Effetto inflazione sulle pensioni: 30 miliardi in più di spesa in due anni (Corriere della Sera)
di Redazione Lapenna del Web 22 ago 2022 ore 07:31 Le news sul tuo SmartphoneLa campagna elettorale di tutti i partiti ha come caposaldo varie forme di interventi per favorire la flessibilità in uscita, spiega Enrico Marro per il Corriere della Sera di sabato 20 agosto. Interventi giustificati dal fatto che fine anno sarebbero in scadenza la quota 102, l'opzione donna e l'ape sociale.
Il problema di un qualsiasi intervento per la flessibilità in uscita, però, è l'aumento dell'inflazione a cui queste operazioni andranno incontro. Si stima un incremento di spesa di 13 miliardi di euro nel prossimo biennio. A far emergere questi dati è stato il rapporto annuale su "Le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e siocio-sanitario" diffuso da la Ragioneria generale dello Stato. Stime già riviste più volte a seguito degli aumenti costanti dell'inflazione.
La spesa per pensioni in rapporto al Pil, tenendo conto dell'indicizzazione al costo della vista, è prevista in aumento dello 0,7% tra il 2023 e il 2024. Naturalmente questi aumenti hanno un effetto negativo sul debito pubblico. Nel rapporto si fa menzione inoltre a scenari in cui queste prospettive potrebbero peggiorare: il primo è quello del blocco delle importazioni di gas dalla Russia fino al 2023, con un conseguente aumento dei prezzi energetici. L'inflazione salirebbe al 7,5% in media nel 2022, e al 4,3% nel 2023, con una spesa "per pensioni in rapporto al Pil" che aumenta a causa dell'indicizzazione dei trattamenti all'inflazione di 0,7 punti percentuali nel 2023 e di 1 punto percentuale nel 2024. Un incremento di più di 30 miliardi in questo biennio.
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.