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Le nuove politiche della BCE (e cosa ha detto Mario Draghi)

La BCE ha deciso di tagliare i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, portadolo dal -0,4% al -0,5%. Ripartirà il programma di acquisto di titoli. Ora occhi puntati sul iscorso di Draghi

di Redazione Soldionline 12 set 2019 ore 15:33

bce-buildingSorpresa dal board della BCE! Nella seduta di oggi, 12 settembre 2019, Francoforte ha deciso di tagliare i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, portadolo dal -0,4% al -0,5%. Al contrario, i saggi sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale sono rimasti invariati rispettivamente allo 0,00% e allo 0,25%. Ripartirà anche il programma di quantitative easing: il consiglio direttivo ha deciso che da 1° novembre ripartirà il programma di acquisto di titoli (APP) a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro. Senza una scadenza predefinita.

Grande attenzione è, come al solito, riposta sulla conferenza stampa successiva, con inizio alle 14.30.

SoldiOnline.it seguirà in diretta la conferenza stampa di Draghi (aggiornate la pagina per le ultime indicazioni).

Cosa aveva detto Mario Draghi a margine della riunione del 25 luglio 2019

 

ORE 14.30: LA DIRETTA DEL DISCORSO DI MARIO DRAGHI

15.32 - Si chiude la conferenza stampa di Mario Draghi. Appuntamento al prossimo 24 ottobre, a Francoforte.

15.21 - Draghi ha stigmatizzato l'importanza fondamentale dei tassi negativi nella politica monetaria. Da essi sono arrivati molti effetti positivi. Ma come far sì che i tassi di interesse salgano, a favore magari del settore pensionistico e dei relativi servizi? Secondo il presidente Bce la risposta è nella politica fiscale.

15.09 - Il prossimo presidente della Banca Centrale Europea procederà con una revisione strategica insieme al Governing Council.

15.04 - A Draghi è stato chiesto un commento su un tweet di Donald Trump che ha indicato che le misure della BCE potrebbero avere impatti sul cambio euro-dollaro. Ma Draghi ha dichiarato, in modo deciso e perentorio, che non è nel mandato della BCE pensare ai rapporti valutari.

15.03 - Rispondendo a una domanda sull'helicopter money, Draghi ha detto che il board non ne ha parlato.

14.58 - Nel frattempo lo spread tra il BTP decennale italiano e il Bund tedesco di pari scadenza è sceso sotto i 140 punti. In mattinata ha passato anche i 160 punti. Il rendimento del decennale è allo 0,8% circa.

14.55 - Nel board c'è stata unanimità nel dire che la politica fiscale diventa ora fondamentale. Sul riavvio del programma di acquisto di titoli non c'era unanimità ma la maggioranza era chiara e netta. Il dibattito nel board, secondo quanto indicato da Draghi, era su durata e magnitudo degli interventi.

mario-draghi_314.51 - Si chiude la fase di presentazione delle politiche della BCE, ora spazio alla sessione di domande e risposte.

14.50 - Secondo Draghi rimane prioritario favorire il funzionamento dell'unione economico-monetaria.

14.48 - Per ridurre la vulnerabilità della situazione economica continentale e sostenere la crescita è necessario, secondo Draghi, che i paesi implementino riforme strutturali. Per quanto riguarda le politiche fiscali espansive chi ha spazio per farle dovebbe agire in modo efficace mentre nei paesi ad alto debito le politiche fiscali devono essere prudenti, per stabilizzare la situazione.

14.47 - Sintetizzando, Draghi sostiene che la situazione attuale e prospettica impone una politica monetaria espansiva ancora per un po' di tempo.

14.45 - Ecco il tweet della BCE sulle previsioni di PIL e inflazione:

 

14.43 - Le previsoni sull'inflazione sono state riviste al ribasso, rispetto a quelle formulate a giugno, per tutti i 3 anni dell'orizzonte considerato (2019, 2020, 2021).

14.40 - Le previsioni sul PIL sono state riviste al ribasso per il 2019 e per il 2020 rispetto a quelle dello scorso giugno. Alla base della maggiore cautela di Francoforte ci sono gli effetti della situazione geopolitica internazionale.

14.38 - Permangono rischi al ribasso e poche pressioni sull'inflazione. Questi sono, secondo Draghi, i motivi principali per le nuove misure introdotte ora.

