BCE: cosa ha detto Draghi nel discorso del 26 ottobre 2017
Il discorso di Draghi a margine del board della BCE che ha confermato i tassi e deciso che da gennaio 2018 il ritmo degli acquisti mensili si ridurrà a 30 miliardi fino al 30 settembre 2018
di Mauro Introzzi 26 ott 2017 ore 15:26C'era grandissima attesa per le decisioni della Banca Centrale Europea. Non sul fronte della politica monetaria convenzionale, visto che sono previsti tassi invariati, ma per quanto riguarda le scelte di orientamento non convenzionali. Il board della BCE ha confermato i tassi e deciso che da gennaio 2018 il ritmo degli acquisti mensili si ridurrà a 30 miliardi fino al 30 settembre 2018
L'attenzione degli addetti ai lavori si è poi spostata su Mario Draghi, che ha iniziato ad affrontare il discorso relativo al tapering, ossia al rallentamento di quantitative easing.
Di seguito la diretta del discorso del numero uno della Banca Centrale Europea.
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ORE 14.30: LA CONFERENZA DI DRAGHI
15.27: Si chiude il confronto di Mario Draghi con la stampa finanziaria internazionale.
15.25: Nell'ambito del board non si è parlato di tapering. Draghi ha dichiarato che oggi è stato deciso un downsizing, non un tapering.
15.18: Sulla tempistica di uscita dal quantitative easing Mario Draghi ha dichiarato che non si può ipotizzare un parallelo con nessuna altra esperienza internazionale, perché ogni Banca Centrale deve fare i conti con grandezze e contesti diversi.
15.12: In risposta a una domanda sul tema catalano Draghi ha espresso le sue difficoltà di commentare la situazione, garantendo però che la stabilità politica dell'area sarà ben monitorata dall'istituto di Francoforte.
15.05: Il vicepresidente Vítor Constâncio ha spiegato le nuove proposte sui non performing loans, che prevedono degli accantonamenti stringenti via via che la natura del credito degrada. Secondo l'economista portoghese ciò permetterà una migliore gestione dei finanziamenti da parte delle banche e di non accumulare altri npl. Ad ogni modo le banche dovranno aprire un dialogo con la supervisione.
15.01: Draghi, su una domanda relativa al consenso dei membri del board sulle decisioni odierne, ha dichiarato che non è stato unanime: un consensus ampio su diversi temi e a grande maggioranza su altri. Non c'è stato disaccordo su diminuzione dell'entità e allungamento del programma ma un dibattito sulla fissazione o meno di un termine di un termine. La grande maggioranza ha preferito avere una chiusura aperta.
15.00: Il cambio euro-dollaro, a più di un'ora dall'annuncio delle decisioni della BCE cala sotto gli 1,175.
14.53: Sulla domanda relativa ai reinvestimenti oltre l'orizzonte del piano di riacquisto, il vicepresidente Vítor Constâncio ha dichiarato che la sua entità sarà "massiccia". Il programma, ha indicato Mario Draghi, sarà flessibile. Sufficientemente flessibile per adattarsi, in dimensioni, alle condizioni del mercato.
14.50: In risposta a una domanda sul tema Mario Draghi ha dichiarato che in seno al board non si è discussa la composizione degli acquisti nell'ambito del quantitative easing. In generale il clima, nell'ambito della riunione, è stato positivo e sereno.
14.48: Secondo Mario Draghi, e la BCE, rimane necessario un ampio stimolo monetario da parte della Banca Centrale Europea.
14.45: Si conclude il discorso di Mario Draghi, spazio alla sessione di Domande e Risposte con i giornalisti.
14.40: Come di consueto Mario Draghi ha caldeggiato gli stati dell'area euro di implementare riforme strutturali, soprattutto nell'area del lavoro, per rendere la crescita più forte e strutturale.
14.37: Secondo Draghi l'inflazione dell'area euro è attesa in salita graduale nel medio periodo, sostenuta dalle politiche monetarie e dalla crescita.
14.36: I rischi nell'area euro, secondo Draghi e la BCE, rimangono equilibrati. I rischi al ribasso continuano ad esserci, legati anche al mercato dei cambi. La ripresa resta comunque solida e diffusa.
14.35: Draghi ha spiegato gli ultimi dati economici, che mostrano una crescita continua nella seconda parte dell'anno. Una dinamica favorita anche dalle politiche della Banca Centrale Europea. Le aziende investono e i loro rendimenti aumentano. Le famiglie consumano di più.
14.33: Secondo Mario Draghi le decisioni sono state prese per preservare le condizioni per un ritorno dell'inflazione verso il target della BCE. La riduzione del programma è funzione dell'espansione economica, che si fa robusta, e della dinamica dell'inflazione. Quest'ultima però deve essere ancora sostenuta, nel medio termine, dalla politica monetaria non convenzionale ma anche da quella convenzionale.
