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Governo Renzi: le principali misure contenute nel DEF

Approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, il Documento di Economia e Finanza presenta le principali intenzioni del Governo in tema di economia e finanza pubblica.

di Marco Delugan 9 apr 2014 ore 15:40
Il Documento di Economia e Finanza è un documento di programmazione economica e finanziaria, contiene obbiettivi di finanza pubblica, gli interventi ipotizzati per raggiungerli, e le previsioni per diverse cose importanti come il prodotto interno lordo, il deficit e il debito pubblico. Il DEF viene prodotto da tutti i paesi dell’Unione Europea come strumento per il coordinamento delle procedure di bilancio. E’ un documento programmatico che viene approvato dal Consiglio dei Ministri ma non ha valore di legge, per questo le misure indicate possono essere poi modificate anche in maniera significativa.

VIDEO: Tutte le misure del Def

Di seguito le principali misure contenute nel DEF approvato ieri da Governo.

ALLEGGERIMENTO IRAP
Il documento di economia e finanza conferma il taglio dell’Irap, del 5% da quest’anno e del 10% dal 2015.

L’Irap è un’imposta regionale (Imposta regionale sulle attività produttive) introdotta nel 1997 e che si paga sul fatturato e non sull’utile di esercizio. Aveva l’aliquota ordinaria inizialmente al 4,25%, poi ridotta al 3,9% con la finanziaria del 2008. L’Irap viene pagata dalle imprese, dalle società, dagli enti e dalle amministrazioni pubbliche. Non è un'imposta che si applica sugli utili e quindi viene pagata anche dalle società che chiudono i bilanci in rosso. Per come funziona colpisce soprattutto le aziende ad altissima intensità di lavoro. Per questo e per altri motivi è stata sempre molto criticata. Con la riduzione prevista dal DEF presentato ieri, l’aliquota ordinaria scenderà per il 2014 al 3,7%.

La riduzione delle entrate dello stato dovuta al taglio dell’Irap verrà compensata con l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie dal 20 al 26%.

TAGLIO IRPEF
Chi guadagna meno di 25mila euro lordi all’anno vedrà ridotta l’Irpef a suo carico di 80 euro al mese. Il provvedimento verrà esteso anche ai così detti incapienti, cioè a chi avendo un reddito inferiore agli 8mila euro lordi l’anno non paga tasse. Il taglio dell’Irpef partirà da 27 maggio 2014.

La riduzione dell’Irpef costerà per il solo 2014 6,7 miliardi di euro, che verranno recuperati in questo modo:

  1. 4,5 miliardi dalla spending review 2014;
  2. 2,2 miliardi da misure una tantum

Tra le manovre una tantum considerate ci sono la riscossione dell’Iva su pagamenti dei debiti dello Stato alle imprese, e l’aumento delle tasse sulle plusvalenze delle banche dovute alla rivalutazione delle quote di Banca d’Italia decise nel gennaio di quest’anno dall’allora Governo Letta. L’aliquota salirà dall’attuale 12% fino al 26%.

PRIVATIZZAZIONI
Il Governo Renzi intende proseguire il programma avviato da Letta. Per il 2014 sono previste entrate per 12 miliardi di euro che verranno utilizzate per ridurre il debito pubblico. Più o meno della stessa entità saranno le privatizzazioni da realizzare nei tre anni successivi. 

SPENDING REVIEW
La revisione della spesa pubblica porterà a risparmi di 4,5 miliardi di euro nel 2014, di 17 miliardi nel 2015 e di 32 miliardi nel 2016. I risparmi previsti per il 2014 deriveranno dalla diminuzione delle spese per beni e servizi, dal taglio stipendi dei dirigenti pubblici, dalla riforma delle province, dall’abolizione del Cnel e da altre misure. I dirigenti pubblici non potranno guadagnare più di 238mila euro l’anno, quello che guadagna il Presidente della Repubblica, e la regola varrà anche per i manager delle aziende i cui vertici sono nominati dal governo, come Poste e Ferrovie dello Stato. Restano esclusi da questi provvedimenti, e quindi senza un tetto ai loro stipendi, i dirigenti delle aziende partecipate dal Tesoro e quotate in borsa.

DEBITI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Verranno stanziati altri 13 miliardi di euro per il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese private. E sarà attivato un meccanismo che consentirà alle aziende di cedere il proprio credito a istituzioni finanziarie.

Per quanto riguarda le previsioni dal 2014 al 2106 su prodotto interno lordo, deficit e debito pubblico consultate l’infografica qui sotto.

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