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Il 2014? L’anno delle strategie azionarie absolute

La fase peggiore della crisi internazionale sembra ormai alle spalle, ma il 2014 potrebbe ancora riservare brutte sorprese in termini di volatilità dei mercati finanziari

di Mauro Introzzi 21 gen 2014 ore 14:03
Estratto dal BNY Mellon Global Market Outlook 2014

La fase peggiore della crisi internazionale sembra ormai alle spalle, ma il 2014 potrebbe ancora riservare brutte sorprese in termini di volatilità dei mercati finanziari. Tra i rischi maggiori vi sono le reazioni al processo di tapering annunciato dalla Federal Reserve statunitense, e la fine dell’era della liquidità “a tasso zero” nei Paesi sviluppati. Matt Oomen, head of distribution EMEA di BNY Mellon Investment Management, non ha dubbi: con prospettive simili, il 2014 sarà l’anno in cui si affermeranno una volta per tutte i fondi a ritorno assoluto. Il parere di Oomen è espresso nel Global Market Outlook 2014 di BNY Mellon, società di investimenti globale con 27.600 miliardi di dollari di patrimonio in custodia e amministrazione, e 1.600 miliardi di dollari di patrimonio gestito al 31 dicembre 2013.

2014L’outlook di Oomen si basa su di un confronto concreto tra lo scenario pre-crisi e quello attuale: “Prima, gli investitori guardavano agli strumenti absolute return esclusivamente come a proxy per i fondi hedge. Oggi, i fondi long/short sono usati per strategie di più ampio respiro, ad esempio per ridurre la volatilità o come parte dell’esposizione ai comparti azionari e obbligazionari”. In altre parole, proprio durante gli anni di maggiore incertezza economica e di più ampia volatilità gli investitori hanno scoperto meglio le caratteristiche dei prodotti a ritorno assoluto, imparando ad apprezzarne potenzialità e ricadute sulle strategie di portafoglio.

Secondo David Chellew, global head of marketing di Insight Investment (società del gruppo BNY Mellon), lo spettro della volatilità continuerà a incombere sulle prospettive di crescita: “Dato il rischio inerente al comparto azionario e il livello attuale dei rendimenti, la domanda per i fondi a ritorno assoluto si manterrà forte anche nel 2014”. Ma quali fondi avranno successo? Chellew ritiene che i più apprezzati saranno quelli in grado di conseguire gli obiettivi preposti. “I migliori fondi a ritorno assoluto sono orientati al raggiungimento di determinati risultati. Non siamo alle corse dei cavalli, non si può scegliere il vincitore guardando al ranking di un gruppo di fondi similari nell’arco di cinque anni. Alcuni fondi puntano a ottenere ritorni positivi sia nel breve sia nel lungo periodo, mentre altri mirano a rendimenti più alti nel lungo termine, ma con una volatilità potenzialmente più elevata nel breve”. A crescere, quindi, saranno proprio i fondi in grado di mantenere le promesse anno dopo anno, senza riservare brutte sorprese agli investitori.

Le opportunità migliori
per il ritorno assoluto nel corso dei prossimi anni? Deriveranno dalle dinamiche demografiche dei Paesi sviluppati. “I clienti che si avvicinano alle soglie della pensione avranno bisogno di un flusso di rendimenti affidabili e a bassa volatilità, perchè il loro orizzonte di investimento sta diventando più breve e la loro tolleranza alle perdite importanti si va riducendo”, afferma Chellew. “Gli investimenti che puntano a dare rendimenti su un orizzonte temporale di breve periodo, con un alto tasso di protezione del capitale, offrono al cliente un maggior controllo sulle tempistiche dell’investimento e della sua liquidazione. È un’esigenza crescente da parte dei clienti, che ad oggi è poco soddisfatta dall’industria degli investimenti”.
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