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Grecia, torna il pessimismo

L’agenzia S&P ha peggiorato nuovamente il rating sul debito sovrano della Grecia, portandolo da "B-" a "CCC+", sui timori che il debito diventi insostenibile

di Edoardo Fagnani 17 apr 2015 ore 12:11

GRECIA
L’agenzia S&P ha peggiorato nuovamente il rating sul debito sovrano della Grecia, portandolo da "B-" a "CCC+", sui timori che il debito diventi insostenibile, in assenza di importanti riforme economiche. Il giudizio conferma il paese tra gli emittenti altamente speculativi. Le prospettive sul rating per i prossimi trimestri rimangono "negative".
La Repubblica di giovedì 16 aprile, riportando un articolo del settimanale Die Zeit, ha scritto che il governo tedesco starebbe preparando un piano che permetterebbe ad Atene di restare nell’eurozona anche in caso di default. Sarebbe convinzione di Angela Merkel che bisogna tentare tutto, anche l’impossibile, per tenere la Grecia nell’euro ed evitare un Grexit.
grecia_5Il Corriere della Sera di venerdì 17 aprile ha riportato le ultime novità sulla Grecia, che starebbe esaurendo le proprie riserve di liquidità. Lo ha detto lo stesso ministro delle finanze, Yanis Varoufakis, che ha specificato che l'esecutivo non sta giocando con una possibile uscita del Paese dall’euro. Ma l'allarme arriva direttamente della Commissione Europea, che ha abbandonato la prudenza sul negoziato per il salvataggio di Atene. Bruxelles si è detta insoddisfatta delle proposte del governo di Tsipras e del livello dei progressi raggiunti finora. In campo, nel frattempo, è scesa anche la Casa Bianca: Washington ha fatto sapere di essere impegnata per favorire una soluzione tranquilla del caso. Ma, a proposito di Washington, il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, la francese Christine Lagarde, ha escluso l’allungamento del rimborso dei prestiti della Grecia perché non abbiamo mai avuto una economia avanzata chiedere un ritardo nei pagamenti. Lagarde ha aggiunto che nell’area dell’euro potrebbe riemergere «lo stress finanziario» a causa dei problemi di Atene.
La Grecia ha collocato titoli di stato con scadenza a tre mesi per un ammontare complessivo di 812,5 milioni di euro. Il rapporto di copertura (rapporto tra ammontare richiesto e quantitativo offerto) è stato di 1,3, lo stesso valore del precedente collocamento di marzo. Il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato al 2,7%, lo stesso saggio della precedente asta.

PARMALAT
Il Sole24Ore di giovedì 16 aprile ha intervistato Yvon Guerin, manager che guida Parmalat. Il dirigente rivendica il lavoro fatto sotto traccia e lontano dai riflettori mostrando i numeri: dal 2011 al 2014 i ricavi della società sono saliti da 4,5 a 5,5 miliardi e la redditività è aumentata di 100 milioni. E oggi Parmalat, secondo la classifica R&S di Mediobanca, è la seconda azienda alimentare italiana dopo Ferrero. La chiave è stata l'estero: a fine 2015 il peso dei “nuovi mercati” sul gruppo sarà del 33%, dal 20% di pochi anni fa. Guerin ha evidenziato come Parmalat abbia conquistato posizioni da protagonisti in mercati solidi come Australia, Sud Africa e Stati Uniti e come stia rafforzando le sue posizioni in mercati maturi dove già è leader, come Canada e Italia. In più il gruppo ha creato le condizioni per essere leader in mercati promettenti come il Brasile.
Dalle comunicazioni di Internal Dealing diffuse da Borsa Italiana si apprende che nelle sedute comprese tra il 6 a il 31 marzo 2015 Sofil, l’azionista di riferimento di Parmalat, ha acquistato oltre 5,44 milioni di azioni della società alimentare, a prezzi compresi tra i 2,4882 euro e i 2,49 euro per azione. L’azionista ha speso oltre 13,54 milioni di euro.
L’assemblea degli azionisti di Parmalat ha approvato il bilancio dell’esercizio 2014, chiuso con un utile netto civilistico di 61 milioni di euro e ha deliberato di assegnare un dividendo di 0,016 euro per azione. La cedola sarà staccata il 18 maggio. Inoltre, l’assemblea ha deliberato di aumentare il numero degli amministratori da 7 a 8 e di nominare un nuovo amministratore nella persona di Yvon Guin, attuale direttore generale della società.

