguita dalla Sicilia (17%), dal Lazio e dalla Puglia (9%); nelle quattro regioni citate risiede il 54% dei nuclei beneficiari.

Ad oggi risulta che 39 mila nuclei, di cui 36 mila beneficiari di Reddito di Cittadinanza e 3 mila di Pensione di Cittadinanza, hanno perso il diritto al beneficio. I motivi di decadenza sono: rinuncia del beneficiario (5% dei nuclei), variazione della situazione reddituale del nucleo (10%), variazione della composizione del nucleo ad eccezione di nascita e morte (37%) e infine variazione congiunta della composizione e della situazione economica del nucleo (48%).

Nel primo mese di erogazione del Reddito/Pensione di Cittadinanza (Aprile 2019) sono state pagate 569 mila prestazioni per un importo medio di 498 euro; nei due mesi successivi si sono registrati incrementi rispettivamente del 27% e del 15% (721 mila e 828 mila prestazioni) per un importo medio di 497 euro a maggio e 477 euro a giugno. Da luglio l’incremento del numero dei nuclei beneficiari rispetto al mese precedente risulta mediamente pari al 3% con un importo medio di poco superiore ai 470 euro.

Le prestazioni in pagamento nel mese di settembre sono state 892 mila a fronte di 982 mila nuclei beneficiari con almeno un pagamento dall’inizio dell’erogazione della prestazione. Tale differenza, pari a 90 mila nuclei, è in parte imputabile, come già visto in precedenza, alle domande decadute che ricoprono il 43% dei pagamenti mancanti; un ulteriore 42% è costituito da nuclei le cui domande sono state accolte ma sono in attesa del Decreto ministeriale attuativo per la definizione degli Stati non comunitari per i quali integrare la documentazione; infine il restante 15% è rappresentato dai nuclei che sono in attesa di pagamento per motivi amministrativi. L’importo medio varia sensibilmente, viste le modalità di calcolo della misura, per numero di componenti il nucleo familiare, passando da un minimo di 382 euro, per i nuclei monocomponenti, ad un massimo di 618 euro, per i nuclei con cinque componenti. I nuclei con minori sono 340 mila: essi rappresentano il 36% dei nuclei beneficiari e coprono il 58% delle persone interessate. La classe modale dei nuclei con minori è quella con quattro componenti, che rappresenta il 32% del totale. I nuclei con disabili sono 199 mila e rappresentano il 21% dei nuclei beneficiari, coprendo il 21% delle persone interessate. La classe modale dei nuclei con disabili è quella con un solo componente, che rappresenta il 37% del totale.

Delle oltre 2,3 mln di persone coinvolte, 597 mila sono minorenni; la distribuzione per numero componenti del nucleo vede la prevalenza (oltre il 59%) di nuclei composti da una o al massimo due persone; il numero medio di persone per nucleo familiare è pari a 2,4 mentre l’età media dei componenti è pari a 36,2 anni.

A settembre risultano in pagamento 62 mila prestazioni di Rei; il picco massimo di pagamenti è stato raggiunto a dicembre 2018 con 360 mila beneficiari e un importo medio mensile di 281 euro. Dall’istituzione di tale misura fino a settembre 2019, rileva l'Inps, risultano aver percepito almeno una mensilità 508 mila nuclei familiari, coinvolgendo 1,4 milioni di persone e con un importo medio mensile di 293 euro. Il 34% dei nuclei percettori di Reddito/Pensione di Cittadinanza risulta aver percepito almeno una mensilità di Rei nel periodo gennaio 2018 - settembre 2019; al 92% di tali nuclei viene erogato un importo medio del reddito di cittadinanza superiore a quello del Reddito di Inclusione di circa 358 euro. L’introduzione del beneficio Rdc/Pdc comporta l’erogazione di importi mensili decisamente più elevati rispetto al precedente Rei: ad oggi il massimo importo medio erogato ha sfiorato i 500 euro mensili nel mese di prima emissione della prestazione. Limitando il confronto al Reddito di Inclusione con il reddito di cittadinanza (escludendo la pensione di cittadinanza), emerge che l’importo medio erogato a settembre 2019 è più elevato del 73% rispetto all’importo medio del reddito di inclusione (509 euro contro 294 euro).

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