Gli scenari economico-finanziari post elezioni politiche 2013
Dallo spread ai Titoli di Stato, passando per la Borsa e i principali titoli italiani: ecco come reagiranno alle imminenti elezioni. Le elezioni italiane rappresentano sicuramente uno dei grandi appuntamenti di rilevanza internazionale del 2013
di Redazione Soldionline 19 feb 2013 ore 15:40Articolo a cura di IG
IG, leader globale nel mercato dei CFD (Contract for Difference) su azioni, indici, forex e molti altri prodotti, ha presentato oggi a Milano gli scenari che si potrebbero delineare dopo il voto del prossimo 24 e 25 febbraio, cercando di capirne le conseguenze sui mercati. Le elezioni italiane rappresentano sicuramente uno dei grandi appuntamenti di rilevanza internazionale del 2013. Il ruolo chiave che l’Italia gioca all’interno degli equilibri dell’eurozona, soprattutto in un contesto di crisi economica come quello attuale, rende questo passaggio di estrema importanza per il futuro del Vecchio continente.
In questo studio, IG ha utilizzato una media ponderata dei sondaggi rilasciati dai principali istituti di ricerca, utilizzando pesi minori per i centri più vicini a certe coalizioni e pesi maggiori per quelli indipendenti. Per quanto riguarda la Camera, il premio di maggioranza concede alla coalizione vincente un numero di seggi pari al 55% del totale.
Stando a quanto riportato dagli ultimi sondaggi elettorali, alla Camera la Coalizione di Centrosinistra (Italia Bene Comune, IBC) dovrebbe riuscire a ottenere la maggioranza. Ben diverso il discorso al Senato che potrebbe evidenziare scenari ben distinti con il premio di maggioranza garantito su base regionale. Fondamentale sarà la vittoria nelle regioni chiave che concedono più seggi e in cui al momento le due principali coalizioni (IBC e CDX) sono molto vicine. Queste regioni sono Lombardia, Veneto, Campania e Sicilia.
Analizzando i sondaggi su base regionale possiamo osservare come al momento il caso più probabile sia quello di una vittoria dell’IBC, al Senato, solamente in Campania, lasciando così al CDX la Lombardia, il Veneto e la Sicilia. Tenendo conto di una vittoria del CDX in Friuli e Molise, il numero dei seggi sarebbe quello indicato nella tabella seguente:
POSSIBILI SCENARI
A seguito di quanto sopra esposto si identificano quattro diversi scenari:
A. Vittoria IBC alla Camera, ma non al Senato. Alleanza con Monti. È lo scenario più probabile, ma è necessario che IBC vinca almeno in una delle quattro regioni chiave.
B. Vittoria IBC alla Camera, ma non al Senato. Alleanza con Monti. Vendola lascia IBC. È quello preferito dai mercati e dagli investitori esteri.
C. Vittoria IBC alla Camera, ma non al Senato. Necessaria una coalizione più allargata. È quello che potrebbe accadere nel caso in cui IBC non vinca in nessuna delle quattro regioni chiave.
D. Vittoria di IBC sia alla Camera che al Senato. È lo scenario meno probabile. È necessario che IBC vinca in almeno tre delle quattro regioni chiave.
LE CONSEGUENZE MACRO
L’esito delle elezioni politiche avrà importanti conseguenze sulle variabili macroeconomiche. In termini di PIL il caso peggiore è, secondo gli analisti IG, lo scenario C, dove la mancanza di un governo stabile e unito potrebbe impedire l’approvazione di manovre in grado di sostenere la crescita (PIL 2013 in un range -1%/-2%). Negli altri casi ci si aspetta che il PIL sia molto simile sia tra i vari scenari e sia legato soprattutto al contesto economico dell’area Euro (PIL 2013 in un range compreso tra -0,5%/-1%). Anche per le altre due variabili macroeconomiche in esame, debito/PIL e disoccupazione, lo scenario peggiore sarebbe quello C che porterebbe il debito/PIL a proseguire la fase rialzista evidenziata negli ultimi anni (possibile aumento al 135%) e il tasso di disoccupazione a segnare nuovi record negativi (previsioni fissate su un aumento fino all’11,5%).
Anche sul Ftse Mib le conseguenze potrebbero essere importanti. In linea generale, si ritiene abbastanza probabile la prosecuzione della correzione nel breve a seguito anche della congiuntura internazionale. Nel caso di uno scenario C, il calo del Ftse Mib potrebbe arrivare sino in area 14.350 punti nell’arco di qualche mese con un target a fine anno a 15.000. Un governo instabile e l’ipotesi di un ritorno al voto nel breve peserebbero sul sentiment degli operatori. Caso opposto si avrebbe nello scenario B, che vedrebbe un target a fine anno a quota 23.000 punti.
A livello settoriale gli analisti di IG si aspettano nei prossimi mesi che le performance peggiori possano riguardare i comparti Finanziario, Difesa e Farmaceutico. Discorso opposto vale per il comparto delle utility. Il processo di dismissioni di partecipazioni statali nel comparto potrebbe favorire una miglior governance e processi di M&A.
A livello di singoli titoli, impatto importante subito dopo il voto potrebbe riguardare:
- Mps. La volatilità non abbandonerà il titolo, almeno nel breve, indipendentemente dall’esito elettorale. Gli analisti ritengono comunque che i cali potrebbero essere più importanti nel caso C, con possibilità di un ritorno verso i minimi di luglio 2012, a quota 0,15 euro.
- Mediaset. Il titolo potrebbe subire un’iniziale pressione ribassista qualora si profili la possibilità di uno scenario politico stabile (scenario B). Al contrario, rispetto al resto del mercato, potrebbe reagire positivamente nello scenario C, in cui IBC non abbia i numeri necessari per governare, neanche alleandosi con Monti e si aprirebbero le ipotesi di un ritorno al voto.
- Finmeccanica. Nel breve il titolo sarà soggetto a pressioni negative a seguito delle inchieste giudiziarie in corso e del ritardo nel piano di dismissioni asset, come Ansaldo Energia. Si ritiene che quest’ultima ipotesi possa avere un impatto importante sul prezzo nel caso di un quadro politico incerto (scenario C). Più contenuti dovrebbero essere i cali nel caso di uno scenario B.
“In linea generale - sostengono gli analisti IG Filippo Diodovich e Vincenzo Longo - possiamo affermare che la tornata elettorale italiana rappresenti un passaggio chiave non solo per il nostro Paese, ma anche per il resto d’Europa. Le ripercussioni potrebbero essere rilevanti anche a livello internazionale. Non ci sentiamo di escludere al momento neanche che a seguito dell’incertezza politica, ci possa essere un effetto contagio con la Spagna. Lo scandalo che ha riguardato il partito del premier Rajoy, da un lato, e l’effetto contagio derivante da uno scenario di non governabilità nel nostro Paese, dall’altro, potrebbero mettere sotto pressione i titoli di debito spagnoli e far tornare in essere l’ipotesi di un salvataggio, in vista anche delle scadenze importanti di fine marzo e inizio aprile. Nel breve termine – concludono gli analisti IG - un esito elettorale incerto, infatti, potrebbe portare l’Eur/Usd ad accelerare il ritmo di calo e arrivare sino a 1,30 nell’arco di poche sedute. Discorso diverso se si dovesse avere un governo più stabile. Il cross potrebbe rallentare temporaneamente il percorso ribassista e tentare un recupero di 1,35”.