TANGO BOND   
Plus, l'inserto settimanale de Il Sole24Ore, è tornato sulla vicenda dei Tango Bond, in cui è tutto molto complesso o tutto molto semplice, a seconda del punto di osservazione. Sarebbe facile smarrirsi se si tentassero di ricostruire gli sviluppi della vicenda legale in corso da anni. Una vicenda che potrebbe risolversi non tramite i Tribunali ma solo attraverso un accordo con i detentori dei titoli non ristrutturati. Su questa vicenda l'ultima novità è dello scorso 12 marzo, quando il giudice statunitense Thomas Griesa aveva vietato a Citibank di pagare dividendi per 17 milioni di dollari relativi a quattro bond in dollari di legislazione argentina. Un successivo accordo tra Citibank e gli hedge fund protagonisti del contenzioso ha però sbloccato il pagamento. In cambio la banca si è impegnata a non partecipare più a nessuna operazione su titoli ristrutturati. L’intesa ha suscitato le ire del Governo argentino che ha di fatto sospeso il numero uno di Citibank argentina poiché avrebbe “ignorato le leggi locali” e ha escluso la banca da qualsiasi operazione sul mercato nazionale. Ora una svolta potrebbe arrivare dopo le elezioni del prossimo ottobre. I candidati per la successione a Cristina Kirchner sembrano meno inclini all’approccio populista e più disponibili a trattare.

ALITALIA
Il Sole24Ore di mercoledì 15 aprile ha riportato le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Alitalia, Silvano Cassano. Il manager ha segnalato che l’azienda punta ad accelerare sul piano di rilancio del gruppo, che prevede investimenti per 700 milioni di euro entro l’estate del 2017, con l’obiettivo di chiudere in utile quell’esercizio. Silvano Cassano ha aggiunto che Alitalia rafforzerà la presenza sulle rotte intercontinentali, focalizzandosi, in particolare, sull’Asia e sull’America.

GIACOMELLI
Plus, l’inserto del sabato del quotidiano Il Sole24Ore, ha ripercorso la vicenda di Giacomelli Sport, definendola “la storia esemplare di una bancarotta”. Il settimanale ha evidenziato il ruolo occupato nella vicenda da un piccolo istituto di credito: il Credito cooperativo dell’Alto Reno. Secondo Plus, le operazioni a rischio di due banchieri avrebbero agevolato il dissesto del gruppo di attrezzature sportive.

PORTOGALLO
Il Portogallo ha collocato titoli di stato con scadenza a tre mesi per un ammontare complessivo di 300 milioni di euro, rispetto a una domanda di 1,39 miliardi di euro. Il rapporto di copertura (rapporto tra ammontare richiesto e quantitativo offerto) si è attestato a 4,6, mentre il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato allo 0,007%, in forte calo rispetto allo 0,061% dell’asta precedente per questa scadenza effettuata nel mese di febbraio. Lo stesso Portogallo ha collocato titoli di stato con scadenza a undici mesi per un ammontare complessivo di 950 milioni di euro, rispetto a una domanda di 1,6 miliardi. Il rapporto di copertura è stato di 1,7. Il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato allo 0,015%, in calo rispetto allo 0,094% dell’asta precedente di marzo per il titolo con scadenza a 12 mesi.

CIRIO
Plus, l’inserto del sabato del quotidiano Il Sole24Ore, ha risposto alle richieste di un lettore in possesso di obbligazioni Cirio Del Monte in default (Codice Isin: XS0144352803). Il settimanale ha ricordato che per Cirio Del Monte non è rimasto nulla da dismettere. Tuttavia, i risparmiatori possono ancora contare sulle cause giudiziarie in corso, che potrebbero consentire di ridurre, anche se di poco, le perdite registrate fino a oggi.


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