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Il caso Bloomberg e i big data, la sicurezza prima di tutto

Violazione di dati sensibili, danni alla reputation, perdita di business: i rischi legati ad una cattiva gestione del patrimonio informativo aziendale sono tanti ma si possono prevenire con una maggiore attenzione all’aspetto "sicurezza". Ne parliamo con Econocom, system integrator indipendente leader in Europa

di Redazione Soldionline 11 giu 2013 ore 14:45
Poche settimane fa aveva fatto scalpore il cosiddetto "caso Bloomberg": dal 1982 un centinaio di giornalisti della società creata dal sindaco di New York ha avuto modo di accedere alle informazioni presenti nei terminali finanziari delle oltre 300.000 aziende iscritte. Nonostante non siano stati violati segreti inconfessabili o informazioni decisive (lo testimonia la mancanza di scoop significativi sull’argomento), il caso mette in luce un problema di estrema importanza per la maggior parte delle aziende: la sicurezza del loro patrimonio digitale, un corpus informativo che prende il nome di "big data".

"Si tratta di patrimoni informativi che tendono o superano il petabyte di dati (1 petabyte=1000 terabyte) destinati a crescere in modo esponenziale nei prossimi anni" dice Laurent Caparros, Country Manager Econocom Italia, divisione dell’omonimo gruppo leader europeo nel settore dei system integrator indipendenti. Per comprendere la portata del fenomeno "big data" e le enormi potenzialità (ma anche i rischi) collegate basta uno sguardo alle cifre: nel 2020 rappresenteranno ben l’8% del prodotto interno lordo europeo, con un valore previsto di mille miliardi di euro nella sola Europa; 1/3 dei dati globali si ritroverà memorizzato in sistemi cloud entro il 2020, con 4,4 milioni di posti di lavoro diretti creati nel mondo da qui al 2015.

I big data possono quindi essere considerati un autentico "tesoro", soprattutto per quanto riguarda il settore dei servizi finanziari, che insieme all’ambito salute e a quello delle istituzioni complessivamente incidono sulla loro crescita per il 55%. "I big data – continua Caparros – poggiano su tre pilastri fondamentali dell’informatica: infrastruttura IT, con architettura e adeguate soluzioni per l’archiviazione; analisi, per organizzare e strutturare con logica un insieme di dati; strumenti per prendere decisioni in tempo reale, identificare problematiche specifiche, consentire la personalizzazione dei servizi".

Ma i rischi sono in agguato, soprattutto di fronte alla crescente richiesta di soluzioni legate alla mobility e al principio del BYOD, "bring your own device": "Oggi i ritmi di lavoro e i flussi informativi sono sempre più rapidi ed è primaria l’esigenza per le aziende di dare risposte in tempi serrati e in qualsiasi momento: i nuovi dispositivi come smartphone e tablet consentono di lavorare sempre e ovunque: le conoscenze sui big data sono nella maggior parte ancora poco approfondite e non si approntano soluzioni adeguate per una loro gestione in totale sicurezza. Vanno studiate strategie efficaci e volte alla protezione, in grado di scongiurare perdite di dati o violazione della privacy, con un approccio mirato in base alle specifiche esigenze di un’azienda".

Una delle possibili soluzioni potrebbe essere l’adozione da parte delle aziende di pacchetti informatici con formula "pay per use" e servizio continuo di assistenza tecnica da parte del system integrator che cura il progetto, con expertise qualificato e profonda conoscenza delle evoluzioni del mercato. "Una delle opzioni che Econocom propone alle aziende e che sta dando ottimi risultati è il pacchetto Everpad, soluzione globale di servizi Ict a supporto della mobility, dalla navigazione controllata alla piena integrazione del tablet nel parco informatico aziendale". La parola d’ordine del futuro è insomma interconnessione.
"In passato – conclude Caparros - con il termine tecnologia si tendeva a pensare ad un insieme di dispositivi scelti in base a singole prestazioni, oggi si deve intendere l’insieme di oggetti interconnessi, di cui i dati sono parte integrante e che devono essere gestiti anche in mobilità. Questo è lo scenario da considerare per evitare perdite significative anche in termini di business".
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