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Extraprofitti, l’ipotesi di alzare l’aliquota fino al 50% (Corriere della Sera)

di Redazione Lapenna del Web 6 set 2022 ore 07:48 Le news sul tuo Smartphone

tubi-gasCome mette in evidenza Fabio Savelli sul Corriere della Sera, rispetto al 2021 il metano ha raggiunto un prezzo che si è moltiplicato per 28 volte mentre il greggio è aumentato di due o tre volte. L'obiettivo degli Stati è uno solo: intercettare e tassare chi si sta arricchendo tramite i prezzi impazziti dei beni energetici. Ma il problema è come intercettare questi profitti: i tecnici del Tesoro starebbero valutando, secondo quanto riportato dal giornalista, l'incasso fiscale della seconda rata della tassa sugli extra-profitt degli operatori energetici scaduta il 31 agosto. Cifre che, secondo i report, sarebbero ben lontane dagli ipotizzati 10,5 miliardi di contributo. Addirittura la cifra rimarrebbe anche più bassa dei 4,2 miliardi di incassi previsti a giugno.

Le strade percorribili sono due, secondo le fonti: nella prima avverrebbe un rimaneggiamento del provvedimento di giugno, lo stesso colpito dai ricorsi al TAR del Lazio. "Si punterebbe a mantenere l’ancoraggio alle operazioni Iva sterilizzando però l’impatto delle operazioni straordinarie come le fusioni societarie e le dinamiche infragruppo che nulla hanno a che fare con gli utili da inflazione energetica," spiega il quotidiano. L'aliquota potrebbe alzarsi fino al 40-50% in modo da recuperare anche qualche soldo in più. La seconda opzione, meno praticabile, sarebbe quella di agganciarsi al valore della produzione che determina il calcolo dell’Irap: operazione che richiede tempo e che sforerebbe al 2023.

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