14.35 - Per favorire il settore bancario e sostenere la politica monetaria le regole sul tasso del TLTRO 3 saranno modificate. Modificate anche le caratteristiche della maturity, ora estese da 2 a 3 anni.

14.33 - La valutazione delle previsioni su inflazione e crescita il board ha deciso di abbassare il tasso sui depositi al -0,5% e mantenere invariati gli altri tassi (di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale). Poi si è deciso di ricominciare l'acquisto di asset, per 20 miliardi al mese. La sua durata andrà avanti finché necessario. Gli introiti derivandi dall'attività di investimento saranno reinvestiti.

14.32 - Inizia la conferenza stampa di Mario Draghi. Il presidente darà lettura del comunicato delle decisioni del board.

 

ORE 13.50: IL COMUNICATO BCE

Il comunicato ufficiale della BCE spiega con dovizia di particolari le cinque decisioni prese dal consiglio direttivo:

  • Il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale sarà ridotto di 10 punti base, al -0,50%. I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale rimarranno invariati sui livelli attuali, rispettivamente dello 0,00% e dello 0,25%. Il Consiglio direttivo si attende ora che i tassi di interesse di riferimento della BCE si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà le prospettive di inflazione convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2% nel suo orizzonte di proiezione e tale convergenza non si rifletterà coerentemente nelle dinamiche dell’inflazione di fondo.
  • Gli acquisti netti riprenderanno nell’ambito del programma di acquisto di attività (PAA) del Consiglio direttivo a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro a partire dal 1o novembre. Il Consiglio direttivo si attende che proseguiranno finché necessario a rafforzare l’impatto di accomodamento dei suoi tassi di riferimento e che termineranno poco prima che inizierà a innalzare i tassi di riferimento della BCE.
  • Il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PAA continuerà a essere reinvestito, integralmente, per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui il Consiglio direttivo inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della BCE, e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.
  • Le modalità della nuova serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (OMRLT III) trimestrali saranno modificate per preservare condizioni favorevoli del credito bancario, assicurare l’ordinata trasmissione della politica monetaria e sostenere ulteriormente l’orientamento accomodante di politica monetaria. Per ciascuna operazione sarà ora fissato un tasso di interesse pari al tasso medio applicato alle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema per la durata della rispettiva OMRLT. Concedendo prestiti netti idonei superiori a un valore di riferimento, nelle OMRLT III le banche beneficeranno di un tasso di interesse inferiore, che potrà essere ridotto fino a raggiungere un livello pari al tasso medio applicato ai depositi presso la banca centrale per la durata dell’operazione. La scadenza delle operazioni sarà estesa da due a tre anni.
  • Al fine di sostenere il canale bancario di trasmissione della politica monetaria, sarà introdotto un sistema a due livelli per la remunerazione delle riserve, in cui parte della liquidità in eccesso detenuta dalle banche sarà esente dal pagamento del tasso di interesse negativo sui depositi presso la banca centrale.

 

ORE 13.45: LE DECISIONI DELLA BCE NEL BOARD DEL 12 SETTEMBRE 2019

Nel board di oggi la BCE ha deciso di tagliare i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, portadolo dal -0,4% al -0,5%. Al contrario, i saggi sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale sono rimasti invariati rispettivamente allo 0,00% e allo 0,25%. Il Consiglio direttivo si attende ora che i tassi di interesse di riferimento della BCE si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali per il tempo necessario ad assicurare che l’inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine.

Inoltre, il Consiglio direttivo ha deciso che da 1° novembre ripartirà il programma di acquisto di titoli (APP) a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro.

 

banca-centrale-europea_2ORE 12.00: COSA PREVEDEVANO GLI ANALISTI DALLA BCE DEL 12 SETTEMBRE 2019

Gli analisti di IntesaSanpaolo sono convinti che il Consiglio della BCE procederà con nuove misure di politica monetaria, anche se tra i membri della banca centrale non mancano voci critiche a questa strategia.

