Gli impegni del governo Letta sull'economia
Enrico Letta, nel suo discorso a Montecitorio per l'ottenimento della fiducia alla Camera, ha dato ampio spazio alle questioni economiche: esodati, Imu, reddito minimo e costi della politica
di Mauro Introzzi 29 apr 2013 ore 17:11
Nel suo discorso a Montecitorio, nel quale ha presenta alla Camera dei Deputati il suo programma di governo finalizzato ad ottenere la fiducia, il premier Enrico Letta ha affrontato molte questioni di ordine economico.
Su uno dei temi più dibattuti nella formazione del governo, quello dell'Imu, il capo dell'esecutivo ha evidenziato come andrà superato l'attuale sistema sulla tassazione sulla prima casa. Verranno così bloccati imemdiatamente i pagamenti dell'Imu di giugno, per permettere al Parlamento di attuale una riforma complessiva del sistema di imposte.
Ampio spazio anche al welfare, con la promessa di "un reddito minimo per le famiglia bisognose", e alla questione esodati. Secondo Letta, su questo ambito, la comunità nazionale "ha rotto un patto" ed ora "è un impegno prioritario di questo governo ristabilirlo" tramite "una soluzione strutturale". Sul fronte occupazionale Letta ha annunciato una riduzione delle tasse sul lavoro e politiche di sostegno alla formazione e all'apprendistato. Il premier punta ad assottigliare il gap generazionale che caratterizza l'Italia, che ha sempre scaricato sulle generazioni future i debiti contratti, con i giovani che ora si ritrovano una situazione debitoria insostenibile.
Letta sembra sensibile anche ai costi della politica. E ha annunciato in aula che uno dei primi atti concreti sarà quello dell'eliminazione dello stipendio dei ministri parlamentari, che non cumuleranno retribuzioni.
Ora si attende, in serata, il voto di fiducia della Camera. Domani toccherà al Senato.
Su uno dei temi più dibattuti nella formazione del governo, quello dell'Imu, il capo dell'esecutivo ha evidenziato come andrà superato l'attuale sistema sulla tassazione sulla prima casa. Verranno così bloccati imemdiatamente i pagamenti dell'Imu di giugno, per permettere al Parlamento di attuale una riforma complessiva del sistema di imposte.

Letta sembra sensibile anche ai costi della politica. E ha annunciato in aula che uno dei primi atti concreti sarà quello dell'eliminazione dello stipendio dei ministri parlamentari, che non cumuleranno retribuzioni.
Ora si attende, in serata, il voto di fiducia della Camera. Domani toccherà al Senato.
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