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Dopo la correzione si placano i timori. Pictet alza l’esposizione sull’azionario

Nel loro aggiornamento mensile gli esperti di Pictet hanno comunicato di aver aumentato la propria esposizione sull’azionario dal sottopeso alla neutralità. Ecco il perché

di Mauro Introzzi 26 ago 2014 ore 14:00
Nel loro aggiornamento mensile (dedicato agli investitori in euro con prospettive a 3 mesi) gli esperti di Pictet Asset Management Strategy Unit hanno comunicato di aver aumentato la propria esposizione sull’azionario dal sottopeso alla neutralità. Vediamo il motivo della loro mossa.

PICTET ALZA L’ESPOSIZIONE SULL’AZIONARIO
Gli esperti di Pictet hanno deciso di migliorare la loro view sull’azionario grazie ai robusti utili aziendali registrati dalle principali società mondiali nel secondo trimestre e a causa dei segnali positivi provenienti dalle indagini sul settore manifatturiero in Cina. Evidenze che riflettono una generale accelerazione dell’economia mondiale.

Secondo Pictet l’escalation del conflitto in Ucraina e le valutazioni azionarie (definite “elevate”) restano un fattore di rischio, ma gli indicatori di sentiment usati dal team di analisi della compagnia “non lasciano presagire una correzione imminente”.

analisi_19Per Pictet le valutazioni – nel comparto azionario - appaiono comunque meno favorevoli
rispetto al passato più recente. I titoli Usa sono i più onerosi essendo scambiati a 15,7 volte gli utili prospettici a 12 mesi. Il prezzo dei titoli non finanziari, rapportato al valore di libro (il multiplo P/BV), è al livello più alto dal 2002. Tuttavia nel secondo trimestre gli utili hanno largamente battuto le previsioni (il numero di chi ha fatto meglio del consensus è il più alto da 3 anni a questa parte). Un accadimento che “potrebbe dare un ulteriore impulso alle valutazioni”.

Gli azionari emergenti continuano invece a offrire valutazioni più interessanti
, con un multiplo prezzo/utili a 12 mesi di 11,2.

PICTET, L’ESPOSIZIONE SULL’OBBLIGAZIONARIO E SULLA LIQUIDITA’

Gli esperti di Pictet continuano a sottopesare le obbligazioni dei paesi avanzati, che presentano rendimenti insostenibilmente bassi, e hanno deciso di ridurre il soprappeso della liquidità.

PICTET, LA VIEW SULL’ECONOMIA

Pictet scrive poi che gli indicatori sul ciclo economico si confermano nel complesso positivi. A livello geografico gli esperti vedono miglioramenti da Stati Uniti e Cina. Nel primo caso citano il comparto manifatturiero e definiscono buoni i dati su spesa al consumo e produzione industriale, come pure la ripresa dell’edilizia residenziale. Tutti settori che stanno trainando la crescita. Per quanto riguarda la Cina, invece, Pictet dice che ha evidenziato un’espansione economica maggiore del previsto nel secondo trimestre grazie alla domanda al consumo.

L’eurozona, mettono in risalto gli esperti di Pictet, versa ancora in una situazione difficile
, con gli indicatori di tendenza ancora in negativo a causa dell’economia che perde slancio, la crescita del credito che si conferma modesta e i rischi di deflazione che si mantengono attuali.

Per quanto riguarda in Giappone, invece, gli indicatori non sono incoraggianti:
negli ultimi mesi i dati economici sono peggiorati, “forse in risposta all’aumento dell’Iva in aprile”. Tuttavia – secondo Pictet – “i dati non sono ancora così deboli da indurre un immediato allentamento della politica monetaria da parte della Bank of Japan”.
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