Non c’è dubbio che dovranno essere annunciate nuove misure. Ma quali? I verbali della riunione di luglio hanno rafforzato le attese di un pacchetto di misure che includa sia tagli dei tassi ufficiali (del tasso sui depositi, non del tasso di rifinanziamento), sia la ripresa degli acquisti netti dell’APP. I vertici della BCE non hanno fatto nulla per smentire tali attese, il che suggerisce che sono piuttosto fondate. 
Un taglio dei tassi anche di 20 punti base non dovrebbe incontrare grande opposizione. Né ci dovrebbe essere troppa resistenza a confermare uneasing bias sui tassi, magari potenziato dalla prospettiva di misure di mitigazione del costo delle riserve. 
Tuttavia, riprendere gli acquisti senza che vi sia una minaccia di deflazione, e con l’economia ancora in crescita, rappresenta un rilevante cambiamento della strategia di politica monetaria, e operato alla scadenza del mandato del presidente. Alcune voci critiche si sono alzate a fine agosto, ma non è chiaro quanto siano condivise nel Consiglio. 
Qualora sia necessario raggiungere un compromesso, la ripresa degli acquisti netti potrebbe essere rinviata e resa condizionale ai dati, magari potenziando il taglio dei tassi. 
A fronte dell’attivismo della BCE, monta anche in Europa lo scetticismo riguardo l’efficacia della politica monetaria nel controllare l’inflazione.

 

Più cauto, invece, Gero Jung – Chief Economist di Mirabaud AM – secondo cui la BCE si limiterà a un taglio del tasso sui depositi a -0,5% e all'introduzione di un sistema di riserve differenziate per le banche.

Mentre continuiamo ad aspettarci che la BCE annunci ulteriori misure accomodanti, riteniamo che un taglio dei tassi (del tasso sui depositi a -0,5%) e l'introduzione di un sistema di riserve differenziate per le banche rientrino tra le misure che più probabilmente verranno annunciate in occasione del meeting di politica monetaria di giovedì. L'annuncio di un vero e proprio programma di acquisto di asset, invece, avverrà probabilmente solo verso la fine di quest'anno (e dovrebbe iniziare nel primo trimestre del 2020).
Al contrario di molti analisti, riteniamo che è improbabile che venga lanciato un QE2 a pieno titolo in questo momento per due motivi. In primo luogo, anche se la situazione macroeconomica attuale non è favorevole, non è catastroficamente negativa. Le indagini PMI di agosto segnalano una crescita in linea con il trend e non vi è alcun rischio di deflazione. In secondo luogo, le recenti comunicazioni dei membri della BCE - compresi i falchi - suggeriscono che vi sia una significativa reticenza. Questo è quanto emerge anche dai verbali della BCE pubblicati in precedenza, che suggeriscono l'esistenza di vincoli relativi a un nuovo programma di acquisto di attività.

 

Sulla stessa lunghezza d’onda Franck Dixmier - Global Head of Fixed Income di Allianz Global Investors – che ritiene improbabile la ripresa del programma di acquisto di obbligazioni. 

Prevediamo che il 12 settembre la BCE annunci misure di stimolo monetario più concrete, tra cui un taglio di 10 punti base del tasso di deposito, l’introduzione di l’introduzione di un Sistema di depositi a diversi livelli per le banche (prevedendo la tassazione delle riserve bancarie in eccesso sulla base di una soglia specifica per ogni istituto) e una forward guidance più solida con l’impegno esplicito a mantenere i tassi di riferimento ancora bassi per lungo tempo.
Al momento, una ripresa del programma di acquisto di obbligazioni ci sembra tuttavia improbabile. Dalle ultime dichiarazioni dei funzionari dell’autorità monetaria traspare una mancanza di accordo circa l’opportunità di un nuovo quantitative easing (QE), ma l’opzione non è stata accantonata. Inoltre è plausibile che la BCE voglia assicurarsi un certo spazio di manovra in caso di ulteriore deterioramento del contesto economico e politico, oltre a lasciare uno strumento utile a disposizione del prossimo Presidente. Infine, non si esclude che la Banca Centrale Europea stia cercando di riguadagnare un po’ di “libertà” dai mercati, le cui attese sono talmente elevate da tenere l’autorità monetaria quasi “in ostaggio”.
Poiché i mercati si aspettano un pacchetto di stimoli più ampio (scontano una probabilità dell’80% di un taglio dei tassi di 20 punti base e l’annuncio della ripresa del QE), non escludiamo delusioni. In tal caso gli investitori potrebbero trarre vantaggio dalle tensioni sul fronte dei tassi e degli spread per acquistare sulla debolezza, in particolare rafforzando la duration sui titoli sovrani e ampliando l’esposizione creditizia.

 

VIDEO CONFERENZA STAMPA DRAGHI 12 SETTEMBRE 2019

 

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