14.32: La BCE è pronta a incrementare il programma se necessario, per durata o entità.
14.31: Mario Draghi ha ufficializzato le indicazioni di politica monetaria decise dal Consiglio direttivo, che ha confermato i tassi e comunicato che il ritmo degli acquisti mensili nell'ambito del quantitative easing si ridurrà a 30 miliardi dl gennaio 2018 fino al 30 settembre 2018 (o oltre se necessario).
Il board ha valutato la situazione dell'area euro e la dinamica dell'inflazione. I tassi saranno mantenuti bassi per un lungo tempo e ben oltre l'orizzonte del programma di acquisto di attività sul mercato.
14.30: Inizia la conferenza stampa di Mario Draghi. Al suo fianco il vicepresidente Vítor Constâncio.
VIDEO: LA CONFERENZA DI MARIO DRAGHI
Qui è possibile seguire, dalle 14.30, il video delle parole di Mario Draghi:
ORE 13.45: TASSI INVARIATI E QUANTITATIVE EASING MODIFICATO
Nella riunione odierna il Consiglio direttivo ha deciso che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0%, allo 0,25% e al -0,40%.
Il Consiglio direttivo si attende che i tassi di interesse di riferimento della BCE si mantengano su livelli pari a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo e ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività.
Quanto alle misure non convenzionali di politica monetaria, il Consiglio direttivo ha confermato che intende condurre gli acquisti netti di attività, all’attuale ritmo mensile di 60 miliardi di euro, sino alla fine di dicembre 2017. Da gennaio 2018, invece, il ritmo degli acquisti mensili si ridurrà a 30 miliardi fino al 30 settembre 2018 o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione.
Inoltre, se le prospettive diverranno meno favorevoli o se le condizioni finanziarie risulteranno incoerenti con ulteriori progressi verso un aggiustamento durevole del profilo dell’inflazione, il Consiglio direttivo è pronto a incrementare il programma di acquisto di attività in termini di entità e/o durata.
Il consiglio direttivo ha precisato che il capitale rimborsato sarà reinvestito sui titoli in scadenza nel quadro del programma di acquisto di attività per un prolungato periodo di tempo dopo la conclusione degli acquisti netti di attività e in ogni caso finché sarà necessario. Questa scelta dovrebbe contribuire sia a condizioni di liquidità favorevoli sia a un orientamento di politica monetaria adeguato.
Infine, le operazioni di rifinanziamento principali e le operazioni di rifinanziamento a più lungo termine con scadenza a tre mesi continueranno a essere condotte mediante aste a tasso fisso con piena aggiudicazione degli importi richiesti, finché necessario e almeno sino al termine dell’ultimo periodo di mantenimento delle riserve del 2019.
ORE 11.30: IN ATTESA DELLA BCE, COSA POTREBBERO DECIDERE SUL QUANTITATIVE EASING
Secondo gli addetti ai lavori, nonostante l'inflazione rimanga ben lontana dai target dell'istituto centrale europeo, Francoforte potrebbe alleggerire il programma di quantitative easing.
Nel loro Mercati Flash di questa mattina gli economisti di IntesaSanpaolo hanno indicato che
La riunione BCE è carica di attese. Il Consiglio farà, difatti, un altro passo verso la normalizzazione della politica monetaria. Nelle ultime settimane sono circolate indiscrezioni di stampa su scenari alternativi di aggiustamento degli acquisti per durata e volumi. La BCE tenterà di convincere i mercati che la fine del programma è ancora lontana, e che il processo potrebbe essere reversibile, se necessario. Pensiamo che il Consiglio annuncerà obiettivi ridotti di acquisto per un periodo prolungato, probabilmente per 30-40 miliardi, per sei mesi, prendendosi tempo per valutare i passi successivi verso la chiusura. La BCE riaffermerà che i tassi rimarranno fermi “ben oltre” la fine degli acquisti per mantenere ancorate le attese sui tassi a breve termine. È possibile, infine, che emergano indicazioni più esplicite sulle modalità operative della politica di reinvestimento.
Secondo Nicolas Forest, Global Head of Fixed Income Management di Candriam Investors Group, l’Istituto di Francoforte dovrebbe annunciare l’entità della propria decisione:
Malgrado i vari discorsi pronunciati dai membri del consiglio nelle ultime settimane, riteniamo che probabilmente verrà annunciata una riduzione degli acquisti mensili del 50% (da 60 a 30 miliardi di euro), con un impegno per nove mesi fino a settembre 2018.
Nel loro morning meeting gli esperti di Unicredit hanno fornito cifre differenti:
A guardare il movimento sulla parte lunga della curva dei tassi, il mercato sembra scontare un'impostazione ancora 'dovish', per lo meno nella prima fase di riduzione degli acquisti. Le previsioni elaborate da Ifr sono per una riduzione dell'importo a 20 miliardi al mese per l'intero 2018: si tratterebbe di un totale di 240 miliardi.